YOUTH NOVELS:

DEDDY

di Federico Ledda

edit Simona Ladisa

with a massive special thanks to Pineider, Matteo Maresi

location Pineider Store – Via Manzoni 12, Milano

hair and make up by Ilaria Brix

fashion by Chiara Pastori, Federico Ledda

pictures by Alessandro Levati

YOUTH NOVELS

DEDDY

di Federico Ledda

edit Simona Ladisa

with a massive special thanks to Pineider, Matteo Maresi

location Pineider Store – Via Manzoni 12, Milano

hair and make up by Ilaria Brix

fashion by Chiara Pastori, Federico Ledda

pictures by Alessandro Levati

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Che il talent Amici di Maria De Filippi sfornasse artisti pronti a spiccare il volo era notizia risaputa, ma che questi si affermassero come delle vere e proprie icone, era del tutto inaspettato.
Mai, infatti, come nell’ultima edizione il talent firmato Mediaset ha dato estrema visibilità ai suoi talenti, puntando i suoi magici riflettori su un particolare gruppo: Sangiovanni, Deddy, AKA 7even e Tancredi.
Terminato il programma, i quattro si sono trovati il mondo ai loro piedi: non come emergenti superstiti da uno dei tanti talent, ma come vere e proprie superstar nostrane. Hanno così iniziato a delineare, con i loro primi progetti off Amici, un’immagine precisa e riconoscibile. Una delle più interessanti è sicuramente quella di Deddy, che con la sua visione ha svecchiato il mondo del pop rendendolo romantico sì, ma estremamente catchy e giovane. È uscito così Il cielo contromano prima e poi il suo repack: Il cielo contromano su Giove, diventato disco di platino in solamente due settimane. 
Il mio discorso di apertura parla proprio di questo: è disarmante l’enorme fanbase che questi giovani talenti abbiano già e come siano diventati “instant big” in un così piccolo frangente.
Oltre a essere doppio disco di platino, i singoli de Il cielo contromano su Giove, sono in cima alle classifiche e airplay nazionale rendendo Deddy uno degli artisti più ascoltati in tutto il Paese. 
Ecco spiegata, quindi, la nostra scelta di dedicargli la copertina. 
Abbiamo cercato di andare appunto “contromano” e di giocare con un immaginario a lui poco familiare, quello del “cattivo ragazzo”. 
Estremamente educato e genuino, Dennis (questo il suo vero nome), è lo specchio delle sue canzoni. Se per una volta diventasse l’attore principale del film Bad Boys? Ed eccoci qui: pantaloni baggy, giacca di jeans e cintura glitter. Trasportati subito a una Miami degli anni ’90, con un Deddy rivisitato in versione Will Smith. 
Abbiamo cercato di divertirci insieme allontanandoci dal suo immaginario, ma nemmeno così tanto: alla fine Will Smith è il “bad/good boy” che semplicemente fa arrestare i cattivi.

Un anno fa non avevi forse mai fatto un’intervista. Oggi sei un veterano. Cosa però di te non è ancora emerso?

Credo che nelle interviste esca sempre quello che sono. Non mi faccio problemi a mostrarmi. Sono sempre io.

In che modo è cambiata la tua vita in così poco?

Tantissimo. Un anno fa facevo il barbiere. Oggi abbiamo fatto uno shooting, ieri sera ho fatto un concerto. Sto vivendo quello che ho sempre sognato. Però rimango quello di sempre, solo, con obiettivi più grandi.

Cos’hanno dato al progetto i brani della nuova edizione?

Molta più consapevolezza. La prima versione era la fotografia del percorso di Amici, mentre con i nuovi sette inediti abbiamo voluto mostrare tutte le mie sfaccettature e tutto l’impegno che ho dedicato alla lavorazione di questo progetto.

Com’è stato lavorare a questi brani con alle spalle una carriera già avviata?

Non ti nego che ne senti il peso. Arrivavo da un disco che aveva debuttato secondo in classifica, moltissimi fan agli instore ecc.. Una volta ritrovati in studio ci siamo divertiti molto, lavorato ancora di più e dormito sicuramente molto di meno.

Hai dormito poco e sicuramente per promuoverlo avrai dormito ancora meno immagino…

Esatto (ride, ndr.)

Ora che in questa cosa ci sei dentro fino al collo e che quindi, vivendola, vedi i pro e i contro rifaresti le stesse scelte o sei rimasto “incastrato”?

Rifarei tutto, assolutamente. Se fossi arrivato fino a questo punto, che poi per me è solo la partenza, e mi fossi reso conto che non faceva per me, avrei già lasciato.

Di cosa parla la tua musica?

Principalmente di amore.

Come credi venga percepita?

Io spero che ognuno la interpreti come meglio crede. Ovviamente dipende dalla canzone, ad esempio un brano come “Pensa a te” parla di self confidence, di saper amare prima noi stessi e di non limitarsi per gli altri. In questo caso ci tengo che a passare sia il mio di messaggio. In brani più spensierati e dedicati all’amore, è giusto che ognuno si ritrovi in ciò che meglio crede.

Qual è il tuo “goal” come artista?

Lo stadio. Quando da piccolo sognavo di fare musica, immaginavo i concerti e gli stadi. In più mi hanno sempre detto che se punti alle stelle e va male cadi sulla luna.

Guardando verso altri artisti, quale strada vorresti che prendesse la tua carriera?

Ammiro tanto Tiziano Ferro. È un’artista incredibile che ha costruito una carriera favolosa. Insomma, è un vero e proprio poeta e io aspiro a quello.

Nell’introduzione ho citato gli altri tuoi colleghi che, come te, stanno facendo un percorso di tutto rispetto. Ci sei rimasto in contatto?

Assolutamente. In questo periodo lavoriamo tutti moltissimo quindi purtroppo non riusciamo a vederci molto. Ma comunque ci sentiamo sempre.

Credi che aver trovato e vissuto emozioni così forti con altri artisti, abbia aiutato la tua visione artistica e la costruzione del tuo personaggio?

Assolutamente. Prima di “Amici” non mi ero mai confrontato con nessuno. Mi sono ritrovato circondato da ragazzi con il mio stesso obiettivo e supportato da professionisti a cui interessava la mia crescita personale. Questo è stato estremamente stimolante e proficuo.

Siamo all’ultima domanda, domanda di rito per noi. 3 brani che hai in testa in questo momento.

Ultimamente sto ascoltando Blu Celeste di Blanco, Mantieni il Bacio di Michele Bravi e più in generale Paky.



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