ANNUNCIO SPECIALE DAI
TROPEA
di The Eyes Fashion
ANNUNCIO SPECIALE DAI
TROPEA
di The Eyes Fashion
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Sulla scena dal 2017, EP dopo EP, I Tropea si stanno facendo un nome nel panorama alternativo italiano. Crescendo a dismisura grazie alle loro influenze anni 80 che con grande abilità uniscono a quello che funziona oggi (meme, asmr etc), il gruppo di Milano sta tornando e per dare un annuncio speciale ha scelto proprio noi. Dopo la realizzazione di Amarsi un Anthem, rework che fonde il celebre brano “Amarsi Un Po’” di Lucio Battisti con il più recente “Love Anthem” di Venerus, I Tropea tornano sulle scene. Ecco cosa ci hanno detto…
Bella ragazzi, siamo qui perché dovete darci un annuncio speciale, o sbaglio?
Fischia sì, un mega annuncio: stiamo per droppare un altro EP. Si chiama “Your Wonderful Time” ed è il nostro secondo EP dopo “Sad Reacc Only”. Esce il 24 di gennaio su tutti quei bei posti dove andate a farvi di musica (Spotify, Apple Music, Amazon Music…). Ci trovate dentro cinque brani per un totale di sedici minuti di tropeina fresca, di cui 3 nuovi brani inediti: My Girl, Who May, July.
Di che cosa parla ”Your Wonderful Time”?
“Your Wonderful Time” parla di quello che ci succede attorno e di quello che ci attraversa denter. Alcune canzoni diggano tematiche personali, altre parlano di chi ci sta accanto, come vivono, che cosa fanno quando non stanno sognando, se hanno La Camisa Negra o se “s’impastano su un albero”. Lol’d.
Come nasce un pezzo dei Tropea? E’ pensato in italiano o in inglese?
Le canzoni sono al centro, quelle di “Your Wonderful Time” risuonano bene tra loro le abbiamo volute raccogliere e fotografare. Ma sull’italiano vs inglese spesso ci chiedono chiarimenti. Adesso potremmo andare un po’ conscious ma let us tell you something. Com’è che negli anni in cui tutti quanti insieme si scardina il binarismo di genere è ancora così importante per il nostro mondo culturale sapere se una band canta in italiano o in inglese, se ha il willy o la pussy?
Quando uno ascolta della musica è libero, si spera. Allora perché non dovrebbero essere libere le persone che la musica la fanno?
Per fortuna, le cose son più FLUIDE di quello che pensiamo. Una canzone nasce come una necessità espressiva.
Quando ci han chiesto se avremmo mai cantato in italiano abbiamo risposto con una canzone in francese e cinese. Poi è arrivata Cringe Inferno (°©°), canzone ibrida di italiano e inglese. Insomma se hai la fotta di dire qualcosa un pezzo nasce e basta, e non è neanche detto che poi diventi un pezzo dei Tropea. Uno dei brani di “Your Wonderful Time” che si chiama “My Girl” è nato come regalo per somebody special, scritta e realizzata interamente da Domenico, poi abbiamo deciso di inserirla nell’EP. Who May invece è nato in una maniera totalmente diversa, è un brano che abbiamo realizzato in totale sinergia noi quattro. Sia a livello di scrittura musicale che testuale in “Who May” ci sono le nostre paure, la necessità di muoverci nel nostro modo peculiare.
L’EP è suonato davvero molto bene. Quali sono le ispirazioni?
Grazie milly! Musicalmente parlando siamo abbastanza onnivori, e questo si traduce in parte anche nella nostra musica. In “Your Wonderful Time” abbiamo pescato un po’ qua e là dai nostri bagagli, c’è un po’ di Pino Daniele, un po’ di George Harrison, il maestro Francone Battiato, Kevin Parker, George Gershwin, Erlend Øye, John Bonham, Alessandro Barbero, David Sylvian, l’Autostrada del Sole… insomma… chiaro no?
Facendo una stima, quale è stato il meme che più vi è piaciuto nel 2019?
Uno dei nostri meme preferiti del 2019 è sicuramente OK BOOMER, rigorosamente fritto e tramandato oralmente.
Se doveste fare un meme con il vostro EP quale sarebbe?
Quali sono le prossime mosse dei Tropea?
Saranno quelle di portare le canzoni in vita con i nostri prossimi live. Saremo al Magnolia a Milano il 24, il 25 a Torino, il primo febbraio Bologna e l’8 a Piacenza. Poi abbiamo un pool di canzoni sempre pieno su cui lavorare e nel frattempo continuare a deliverare contenuti croccanti per i vostri pollici golosi da scrollare sullo schermo.
