BIG BANG FESTIVAL:

A CHAT WITH CANOVA

di Federico Ledda

BIG BANG FESTIVAL:

A CHAT WITH CANOVA

di Federico Ledda



“Guarda, di base non ce ne frega un cazzo. Nel senso che qualunque sia l’opinione, il nostro approccio alla musica non cambia.”

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La musica italiana sta vivendo un bel periodo. Finalmente si è incominciato ad apprezzare la musica indie a livello mainstream: la suonano le radio, la gente l’ascolta , va a sentirla dal vivo e sempre più festival, nascono con l’idea di portare sul palco freschezza. Così come ha fatto lo scorso giugno il BIG BANG Festival. Manifestazione gratuita alle porte di Milano, con una line up più che indie. Tra questi Lo Stato Sociale, Gazzelle e i Canova. Band milanese che sta conquistando un pubblico sempre più vasto grazie alla qualità dei loro live che, infatti, li sta facendo viaggiare da nord a sud nei festival più importanti. È uscito Avete Ragione Tutti, il loro primo disco e noi li abbiamo incontrati dopo il loro live, su un divano gigante dietro il palco del Big Bang. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Siete appena scesi dal palco: com’è andata là sopra?

Pazzesco, la gente era tanta e interagiva. Io ho pure un po’ di febbre oggi, però vaffanculo.

Questa estate è veramente fortunata per voi. Come state gestendo questo exploit?

Se stessimo a casa tutti i giorni, la vedremmo in maniera più lucida. Essendo in tournée da mesi, ci concentriamo sui live…Il resto è un contorno.

Parlando del vostro album, qual è la canzone di cui andate più fieri?

Avendo all’attivo un solo disco di nove tracce, più Threesome che è uscita due mesi fa, è impossibile scegliere. Le consideriamo come un insieme, si completano.

Com’è nata la copertina del disco?

E’ stato un caso…Volevamo che avesse un appeal pop, che venisse capita dalla gente. Abbiamo quindi cercato in base a dei tag alcune foto su Instagram selezionandone una cinquantina che ci piacevano, scattate da comuni utenti dell’app. Alla fine abbiamo scelto la foto che poi è diventata la copertina dell’album. L’immagine, fatta da una ragazza, fa parte di una serie di sei foto.

E le altre come sono?

Sono sempre queste due ragazze nude…In diverse posizioni, diciamo. La cosa ci è stata utile perché le abbiamo utilizzate per tutto il resto: foto promozionali, tour etc…

Com’è andata la cosa? Le avete scritto su Instagram?

Sì, le abbiamo un messaggio privato dicendo: ”ciao, complimenti (ride, ndr.) per le foto, ci sentiamo?” e lei non capiva ovviamente e mi fa: ”ma per cosa?” così ci siamo visti e le ho spiegato la nostra idea.

E non è successo altro?

Eh no…Solo le fotografie (ride, ndr.).

Anche la stampa ha parlato e sta parlando bene di voi. Che effetto vi fa?

Guarda, di base non ce ne frega un cazzo. Nel senso che qualunque sia l’opinione, il nostro approccio alla musica non cambia. Appunto per questo il disco si intitola ”avete ragione tutti”.

Come si formano i Canova?

Boh, non mi ricordo. Sai, se fossimo una coppia, saremmo una di quelle coppie che si sono innamorate alle elementari e mai si sono lasciate. Ci conosciamo da sempre e siamo sempre stati noi, non siamo stati i ricambi di qualcuno. Noi. Siamo una banda più che una band. Fratelli.

Come avete unito i vari background della band per creare il vostro sound?

Non sono poi così diversi. Essendo cresciuti insieme abbiamo tutti gli stessi gusti. Ci definiamo vecchi dentro. Non siamo tipi da dj set ma da vinili e birre. Ascoltiamo Battisti e i Beatles come se fossero adesso in radio, in nostro background è proprio questo.

Qual è il vostro obiettivo?

Aspiriamo a una carriera tipo quella di Brunori Sas. Lui è partito dal niente ed è diventato quello che è oggi grazie all’affetto del pubblico e alle sue canzoni. E’ quello che vorremmo succedesse a noi.