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Il 2019 è stato un grande anno per Blackbear che con l’album ‘’Anonymous’’ e il suo ultimo singolo “Hot Girl Bummer” ha totalizzato oltre duecento milioni di streaming diventando uno degli artisti più ascoltati dell’anno. L’anno è passato velocemente per l’artista, che ha da poco concluso un tour di oltre cinquanta date che l’ha portato fino a Milano, luogo in cui abbiamo avuto l’occasione di scambiarci quattro chiacchiere.
Con una carriera di tutto rispetto e collaborazioni del calibro di Cam’Ron, Juicy J e Tinashe, Blackbear è un’artista unico, che ha fatto del suo dono il suo lavoro. Il suo obbiettivo? Rimanere ispirato e continuare a trovare nuovi artisti con cui collaborare. Anzi, è alla ricerca di qualche artista italiano su cui puntare, quindi se ne conoscete qualcuno aiutatelo e scrivetegli su Instagram, apprezzerà!
Puoi raccontarmi di che cosa parla ‘’Hot Girl Bummer’’?
E’ un pezzo un po’ satirico, che ho scritto dopo aver analizzato la città dove vivo. Los Angeles, è piena di persone superficiali, con ideali poco profondi e che cercano di emergere senza un vero e proprio talento. Ho cercato di fare una canzone che parlasse, ipoteticamente, di una ragazza da questi principi. E’ un pezzo divertente, che mi rallegra eseguire live.
Com’è stato diventare noto prima come songwriter per altri artisti e, solo successivamente, come artista completo? Che spiegazione ti dai?
Credo di averlo scelto io. Sicuramente potevo continuare a scrivere pezzi per altri, ma mi sono trovato ad avere ventun anni ed essere pieno di energia che andava sfogata. Dovevo esserci io sul quel palco a cantare i miei pezzi. Ho voluto fare il progetto Blackbear proprio per questo, in modo da poter fare la cosa che più amo al mondo e poi, magari un giorno, tornare tranquillamente a scrivere per altri artisti.
Sei costantemente all’opera e non è raro trovare un tuo nuovo pezzo in uscita…
Voglio semplicemente documentare ogni singolo passaggio della mia vita. Ogni volta che mi succede qualcosa sento sempre il bisogno di scriverne. Credo che ogni artista voglia fare uscire sempre materiale nuovo e questo mi permette di sfidare me stesso e fare sempre meglio. Sono convinto che il mio lavoro migliore non sia ancora uscito.
Note sono le tue collaborazioni: da Billie Eilish ai Linkin Park, per citarne alcuni.Hai sentito qualcuno in Europa, o, in Italia, che ti ha interessato particolarmente e con cui ci vedi una possibile interazione?
Mentre venivo qui ho chiesto in macchina se ci potesse essere la possibilità di mettere una stazione radio pop, così da poter ‘’studiare’’ musicalmente il vostro paese. Tutto quello che ho ascoltato però sono stati remix dance lunghissimi e senza sosta. Mi sa che abbiamo sbagliato stazione, vero? (ride, ndr.) Anzi, se hai una lista di persone interessanti da farmi sentire, dammela pure. Sono sempre in cerca di artisti nuovi, spendo tante ore su Spotify e cerco sempre di scrivere a ogni artista che mi incuriosisce. E’ importante farlo e farli capire che non sono da soli. Mi sarebbe piaciuto qualcuno lo avesse fatto con me, ma più entro in quest’ambiente e più vedo che molti artisti si credono troppo “cool” per fare cose simili.
Come dicevamo, sei sempre in continuo sviluppo, quindi, in che modo pensi la tua musica sia cambiata nel corso degli anni?
E’ sicuramente cresciuta. Ho dovuto pensare di più e cercare di fare meglio, perché ammetto che tempo fa ho avuto momenti in cui avevo un po’ un blocco. Di conseguenza ho cercato di essere sempre un po’ più profondo del pezzo prima.
Hai sofferto una brutta pancreatite che ti ha portato a non poter più fare uso di bevande alcoliche. E’ difficile condurre una vita divisa tra tour ed eventi mondani senza poter bere nemmeno un sorso?
Non ti nascondo che il primo anno è stato un vero inferno. Come ti diverti? Non puoi bere nemmeno un drink. Poi ho imparato che non è quello che bevi a fare il divertimento, ma le persone con cui sei. Se non ti stai divertendo e hai bisogno di bere, evidentemente quella non è la situazione giusta e devi semplicemente andare via.
Com’è la tua vita adesso?
E’ molto meglio! Ho imparato ad avere uno stile di vita molto più sano e questa “croce e delizia” mi ha permesso di divertirmi con le cose che trovo veramente divertenti, mentre prima era l’alcol a rendere tutto più bello. Sono contento di questa cosa e, nonostante non possa bere, quando vado a fare festa sono sempre la persona più energica di tutte… in più la mattina non ho nemmeno i postumi!