CHADIA RODRIGUEZ X:

THE EYES FASHION

Interview by Federico Ledda

Pictures by Alessandro Levati

Hair and Make Up by Emanuela Caricato

Styled By Chiara Pastori

Artistic direction by Federico Ledda

Cover art by Tommi Tea

With a very special thanks to Revolver Requeen

CHADIA RODRIGUEZ X

THE EYES FASHION

Interview by Federico Ledda

Pictures by Alessandro Levati

Hair and Make Up by Emanuela Caricato

Styled by Chiara Pastori

Artistic direction by Federico Ledda

Cover art by Tommi Tea

With a very special thanks to Revolver Requeen

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In un mercato più che saturo dove il rap è il nuovo pop, diventa sempre più difficile farsi strada per originalità, riconoscibilità e, soprattutto, talento. È in atto però una rivincita tutta al femminile, dove a mostrare le palle, addirittura più degli uomini stessi, sono le donne: vere e proprie paladine che, sotto forma di icone, crescono traccia dopo traccia.
Questo è il caso di Chadia Rodriguez, classe ’98, che senza filtri ti dice esattamente come stanno le cose facendo cadere una serie di stereotipi più che presenti nella scena italiana. Collegarla a Cardi B per lo stile graffiante è la cosa più facile, e come Cardi anche Chadia ha alle spalle un passato un po’ travagliato che l’ha portata ad essere ciò che è oggi. Nata in Spagna da madre iberica e padre marocchino, è cresciuta a Torino facendosi strada nella squadra femminile della Juventus che ha dovuto poi abbandonare per un infortunio. Durante tutto il suo percorso la musica è stata sempre una costante che l’ha portata poi nel 2018 a essere notata da Fish e Jake La Furia che dopo averla messa sotto contratto le hanno fatto pubblicare il suo primo singolo ‘’Dale’’. Da lì è poi entrata sotto l’ala di Sony Music intraprendendo un percorso ancora più serio sancito con il suo primo ep “Avere 20 Anni”. Dopo il successo del primo progetto, la rapper ha da poco rilasciato anche “Mangiauomini”, un singolo spensierato, divertente, ma con un fondo più maturo e consapevole rispetto al materiale precedente. L’abbiamo incontrata e abbiamo cercato di capire insieme cosa significa avere superato i 20anni in questo ambiente…

Sei oggettivamente una delle prime donne (rapper) in Italia a non utilizzare filtri nei suoi pezzi. Dici le cose come stanno, anche a costo di essere volgare, cosa in America è più che avviata e normale. Perché qui non lo è, a tuo parere?

Perché le altre ragazze in Italia, hanno sempre voluto sembrare uomini. Hanno sempre cercato di fare musica emulando i colleghi maschili… Il risultato faceva uscire solo copie delle copie e nessuna veniva veramente valorizzata. Non so se sono la prima, ma sicuramente li ho insegnato a mettersi il tanga.

In che senso?

Semplice femminilità. Credo di aver insegnato a essere rapper dal punto di vista femminile. Perché, che senso ha fare rap mettendo i boxer? Sì, ho le palle, ma il tanga lo metto lo stesso.

Come definiresti il tuo stile?

Le persone l’hanno descritto veramente in moltissimi modi. Io posso definirmi con una parola sola: reale. Non giro intorno alle cose, se devo fare una cosa la faccio e se mi devo prendere il mio posto me lo prendo.

Pensi che firmare con una major abbia influito sulla forma dei tuoi testi o ti è stata data completa libertà creativa?

Penso che Sony mi ha fatto firmare proprio per quella che sono. Se mi cambiano ci perdono loro, no?

Com’è cambiata, a livello di scrittura, la tua musica da quando hai iniziato il tuo percorso?

Di certo non sono più in mezzo a una strada, quindi non parlo più di quando ero in piazza a fumarmi le canne, questo mi sembra palese. Ora parlo di altro, passami il termine, quando ‘’arrivi’’ hai la possibilità di dare parola a chi non ce l’ha, diventare portavoce degli altri. Se tu mi racconti la tua storia, io posso imparare e costruire sopra un’altra storia. A mio parere la musica è fatta per questo, per stare bene e far stare bene.

A te cosa fa stare bene?

Il mio gatto. (ride, ndr.)

E basta?

Mi parli del tuo ultimo pezzo?

“Mangiauomini” è un pezzo che è uscito un po’ così. È sicuramente il lancio di qualcosa di nuovo, una nuova me. Sono cresciuta, ho ventun anni e ho raggiunto una consapevolezza diversa rispetto a quella di prima. E’ il primo passo per una cosa nuova che ancora non voglio annunciare, altrimenti che senso ha?

Cosa ti ha insegnato avere vent’anni?

Sono cresciuta. Sicuramente non sono più la psicopatica di prima. Sono sempre psicopatica, ma molto più tranquilla. A parte tutto, credo che quest’ultimo anno mi abbia cambiata totalmente. È stato un anno molto produttivo e mi ha dato la possibilità di fare oltre cento live che mi hanno fatto rendere conto di chi sono veramente.

Hai avuto tempo di processare il fatto che sei arrivata all’obiettivo che ti sei posta?

Solo nell’ultimo periodo, dopo il tour, ho avuto modo di stare più tempo solo con me stessa e capire meglio. Sai, è davvero successo tutto molto velocemente e l’ultimo anno è stato senza sosta. In più, avere vent’anni e fare questo mestiere non è affatto semplice…

Come è cambiata la tua vita?

Eh, pago le tasse. (ride, ndr.)

Quindi è cambiata in peggio!

Eh, sì. No, a parte gli scherzi, ho dei fan che sono molto legati a me. Avere delle persone che ti supportano (e sopportano) costantemente è veramente gratificante.

Come è stato fare oltre cento concerti?

Impegnativo. Alcuni sono stati epici, altri meno, però la sensazione di stare su un palco è sempre unica. Ansia a livelli altissimi, ruttino pre-live, poi canto le prime due parole e ciao, tutta la paura svanisce.

Quale domanda vorresti ti facessero, ma non ti fanno mai?

Tutti mi vedono che faccio la figa su Instagram, che mi diverto, tutti mi chiedono mille cose, ma nessuno mi chiede mai come sto veramente. La vita non è quella che vedi su Instagram, c’è ben altro.

Quindi come stai?

Adesso bene.

E prima?

È stata dura. Sono caduta, ma mi sono rialzata. Ce la farò sempre.

Hai detto che la gente spesso non va oltre Instagram, quindi ignoriamo tutto questo per un secondo e raccontami com’è la tua vita. Tipo: dopo un live cosa fai?

Torno a casa, tolgo la merda del mio gatto dalla lettiera, faccio la lavatrice, stendo i vestiti, cucino, lavo i piatti…Tutte cose molto divertenti.

Vivi da sola?

Sì, sì.

E com’è?

Impegnativo, però vivo da sola da quando ho sedici anni, mi sono cresciuta io. Quindi ho più consapevolezza e, di nuovo, tasse da pagare. (ride, ndr.)

Cosa ascolti in questo periodo?

Sono in fissa con un rapper marocchino che si chiama 7ari.

Che pezzi consiglieresti di ascoltare?

Sicuramente Opla, Next Level e L’oseille.



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