CLAUDE

IL FENOMENO

di Simona Ladisa

CLAUDE

IL FENOMENO

di Simona Ladisa

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È impossibile non imbattersi in “Ladada”, recente brano con cui Claude sta conquistando le radio italiane. La produzione, già affermata in territorio francese, ha reso l’artista olandese di origini congolesi, un personaggio da segnare nei radar. Adesso ci prova di nuovo con la versione inglese che sicuramente conquisterà un pubblico ancora più ampio. La forte contaminazione dell’R&B e della dance rendono questo singolo un vero e proprio tormentone elettro-pop che difficilmente si leva dalla testa. Abbiamo incontrato l’artista per saperne un po’ di più.

Il tuo nuovo singolo si sta affermando sempre di più in Italia, come descriveresti questo momento?

È assurdo come il mio brano stia andando così bene all’estero. A volte ci penso e realizzo quanto sia speciale tutto ciò, ma apprezzo davvero tutti coloro che mi ascoltano in Italia. Non avrei mai immaginato neanche di avere una canzone che uscisse in questo paese, tantomeno che alla gente piacesse così!

Hai prima registrato il pezzo in francese. Come mai hai deciso di proporla anche in inglese?

La versione francese è stata pensata proprio per il pubblico francese, ma una volta che abbiamo visto che il ritornello “Ladada” entrava nella testa della gente, abbiamo deciso di tradurla in inglese. E sono davvero felice di averlo fatto perché la gente all’estero la sta apprezzando ancora di più!

La traduzione ha cambiato il significato del testo?

No, la canzone ha sempre lo stesso significato: abbiamo deciso di conservarlo in quanto volevamo che la gente riuscisse comunque a rispecchiarsi.

Di cosa parla?

“Ladada” parla di lasciare e passare oltre. Nella canzone mi riferisco alla fine di una relazione, ma la cosa grandiosa è che ognuno può decidere di darle il significato che preferisce. Si può decidere di passare oltre a tantissime cose nella vita. Il messaggio che volevo mandare è, non pensarci troppo, lascia andare ciò che ti fa star male e Ladada!

Cosa ti ha ispirato di più durante la sua stesura?

Il brano non si basa su mie esperienze di vita, ma per scrivere il testo mi sono ispirato alle storie di persone vicine a me. Ho provato ad empatizzare con ciò che mi raccontavano e, sono sincero, una volta che abbiamo iniziato a comporre, il resto è venuto tutto da sé.

È la tua prima volta in italia? Cosa ti ha colpito particolarmente?

Sì, è la mia prima volta qui! Mi piacciono tantissimo le persone, sono tutte così amichevoli. E ovviamente il cibo è delizioso.