CRLN, TELL ME YOU LOVE ME

foto Alessandro Levati

di Federico Ledda

CRLN, TELL ME YOU LOVE ME

di Federico Ledda

foto Alessandro Levati



” È un disco che secondo me si può ascoltare quando c’è un momento di riflessione… ha anche il suo lato positivo. “

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Magnetica, simpatica e talentosa: sono questi i tre fattori che più mi hanno colpito conoscendo Carolina, in arte CRLN (Caroline). Classe 1993, delle Marche, è uscito da pochissimo il suo primo disco “Precipitazioni”, che mi ha fatto follemente innamorare di lei e della sua scrittura. Prodotta dalla Macro Beats (Ghemon, etc.) Caroline, mixa l’elettronica con il pop, creando un mix molto interessante, e come se non bastasse si occupa anche di grafica, infatti basta guardare la cover dell’album per capirlo.
L’abbiamo incontrata prima di un diluvio universale a Milano, zona Colonne di S.Lorenzo.

È finalmente uscito il tuo primo vero e proprio album dato che quello di prima era un EP. Come ci si sente? Cosa si prova?

È una figata! È forte. Non ho sentito tanto la differenza rispetto a quando è uscito l’EP, è come se fossero entrambi dei miei figli, specialmente questo in cui ho curato più cose, anche le grafiche.

Infatti sono davvero belle, da dove è nata l’idea?

Le ho realizzate con un mio amico che studiava grafica con me a Roma, tra l’altro è stato un casino realizzarla…

Come mai?

Siamo partiti da tutt’altra idea, all’inizio doveva essere con l’acqua ma tutti i risultati non erano soddisfacenti. Allora dopo la prova di mille location, studi etc, abbiamo risolto con un proiettore in una sala. Le luci blu che si vedono nello scatto sono in realtà le luci dei monitor di due iPhone.

Cosa hai messo in più sul disco che magari è mancato sull’EP?

Diciamo chel’EP è stato prodotto quasi interamente da Macro Marco, quindi è stata più una cosa tra me e lui. Invece, in questo disco ho principalmente lavorato con un produttore che sta a Roma, quindi non ho sentito la lontananza che magari si è presentata con Marco, infatti questo mi ha permesso di occuparmi un po’ più di tutto…

Di che cosa parla “Precipitazioni”?

Principalmente di me e del periodo strambo che passavo in quel momento. Tornavo a San Benedetto del Tronto da Roma, stavo scrivendo la tesi e soprattutto a San Benedetto non avevo più amici, mi sentivo veramente sola. Ecco perché è un po’ triste come disco!

Cosa vuoi comunicare con l’album?

È un disco che secondo me si può ascoltare quando c’è un momento di riflessione… ha anche il suo lato positivo. Alla fine di questo percorso c’è una presa di coscienza che a me ha fatto molto bene. Spero faccia stare bene anche chi lo ascolta.

Qual è stata la traccia che più è stata una liberazione scrivere?

“Con tutti i miei difetti”. È il primo brano che ho scritto, ed è un brano che parla di quel momento in cui mi sono ritrovata a non provare assolutamente niente: rimanevo chiusa in camera senza stimoli di nessun genere. C’è un bridge alla fine che è stato davvero una liberazione realizzare.



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