FEID – THE BOY WHO’S

TAKING THE WORLD

di Federico Ledda

FEID – THE BOY WHO’S

TAKING THE WORLD

di Federico Ledda

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Rappresenta uno dei volti più freschi e interessanti del mondo del reggaeton mondiale e il suo successo continua a crescere a dismisura. Con alle spalle una nomination ai Latin Grammy Awards per il precedente lavoro “19”, Feid ha pubblicato da qualche mese il suo nuovo lavoro “FELIZ CUMPLEAÑOS FERXXO TE PIRATEAMOS EL ÁLBUM”.
Particolarmente conosciuto in Italia grazie alle sue collaborazioni in “Dorado” con Mahmood e Sfera Ebbasta e, successivamente, in “Triste” sempre con il rapper Milanese, l’artista colombiano è presente in diversi brani iconici del suo genere, essendo particolarmente legato a colleghi come J Balvin e Maluma.
Il fuoriclasse è attualmente in tour negli Stati Uniti per la promozione del suo nuovo lavoro: un progetto variegato che spazia uscendo totalmente dalla classica idea del “reggaetonero” mainstream, andando ad esplorare altri generi come la musica house e l’Hip-Hop.
Se Feid si potesse descrivere con un colore sarebbe sicuramente il verde, tratto che contraddistingue anche il suo abbigliamento e che rappresenta il colore del quarto chakra, quello dell’amore incondizionato e della speranza. Infatti, è proprio ciò che si evince conoscendolo: estremamente socievole, racconta il suo lavoro con tanta sensibilità e amore, qualità che solo i veri artisti hanno.

Benvenuto!

Grazie mille. Sono davvero felice di essere a Milano! È una delle mie città preferite e sin dalla prima volta che sono arrivato qui, me ne sono innamorato. Il mio posto preferito è ovviamente casa mia, Medellín, però al secondo posto devo dire che c’è Milano.

Davvero? Che cosa ti piace?

Innanzi tutto mi piace andare in giro e osservare le persone: tutti qui sembrano usciti da una sfilata di moda! Non fraintendermi, hanno tutti il proprio stile, ma è talmente definito e interessante che sembra sempre fashion week e questo mi ispira tantissimo! Poi ci sono dei negozi bellissimi e ovviamente, il cibo superbo.

Negli ultimi anni sei stato spesso nel nostro paese, hai lavorato con Sfera Ebbasta e Mahmood. Come è successo?

Nel 2020, con l’inizio del covid, ho ricevuto un email dalla mia casa discografica che mi proponeva di ascoltare “Dorado” e mi chiedeva se potesse farmi piacere farne parte e che l’intento era quello di farla diventare una hit estiva per il vostro paese e provare a spingerla anche nel mercato latino. In quel periodo c’era la mia canzone “Porfa” che stava iniziando a spopolare nel vostro paese e quindi ho pensato potesse essere il momento perfetto per farmi conoscere meglio. Abbiamo registrato il mio verso e ho girato la mia parte del video a Miami: quando ho visto il prodotto finale ho pensato che fosse pazzesco! Un anno dopo, ho ricevuto un messaggio da Sfera che mi chiedeva se avessi disponibile un brano nel mio stile perché voleva un pezzo latino nel suo nuovo disco. Sono praticamente sempre a scrivere canzoni, quindi ho tonnellate di tracce nel mio telefono. Così, ne ho scelte tre e gliele ho mandate. Ha subito apprezzato “triste”, che all’inizio aveva chiamato “Gelato”, non so perché. Successivamente, abbiamo girato il video a Miami e poi ci siamo rivisti a ottobre quando abbiamo condiviso il palco al forum.

Com’è stato?

Pazzesco! Mi ha fatto sentire a casa e mi ha anche permesso di suonare dei miei pezzi.

È da poco uscito il tuo album. Me ne parli?

Diciamo che, prima che uscisse, la gente l’ha leakkato e siamo stati costretti a rilasciarlo prima del tempo. Un giorno, quando ero a casa mia a riposarmi dopo uno show, ho ricevuto una chiamata dal mio manager dicendomi che probabilmente era uscito il disco. Abbiamo iniziato successivamente a ricevere mille messaggi e tutti che dicevano “è fuori!!”. Il problema era che il disco non era finito, abbiamo quindi chiamato i produttori, fatto chiudere tutto la notte stessa e pubblicato praticamente due giorni dopo. Assurdo.

Com’è andata?

Alla grande! Ho superato tutti i record che avevo e sta andando benissimo. Ci ho messo un anno a finirlo ed è molto speciale per me. Ho avuto un incidente mentre andavo in bici e ho dovuto lavorare al progetto stando sempre seduto su una sedia a rotelle, senza poter bere nulla se non acqua: è stato un nuovo modo di lavorare alla mia musica e di farmi ispirare, sicuramente un concetto più sano.

Come ti sei sentito quando hai ricominciato a camminare?

Una sensazione stupenda. Il dottore mi ha detto che ci sarebbe voluto molto tempo e che avrei dovuto imparare di nuovo a fare molte cose. In realtà, ci ho messo meno del previsto e, infatti, tutta questa gioia si è riversata nel mood del disco.

Qual è il messaggio dietro l’album?

L’idea era quella di lavorare a un progetto che fosse perfetto per una festa di compleanno: ci sono ballad, pezzi che ti fanno ballare, quelli che ti fanno ridere, da qui il titolo “buon compleanno Ferxxo”. Una cosa che si usa molto fare nel mio paese sono le feste a tema musica dove si sceglie un artista, tutti si vestono come lui e si suona solo la sua musica. Spero che magari possa aver aiutato tante feste a tema Ferxxo (ride, ndr.).

Se dovessi scegliere solamente una canzone con cui fare festa, quale sarebbe?

Sicuramente “Lady Mi Amor”. È la canzone perfetta perché contiene tutte le sonorità giuste per festeggiare.