DON’T WORRY

FRANCI

di Federico Ledda

with a special thanks to GOIGEST press office

location BULK – MORELLI, Via Fioravanti 4

edit Simona Ladisa

hair and make up Daniela Zeqo using Bumble and Bumble

pictures by Alessandro Levati

DON’T WORRY FRANCI

di Federico Ledda

pictures by Alessandro Levati

MUA Daniela Zeqo usino Bumble and Bumble

videographer Andrea Moter

edit by Simona Ladisa

locatin BULK – MORELLI, Via Fioravanti 4

special thanks to GOIGEST press office


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Conosciamo Francesca Michielin da quel fatidico 2011, anno in cui è spuntata sul nostro televisore e ci ha da subito fatti affezionare. Adesso Francesca la conosciamo bene e abbiamo imparato a conoscere le sue diverse sfaccettature: quella della cantante e cantautrice, che ci ha regalato brani di diversa natura come “Io non abito al mare”, “Vulcano” o l’iconica “nessun grado di separazione”, pezzo che sin da subito ha fatto intendere la sua importante caratura. Come se non bastasse, l’abbiamo poi vista anche come direttrice d’orchestra a Sanremo 2022 per Emma, come padrona di casa di un podcast dove racconta storie di magnifiche eroine e, dall’anno scorso, al timone di X Factor.
Francesca sa fare tutto: lo dimostra con una forte caparbietà e con una grande voglia di mettersi in gioco. Sia per la nostra copertina, che per la lavorazione di Cani Sciolti, suo ultimo album, la cantante non ha lasciato nulla al caso realizzando un prodotto fuori dalla parvenza del mainstream, cosa non scontata per chi fa musica Pop. Attualmente è in tour, e lo sarà per tutta la stagione con “L’estate dei cani sciolti”, tour che farà tappa anche a Milano con una data evento a Castello Sforzesco il prossimo 10 settembre.
Insomma, provare a fare tutto è facile, ma in quanti ci riescono davvero? Don’t worry Franci, tu lo stai facendo alla perfezione.

Dove ti trovi?

Ora sono a casa ma domani riparto per il tour. Quest’estate va così, abbiamo pochissimi giorni liberi ma siamo tutti molto felici!

Con tutti i tuoi numerosi impegni, riesci comunque a prenderti del tempo per te e a goderti un po’ di relax estivo?

Diciamo che l’estate è sempre stata una stagione di iper produttività: mi ricordo che quando ero piccola, era la stagione in cui facevo mille progetti, scrivevo un sacco di racconti, di canzoni, sognavo ad occhi aperti…

Quando ascolto la tua musica mi sembra spesso di vedere un film perché è incentrata sui dettagli e racconta sempre in maniera precisa alcune situazioni. Hai mai pensato di lavorare con un regista che porti in scena i tuoi album?

Ho un po’ questa cosa da quando ho iniziato a scrivere, sono una persona che tende a rendere tutto quello che compone cinematografico. Forse anche perché mi piace la classica musica che ascolti nei viaggi, quella che ti fa proprio immaginare ciò che ascolti. Trovo che adesso si tende a fare musica più per macro concetti, quasi a spot, invece a me piace quella un po’ più discorsiva, un po’ più immaginosa. Mi piacerebbe ovviamente tantissimo lavorare con alcuni registi, uno su tutti Joe Wright.

Parlando invece del tuo ultimo disco Cani Sciolti, se fosse un film, chi vorresti che lo dirigesse?

Che bella domanda, è tosta questa. Diciamo che l’album ha questa ambientazione un po’ crepuscolare ecco. Dovrei ragionarci su, ma sicuramente ci vorrebbe una regia introspettiva e a tratti anche un po’ dark.

Quest’estate ti si può sentire in radio con ben due brani, “Fulmini Addosso”, realizzato come colonna sonora del film Prime Video “L’estate più calda” e in collaborazione con gIANMARIA in “Disco Dance”. Due facce della stessa medaglia: in che modo è stata diversa la lavorazione di questi due pezzi, entrambi spensierati e “summer oriented”?

È stato simile perché devo dire che, ultimamente, mi sono molto più approcciata come melodista che come compositrice, nel senso che ho provato un po’ a uscire dalla mia comfort zone. Cani Sciolti è arrivato proprio così infatti, è stato completamente composto da me musicalmente e testualmente. Devo dire che nelle ultime cose c’è tanta volontà di dire: ok, lavoro con un producer, lavoro su una strumentale, anche su sonorità apparentemente distanti e le rendo mie scrivendoci sopra. Secondo me sono venute fuori cose molto più interessanti rispetto anche a quello che ho fatto in passato perché, paradossalmente, questo esperimento mi mette molto più a nudo della situazione di comfort.

Diciamo che tra tutti i progetti non ti stai proprio annoiando. Cos’è che però vorresti fare che ancora però non ti è stato proposto?

In realtà c’entra proprio con il cinema, ho scritto la colonna sonora di un corto ma non ho mai scritto la colonna sonora di un lungometraggio, è proprio una cosa che ho bisogno di fare visceralmente perché mi aiuterebbe a esprimermi a 360 gradi.

Invece X Factor come va? C’è qualcosa che magari hai notato dall’anno scorso che magari vorresti fare diversamente, errori che hai voluto correggere?

Non penso che ce ne siano stati di errori grossi. Personalmente, da un lato l’ho vissuto con ansia perché non l’avevo mai fatto, ma a maggior ragione quest’ansia si è trasformata in serenità in quanto, proprio perché non l’avevo mai fatto, ho cercato di personalizzarlo molto (a volte magari anche esagerando) dal punto di vista linguistico.
Nel senso, non puoi tanto uscire dalla liturgia del programma, devi seguire uno schema rigido e devi dire delle cose perché c’è un meccanismo (a differenza magari di altri programmi che sono più discorsivi). Il mio obiettivo è stato quello di mantenere l’autorevolezza ma, come posso dire, provando a “sporcare” dove posso con il mio stile. Sai, ho un problema con la tv, tutte le cose che di base dovrebbero farmi ridere non mi fanno molto ridere, preferisco tutta la comicità alla The Office.

Americano o inglese?

Entrambi. Adoro quella comicità perché è talmente tanto dissacrante e sincera ma non scende nell’offensivo (cosa che ormai è solita in televisione).

Dai, dimmi la top 3 dei tuoi contenuti preferiti che hai visto nell’ultimo periodo?

Sai che adesso non mi viene in mente niente? Aiutami tu.

Ti è piaciuta l’ultima stagione di Black Mirror?

Sì, mi è piaciuta molto. Black Mirror diventa sempre la cosa più spaventosa del mondo perché è talmente tanto vicina alla realtà che diventa tangibile il tipo di risvolto che possono avere tutte le situazioni.
In questo periodo sto rispolverando gli anime come One Piece, Naruto ecc.

Tornando a Cani sciolti, mi racconti un po’ la sua genesi.

In realtà è un progetto che è stato partorito in tantissimo tempo, nel senso che ho iniziato a scriverlo praticamente sei anni fa con molta calma e ci ho inserito tutte le canzoni che avrei sempre voluto metterci.
Secondo me è quel disco che, se fosse uscito 5-6 anni fa, avrebbe avuto una percezione molto diversa e sarebbe sembrato un disco quasi normale, mentre oggi, concepibile un lavoro del genere è praticamente impensabile. È proprio il lusso della libertà: è un album molto acustico, però anche molto suonato, molto rock e con testi anche molto cattivi. Non ha nulla di elettronico, nulla che possa funzionare con l’algoritmo, nessun materiale per TikTok, è fuori da ogni logica di mercato.

Qual è il brano che preferisci fare durante i live?

“padova può ucciderti più di milano”. È molto divertente, potente e vedo il pubblico proprio preso, è un momento di grande hype in cui la gente è coinvolta dal testo, dalla musica e dall’energia che emana.


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