FRANCESCA MICHIELIN:

SHE’S READY

di Federico Ledda

location Visionnaire Milano

garment technician Miriam Mora

project manager Valentina Pegorer

edit Simona Ladisa

make up by Valentina Petris

hair by Angelo Rosa Uliana

pictures by Alessandro Levati

FRANCESCA MICHIELIN

di Federico Ledda

pictures by Alessandro Levati

hair by Angelo Rosa Uliana

make up by Valentina Petris

edit by Simona Ladisa

project manager Valentina Pegorer

garment technician Miriam Mora

location Visionnaire Milano


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Francesca Michielin ha accumulato numerose esperienze legate al festival di Sanremo, eppure ogni volta che sale su quel palco, tanto magico quanto impegnativo, l’emozione è sempre quella del primo esordio. L’artista torna in gara con un pezzo che sa essere potente, delicato e intimamente personale: Francesca quando si mette in gioco, lo fa sempre perché ne vale la pena, e questa volta appare più consapevole e rilassata, come se custodisse un segreto ancora da svelare.
L’anno che la attende si preannuncia ricco di impegni e sorprese: il 2025 infatti, segna i primi dieci anni di di20are, il disco che ha segnato profondamente la sua carriera e le ha permesso di farsi conoscere attraverso brani divenuti veri e propri pilastri della nostra musica, come L’amore esiste e Nessun grado di separazione. Per celebrare questo importante traguardo è stata infatti rilasciata L’amore esiste 2025 Reloaded, una nuova versione del brano che le ha valso il doppio disco di platino. Tra anniversari e nuovi progetti, Francesca Michielin è in piena attività e non ci resta che attendere l’arrivo di Fango in Paradiso, il brano che l’artista porta in gara a Sanremo 2025.

Di cosa parla Fango in Paradiso?

È una canzone d’amore in senso stretto, perché racconta una relazione di coppia. Il titolo, che sembra quasi un simbolo, riassume bene il concetto centrale: si parte con le migliori intenzioni, idealizzando il rapporto e sperando che tutto funzioni. Ma poi, a un certo punto, ti rendi conto che è come se stessi sprecando l’amore e, allora, ti chiedi anche quanto della tua giovinezza, delle tue prospettive e dei tuoi sogni stai buttando via. Nel pezzo dico: chissà con chi farai un figlio, se poi cambierai indirizzo, ma soprattutto chissà c’è fango in Paradiso. Perché se anche il Paradiso, che immaginiamo come il luogo perfetto, non è tale, allora forse c’è una spiegazione a tutto questo disagio.

Come immagini il Paradiso?

Per me è una condizione mentale. È quando riesco a essere nel presente, a percepirmi pienamente in quel momento. Essendo una control freak, mi capita raramente di godermi l’attimo, ma quando succede è magico, perché assimili la vita per quello che è, senza farti trascinare dal resto.

E a Sanremo proverai a goderti il momento?

È l’obiettivo: su quel palco, spesso, ce la faccio. Ho ricordi nitidi delle edizioni passate, perfino dei miei respiri, delle gocce di sudore. Sanremo è magico, ma questa attesa mi sta devastando.

Come la gestisci?

Passeggio, faccio meditazione, mi alleno, guardo Bridget Jones… Cerco di non pensare, ma soprattutto mi ricordo che quello che devo fare è semplicemente quello che sono, quello che so fare meglio.

Dopo tante partecipazioni, qual è la lezione più importante che hai imparato?

In realtà Sanremo da concorrente l’ho fatto solo due volte e l’ultima volta da partecipante c’era la pandemia, quindi questa edizione è molto diversa. Il mio approccio sarà vivere tutto step by step e concentrarmi solo sulla musica, che è la cosa più importante.

Parliamo del duetto con Rkomi. Come è nato?

Ci siamo invitati a vicenda! Entrambi volevamo onorare questa nuova possibilità introdotta da Carlo Conti di duettare con un collega in gara. La nuova stella di Broadway è stata una scelta che abbiamo fatto insieme: lui inizialmente l’aveva proposta, poi ha cambiato idea, ma alla fine abbiamo capito che era perfetta per tanti motivi. Io sono molto legata alla storia che racconta Cesare Cremonini in quel brano e a tutto l’immaginario che evoca, penso alle figure di Ginger Rogers e Fred Astaire per esempio. Speriamo di renderle giustizia e di fare un omaggio degno di uno dei cantautori viventi più importanti che abbiamo.

Avete avuto un riscontro da Cremonini?

Sì, mi ha scritto un messaggio bellissimo di ringraziamento.

Quest’anno per chi è nato nel ‘95 è un anno importante: come ti senti all’idea di compiere 30 anni?

Non vedo l’ora! All’inizio l’ho vissuta come una scadenza entro cui dover realizzare determinati obiettivi, soprattutto perché ho iniziato presto questo lavoro. Poi mi sono resa conto che ho vissuto più esperienze di quante forse una persona della mia età riesca a fare in così poco tempo. I venti per me sono stati bellissimi, ma anche molto pesanti. Ora voglio lasciarmeli alle spalle e iniziare una nuova fase con maggiore consapevolezza e, si spera, meno disagio.

C’è anche l’anniversario di L’amore esiste e dell’album di20are. Stai preparando qualcosa per celebrarlo?

 

Sì, e sarà la cosa più grande che abbia mai organizzato! Voglio ripercorrere tutto quello che ho fatto finora, perché spesso me ne dimentico. Voglio che sia un momento di gioia e di festa totale, per citare le mitiche Paola & Chiara.

 

Cosa stai ascoltando in questo periodo?

Un po’ di tutto, soprattutto il pop di quest’anno: Sabrina Carpenter, Charli XCX, Chappell Roan. Ma sto anche riscoprendo cantautrici che da piccola non ascoltavo, come Tori Amos. Under The Pink mi sta ispirando tantissimo, in particolare Baker Baker e Cloud On My Tongue.

Ti consiglio Fiona Apple, se non l’hai già approfondita.

Sì, lei la conosco bene! Tori Amos invece la sto scoprendo ora più a fondo.

 

Ultimamente hai visto qualche film/serie tv che ti ha colpito?

 

Sì, M. Il figlio del secolo. Penso sia una delle serie più belle che abbia mai visto, non solo negli ultimi anni, ma proprio in generale. John Wright è un artista che adoro. Poi sono andata a vedere Nosferatu: inizialmente non mi aveva convinto, ma poi ho capito quanto in realtà fosse un film molto interessante.

 

Hai già iniziato il tuo classico ciclo pre-Oscar?

Assolutamente sì! Da quando ero alle superiori ho questa tradizione: ogni inizio anno mi guardo tutti i film candidati.

C’è un titolo che ti incuriosisce particolarmente?

The Substance, ma non so se avrò il coraggio di vederlo! È uno di quei film che sai che devi vedere, ma che ti mette un po’ alla prova.

Invece, altri programmi?

Mi è venuta voglia di andare a Londra a vedere il musical di Wicked. Il film mi è piaciuto tantissimo, vediamo se riesco a organizzarmi!



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