NICE TO MEET YOU

HAL QUARTIÈR

di Federico Ledda

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HAL QUARTIÈR

di Federico Ledda

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Cosa succede se nasci a Napoli e cresci a pane, Renato Zero e Claudio Baglioni? Cresci Hal Quartièr e segni la tua strada campionando l’iconico successo anni ’80 targato Alphaville “Forever Young”. Prima di lui sono stati diversi i tentativi di dare nuova vita alla ballad malinconica, l’unico ad esserci riuscito è stato Jay-Z che, con la sua rivisitazione, ha fatto conoscere il brano anche alle generazioni successive.
Di stessa matrice, ma con un intento diverso, è la versione di Hal Quartièr che estrapola un estratto del ritornello, per portarci nel suo mondo dal sapore urban-punk rendendolo appetibile per le nuove generazioni.

Di cosa parla “4ever Young”?

“4ever Young” è il mio inno alla gioventù. Come accade per gli altri miei pezzi e com’è tipico del modo in cui scrivo tutta la mia musica, uno dei temi principali è il non sprecare la vita e il vivere ogni attimo proprio come se fosse l’ultimo. Il brano degli Alphavile ha segnato e segna ancora la mia gioventù. Il messaggio che loro trasmettono a me, da ascoltatore, è quello che ho voluto reinterpretare e trasmettere in chiave 2022. Per me “4ever Young” non è spaccarsi o devastarsi, ma non sprecare la gioventù, vivendo appieno qualsiasi istante della vita perché il tempo è l’unica cosa che non tornerà mai più.

Cosa significa per te essere giovani?

Come dicevo prima, essere giovani per me significa vivere la vita e non buttarla via, imparare a cogliere le occasioni che ci si presentano. Essere giovani non è solo un tema legato all’età o a un numero ma rappresenta una vera e propria visione, un mood con cui affrontare la vita.

Come descriveresti il tuo stile?

Non riuscirei a descrivere il mio stile in maniera definita, nel senso che io sono cresciuto sia con il pop sia con il rock italiano e internazionale. Da piccolo, a casa mia, si ascoltavano il cantautorato e le canzoni super iconiche americane. Per quanto riguarda il cantautorato, tra i miei riferimenti ci sono: Ligabue, Vasco Rossi, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Renato Zero, Gianluca Grignani, Bersani, Gigi d’Alessio, Pino Daniele. Il mio è un cammino musicale fatto di ascolti e degli elementi che questi artisti hanno lasciato in Hal Quartièr. Ti faccio anche i nomi dei Nirvana, dei Pixies, tutto ciò che riguarda il carattere rock, grunge. Anche i Blink 182 e i Green Day. Per questo motivo, non riuscirei a definire la mia musica in un unico genere: ogni cosa che ho ascoltato da quando ero piccolo ad oggi ha influenzato il mio modo di scrivere.

Chi ti ispira?

Tra i nomi più attuali posso citare anche Post Malone per la sua attitudine, la sua capacità di unire rock e urban e il modo in cui si esprime o XXXTentation per il suo modo di cantare, la sensibilità, l’oscurità da cui proviene e per come riesce ad esprimerla nei suoi pezzi, e Drake.

Come speri che la tua carriera si evolva?

Mi piacerebbe realizzare un disco. Per il momento non faccio previsioni, la mia strada non è ancora completamente tracciata ma sto lavorando tantissimo per arrivare al mio primo album e cercare di restare il più a lungo possibile nel mondo della musica, facendo questo lavoro.

Un brano che ti rappresenta particolarmente?

Ce ne sono molti, in realtà. Forse quello più adatto è “Everybody Dies in Their Nightmares” di XXXTentation perché tutto ciò che lui dice in questo brano rispecchia il mio modo di pensare. Anche il modo in cui sviluppa il tema del pezzo mi fa davvero emozionare, è una canzone che avrei voluto scrivere io.

Qual è la prossima mossa?

Per il momento sono super concentrato e contento per l’uscita di “4ever Young”. Mi voglio godere questo momento perché è da tanto che non pubblico qualcosa e per me è una nuova e importante partenza. Sicuramente ho tanti progetti in cantiere ma voglio godermi questo momento e sentirlo addosso per un po’. Continuerò comunque a scrivere e fare musica, per arrivare a un disco.