LDA:

NUOVO PROGETTO E SANREMO

di Federico Ledda, Simona Ladisa

LDA:NUOVO PROGETTO

E SANREMO

di Federico Ledda, Simona Ladisa

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Fresco di partecipazione alla 73esima edizione del festival di Sanremo con il brano “Se poi domani”, abbiamo incontrato LDA. Classe 2003 si è fatto notare grazie al suo percorso all’interno della scuola di Amici di Maria de Filippi dove ha raggiunto incredibili riconoscimenti grazie a un’importante fan base, arrivando ad ottenere un disco di platino già all’interno del programma. Successivamente è arrivato poi Sanremo dove, come big, ha conquistato il quindicesimo posto nella classifica finale. Con Justin Bieber come punto d’arrivo e una famiglia che l’ha cresciuto a pane e musica, siamo sicuri che sentiremo tanto parlare di LDA.

Com’è stata l’esperienza sanremese?

Molto bella, la rifarei altre mille volte. Paradossalmente è stato un bagno di umiltà, mi sono confrontato con chi ne sa più di me e con chi ha più dimestichezza. Quest’anno ero il più piccolo e ho tutto il tempo di migliorare.

È stato tutto come te lo aspettavi?

Non me lo aspettavo così stressante, devo essere sincero. Non sono stato un attimo fermo, ma va bene così. Per fortuna al mio fianco ho avuto il team migliore che potessi mai desiderare e ci siamo divertiti molto.

C’è un ricordo particolare che ti porterai sempre nel cuore?

Ce ne sono tanti: uno che mi fa piacere ricordare è quando, durante le prove, Gianni Morandi mi ha visto molto teso e ha cercato di tranquillizzarmi.

In che modo?

Mi ha portato in cima alle scale e mi ha detto: “Lu, fai finta di essere Amadeus e che stiamo conducendo insieme”. Mi ha fatto sentire proprio uno di famiglia, un figlio.

Poi è arrivata la serata dei duetti dove hai condiviso il palco insieme ad Alex Britti dando nuova vita al suo iconico brano “Oggi sono io”. Come è nata questa collaborazione?

In realtà lui venne ad Amici e io mi ripromisi che se mai fossi arrivato a Sanremo avrei proposto ad Alex di venirci con me e di portare “Oggi sono io”.

Lui ha accettato subito?

La sua risposta è stata stupenda perché mi ha detto “Ci vediamo all’Ariston”. Secco. E per me è stato un onore.

Come mai hai deciso di inserirlo anche all’interno del tuo progetto?

Così posso vantarmi di avere Alex e un capolavoro dentro il mio disco (ride, ndr.).

Da Roma a Milano non c’è una stazione dove non abbia visto la tua faccia. Cosa si prova a vedersi ovunque?

Devo dire che è strano, bello, ma strano. Sono tanto fiero di me però e del mio disco, vada come vada sono proprio contento del risultato! Ovviamente spero che stia piacendo e che ci sia tanta gente che canterà queste canzoni ai prossimi concerti. Questo è davvero il mio sogno.

Parlando del progetto, mi racconti come è nato?

Parla d’amore a 360 gradi, non solo del canonico sentimento per una donna. Dentro c’è amor proprio, amore per la mia famiglia, per la mia città… Ho voluto metterci tutto me stesso dentro. L’album si intitola “Quello che fa bene” perché ho capito che quello che fa stare bene me è l’amore. Il progetto è nato in modo naturale, diciamo che è come se si fosse formato da solo.

Ho visto che hai avuto modo di lavorare molto con Lvnar (produttore storico di Mecna e Coco). Com’è nata la vostra collaborazione?

Sono sempre stato moltissimo fan sia di Mecna che di Coco e devo dire che lo apprezzo da sempre, secondo me è uno dei produttori più interessanti che abbiamo in Italia. Gli ho scritto, ci siamo sentiti, anche tramite etichette e devo dire che ci siamo trovati molto bene. Lavorare insieme è stato molto stimolante e il risultato è stilosissimo secondo me.

Se dovessi consigliare un tuo brano a chi non ti conosce quale sarebbe?

Direi “Uh-La-La” perché ti trapana il cervello.



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