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LOCALE FIRENZE E LA SORPRESA

di The Eyes

LOCALE FIRENZE

E LA SORPRESA

di The Eyes

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Locale Firenze si trova nel cuore storico della città, all’interno del maestoso Palazzo Concini, un edificio risalente al 1800 che ha richiesto due anni di restauri prima di poter aprire le porte. La vera anima del locale però affonda le sue radici molto più indietro nel tempo: nel seminterrato, infatti, si trova uno dei primi forni a legna della Toscana, risalente al 1200, testimone della storia di cui pullula ogni angolo del ristorante. Ancora di più poi se si pensa che l’edificio fu un tempo la residenza del consigliere di Caterina de’ Medici, aggiungendo un fascino rinascimentale alla cornice contemporanea del locale.
Varcare la soglia di Locale Firenze significa immergersi in un’esperienza gastronomica che mescola passato e futuro, non solo attraverso l’architettura, ma anche nella proposta culinaria firmata dallo chef Simone Caponnetto. Fiorentino di nascita, Simone ha viaggiato e lavorato nelle cucine di tutto il mondo, portando nel suo menu un bagaglio culturale e tecnico straordinario, costruito in luoghi come Mugaritz sotto la guida di Andoni Luis Aduriz. La sua cucina è una sfida continua, un percorso che diverte e sorprende, offrendo un “fun dining” che non conosce confini.

Il menu degustazione “Consapevolezza” è un viaggio nelle tecniche, nei sapori e nelle emozioni.

Il percorso si apre con una Cozza gratinata con burro piccante e caciocavallo e una raffinata Insalatina di stagione con gazpacho congelato, che preparano il palato a un’esperienza intrigante. Tra i piatti più audaci, spicca il Nigiri di riso fermentato con koji, una perfetta fusione tra Italia e Giappone, dove la crema di patate e cozze osmotizzate si sposano in un equilibrio armonico. Il Tartare di daino con more lactofermentate è una dichiarazione di intenti: materie prime toscane trattate con tecniche innovative, come la yuba di latte e la salsa anchoïade, creando un mix di tradizione e innovazione che non si dimentica.

Caponnetto mostra la sua attenzione alla sostenibilità attraverso la collaborazione con un amico di vecchia data, proprietario di un piccolo terreno vicino Firenze, da cui provengono molti degli ingredienti usati in cucina. Le verdure, le carni e persino le uova provengono da questo orto e allevamento, contribuendo all’obiettivo di rendere Locale Firenze completamente sostenibile.
La degustazione prosegue con piatti che giocano con la semplicità e la complessità: Gnocchi fermentati con muffa roquefort, accompagnati da panna acida e tartare di pera, sorprendono per l’intensità del sapore, mentre il Risotto Inzimino — tre tipologie di riso in un connubio perfetto tra spinaci, zuppa di pesce e nero di seppia — invita a riflettere su come i confini tra mare e terra possano essere ridisegnati.
L’attenzione ai dettagli si nota anche nei vini. Il sommelier non si limita a consigliare le etichette: conosce personalmente i produttori, li visita e sceglie con cura le bottiglie, come il raro Nebbiolo Valtellina 2023, prodotto in sole 2000 bottiglie, o l’esclusivo Ferrari Metodo Classico 2016, di cui esistono solo 2500 bottiglie.

E qui entra in scena il bar di Locale Firenze, eletto tra i 50 Best, è un vero gioiello che merita una menzione speciale. Estensione perfetta del ristorante, accompagna gli ospiti dall’aperitivo al dopocena con una serie di drink innovativi e audaci. Il team di mixologist lavora nel laboratorio di mixologia situato nelle antiche cantine del locale dove nascono cocktail unici, capaci di competere per complessità e creatività con i piatti del piano di sopra. Sorseggiare un drink prima della cena è un preludio a qualcosa di speciale, mentre il dopocena riserva ancora sorprese, grazie alla continua evoluzione dei cocktail in linea con i dessert e i piatti che chiudono la degustazione.
La musica di sottofondo accompagna l’intero percorso, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente che si adatta perfettamente allo stile del locale. Potresti trovarti immerso nei ritmi di Kendrick Lamar mentre ti godi un Nigiri di riso fermentato, o sorseggiare un Mead fatto in casa, mentre le note elettroniche ti avvolgono al calare della sera.