MIXHELL – THE STRONGEST

di Federico Ledda

MIXHELL –

THE STRONGEST

di Federico Ledda



” Siamo cresciuti come persone, quindi come musicisti. “

Nullam consectetur mauris in nisl porta mattis. Proin id malesuada metus, eu venenatis nunc. Sed a lectus sem. Vestibulum eu lacinia erat. Quisque ac porta ligula, et consectetur libero. Nullam auctor, arcu eu tincidunt tincidunt, metus nulla faucibus ligula, eget condimentum mauris nibh eget ante. Praesent tincidunt velit velit, vitae tincidunt enim congue id. Duis varius mollis ipsum, eget mattis elit consequat id. Vivamus congue faucibus condimentum. Maecenas arcu mauris, sollicitudin ut tortor nec, ultricies lacinia erat. Phasellus finibus lectus ut lectus euismod pellentesque. Morbi lorem nibh, pulvinar viverra diam sed, rhoncus accumsan urna. Aenean vestibulum lectus placerat nisi fermentum euismod.

Cosa significa essere deejay dai primi duemila? Quanto è cambiato il sound e le generazioni consumatrici del genere? L’abbiamo chiesto alla coppia per eccellenza i MIXHELL. Inseparabili on stage e marito e moglie off, il duo elettronico ha colonizzato sin dai suoi inizi la musica dance, portando luce fresca con il loro sound. Grazie all’uscita del nuovo EP dal titolo “Strong and Wrong” and i due hanno un deciso di esplorare altri generi, complice anche la maturità che ha raggiunto il progetto. Li abbiamo incontrarti in occasione di un loro set, ecco che ci hanno detto.

Come ci si sente a rilasciare un nuovo EP?

E’ fantastico avere nuova musica fuori! Specialmente se ci hai lavorato con amici talentassi come Joe Goddard (Hot Chip) e Mutado Pintado (Paranoid London / Warmduscher). Abbiamo anche avuto l’occasione di lavorare alla cover del pezzo (che adoriamo) ’’In Our Sleep’’ di Laurie Anderson, dandole la nostra più libera interpretazione.

Che cosa significa per voi essere “strong” e “wrong”?

“Strong and wrong” è ispirata a un nostro amico un po’ pazzo, ma in maniera più estesa a ogni uomo/essere umano. Parla del fatto che per fare alcune scelte nella nostra vita bisogna essere forti. Non è detto però che quelle azioni siano quelle giuste. Nel brano la storia è raccontata dal poeta moderno Mutado Pintado.

E’ appena uscito anche il remix package. In che modo avete selezionato gli artisti da coinvolgere in un progetto così intimo per voi?

Quello che ci interessa è sempre avere varietà nei nostri remix e questa volta vanno dai club banger di Craig Williams, passando dal Future Sound di Antwerp finendo con i suoni ambient di Johnny Broke. E’ un mix di suoni e di persone a cui vogliamo bene, ecco il senso.

In che modo il vostro sound è cambiato dal rilascio di “Spaces” nel 2013?

E’ cambiato moltissimo, è un suono meno da club diciamo e anche meno orientato su quello che possa piacere all’ascoltatore. Siamo cresciuti come persone, quindi come musicisti.

Siete nella scena dal 2004. In che modo il panorama dance è cambiato secondo voi?

Molte cose sono cambiate da quando abbiamo iniziato così come la musica elettronica stessa, che è diventata molto più apprezzata dal pubblico di massa.