Q&A: VELOCY RAPTUS AND HOVER

di Federico Ledda

Q&A: VELOCY RAPTUS

AND HOVER

di Federico Ledda



” Viviamo costantemente in questo limbo di riflessione estrema e di impulsività, ed era esattamente ciò che volevamo dimostrare attraverso le immagini. Il fluttuare alla ricerca di una stabilità senza certezze. “

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La Velocy Raptus è una formazione ERM che nasce nel 2015, attualmente composta da sei membri: le tre voci Skià, Nucky e Vuoto, il dj Serltz, Rarde alle produzioni e Carlo Pelloni alle batterie. Nel 2017 hanno pubblicato “Saudade”, l’album d’esordio uscito su tutte le piattaforme digitali che ha permesso al gruppo di entrare nel roster della label NuFabric e di creare il loro live show unico, che li ha portati a esibirsi insieme ad artisti del calibro di Nitro, Coez, Rkomi, Gue Pequeno, Noyz Narcos, Carl Brave x Franco126, Tedua e Luchè. Velocy Raptus significa potenza e questo li ha portati a rilasciare il loro nuovo disco Hover, motivo per cui li abbiamo incontrati. Non li conoscete? Leggete l’intervista, ascoltate la loro musica e correte ai loro live, non ve ne pentirete.

Di che cosa parla Hover?

Hover significa “Fluttuare tra due punti, senza fine, fuori controllo, in un’incosciente caduta”.
Viviamo costantemente in questo limbo di riflessione estrema e di impulsività, ed era esattamente ciò che volevamo dimostrare attraverso le immagini. Il fluttuare alla ricerca di una stabilità senza certezze. Questo stato di fluttuazione è, paradossalmente, di per sé lʼunica certezza che abbiamo. È come cadere in picchiata da un palazzo e non arrivare mai. Alla fine, il desiderio di schiantarsi pur di non rimanere in quel limbo prevale, ma non si realizza mai. Questo pensiero rappresenta un’enorme porzione del concept dellʼintero album.

Com’è nato il disco?

Il disco è nato dalla voglia di superarci in ogni aspetto. Oltre che dimostrare al pubblico
ciò di cui eravamo capaci, abbiamo deciso di intraprendere questo percorso per capire davvero dove potevamo arrivare ancora una volta. Ci siamo chiusi in studio un’estate intera, come una sorta di ritiro spirituale, e una volta pronti abbiamo iniziato a scrivere in pochissimi mesi tutto il disco.
Il nostro intento era creare una sorta di mix tra musica qualitativa e melodica in grado di poter suscitare intense sensazioni all’ascoltatore, contornate da melodie tipiche della scena urban americana che molto ci hanno influenzato.

Parlatemi di voi, vi siete formati nel 2015, che cosa contraddistingue ogni membro?

Ogni membro del gruppo ha una sua peculiarità, che si parli di tecnica o semplicemente di carattere. Questo fa si che tra di noi si crei quella sana competizione che ci permette di crescere ed evolverci, non solo musicalmente, ma anche come persone. Ognuno è indispensabile, e tutti sanno a chi affidarsi in base alle diverse situazioni. Il gruppo in sé ci da la possibilità di affrontare ogni ostacolo con una forza maggiore e con maggiore
lucidità, in quanto non è mai il singolo a caricarsi di lavoro.

Chi o cosa vi ispira per la vostra musica?

Come abbiamo già detto in altre occasioni, gli artisti che più ci hanno influenzato
in questo percorso, sono prettamente americani. Citandone alcuni possiamo dire Kanye west, Kendrick Lamar, Asap Rocky. Oltre la musica, ciò che ci ispira di più sono sicuramente i contesti in cui viviamo e tutto ciò che ci porta a fare delle riflessioni che non possono rimanere nella nostra testa e che quindi vengono tradotte in musica. Quel che vediamo e che proviamo in prima persona, viene convertito. Si parte esattamente da questo, ed avviene tutto in modo spontaneo.

Qual è il vostro obiettivo come musicisti?

Il nostro obiettivo è spingerci oltre, sperimentare nuova musica e creare una nostra identità.
Siamo partiti con un certo tipo di attitudine musicale e abbiamo cercato di mescolare il nostro background con nuove sonorità, grazie al nostro produttore Rarde, che ci ha permesso di scoprire nuovi orizzonti musicali.
Quindi, possiamo dire che la Velocy raptus è in continuo sviluppo, dato che non ci piace restare fermi e standardizzare la nostra musica. Fluttuiamo!