ROSMY: TELL ME WHO YOU ARE!

di Michela Luciani

ROSMY: TELL ME

WHO YOU ARE!

di Michela Luciani

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Abbiamo chiacchierato con Rosamaria Tempone in arte Rosmy, cantautrice Calabrese, del suo primo disco di esordio uscito lo scorso 11 Gennaio.
Rosmy è un vero vulcano, di emozioni che cerca di raccontare e di esprimere attraverso la sua arte come si evince dal suo lavoro Universale, in cui viene sviscerato il tema dell’amore, ma anche e soprattutto un vulcano di energia e spirito, una donna dalla grande voglia di mettersi in gioco e sperimentare, proprio come ci ha raccontato parlando dei suoi prossimi live…

Universale è il tuo album di esordio, mi racconti cosa ti ha spinta ad affrontare questa nuova avventura?

Universale è un’avventura nata piano piano… non voluta subito, inaspettata diciamo. Tutto è partito dalla bellezza del premio Mia Martini con Un istante di noi e con l’amicizia con Kikko Palmosi (Enrico Palmosi, ndr) e da lì abbiamo iniziato questo percorso assieme, che ci ha portati a dire facciamo un disco, le cose andavano bene, i brani piacevano… e poi diciamolo, la cosa che ama di più un’artista è sicuramente fare un disco proprio e far arrivare quello che senti di essere.

Come mi hai detto nel 2016 hai vinto il premio mia martini nuove proposte, è per caso correlata la scelta della cover se mi sfiori?

Si, quell’anno siamo arrivati in finale in sette persone e Franco Fasano, direttore artistico del premio, decise di farci cantare alcuni brani di Mimì eliminando tutti i brani più conosciuti, cosicché ci venne un colpo a tutti, in quanto in due giorni dovevamo trovare brani che non fossero conosciuti. Andando alla ricerca scoprii Se mi sfiori, brano scritto da un grande grandissimo mio conterraneo, Mango. Una vera e propria poesia che ho interpretato quella sera, che ho fatto mia perché secondo me è uno tra i brani più belli di Mimì, nonostante non sia tra quelli che hanno determinato il suo successo, Se mi sfiori è bellissima e ho voluto omaggiare entrambi con questo brano.

Hai un passato da attrice di teatro e di musical, porti qualcosa del tuo bagaglio all’interno di questo nuovo esordio?

Io porto dentro di me tre cose: il teatro, la musica e la vita. Il teatro perché ho iniziato così, non solo come attrice, a teatro cantavo brani popolari, facevamo ricerche musicali che riadattavamo nei testi teatrali, anzi… convinsi io il regista a fare questa cosa che poi si rivelò vincente, da lì girammo tutti i teatri d’Italia con il Gruppo Centro Mediterraneo delle Arti, mi ha dato tanto. Ad un certo punto però ho deciso di scegliere il percorso musicale, che già praticavo con i miei fratelli in The music Family, arrivai a Milano e conobbi subito Kikko, da lì nasce tutto il resto…

Il file rouge di questo album è l’amore, un tema appunto universale, che declini in diverse forme, risponde alla necessità di arrivare a più persone possibili o rappresenta semplicemente un bisogno espressivo?

In realtà non è una cosa personale, come ti dicevo prima mi piace la vita e vivere le cose, i brani sono nati proprio così…vivendo, respirando, ascoltando e sentendo. Non è l’amore tra due persone soltanto ma è consapevolezza, solitudine, assenza o anche libertà, ci sono tante sfaccettature dell’amore che viviamo in questo universo pazzesco e un po’ problematico a volte, sono le sensazioni che vivo e che tutti noi viviamo, non è solo l’amore visto nella sua semplicità, è come disse Dante:” L’amor che move il sole e l’altre stelle” , in effetti lo cito nel disco perché per me è come affacciarsi dalla finestra e guardare le stelle, quindi affacciarsi e incanalare tutte le sfaccettature di questo mondo, ricordandosi sempre che l’amore è la forza più grande che unisce tutti.

Da cosa ti fai ispirare maggiormente?

Quello che mi ispira di più è la positività la voglia di esserci, l’energia che condivido insieme agli altri collaborando tra artisti, come vedi ogni brano non è stato scritto solo da me ma ho sempre creato collaborazioni e contaminazioni posso dire, io penso che l’energia positiva sia la forza che muove tutto.

All’interno del brano inutilmente, compare un argomento attualissimo e ancora molto sottovalutato, il ghosting. mi racconti di questo brano e cosa ti sensibilizzata all’argomento?

Io non l’ho vissuto in prima persona però mi sono trovata a vivere situazioni intorno a me di questo tipo, dove a volte ci si abbandona, non c’è confronto, la gente non capisce il perché, le motivazioni e non si da spiegazioni… la gente va in una crisi esistenziale pazzesca. Andando alla ricerca delle motivazioni e di cosa stava succedendo alla società di oggi trovo questo termine bellissimo che gli Americano hanno dato poco tempo fa, tra l’altro è entrato anche nel dizionario Italiano: Ghosting, che esprime veramente bene il concetto, all’improvviso tutto sparisce senza un motivo o un perché, quindi cerchi di trovare dentro di te una soluzione. Io nel brano, a partire dal titolo, spiego che non voglio vivere inutilmente, che voglio reagire a questa società traumatizzata. Nel video sono in mezzo al mare da sola, quindi la solitudine a cui ti porta questa cosa, che suono il pianoforte, ciò vuol dire che ognuno deve trovare la propria ancora di salvezza, che nel mio caso, è la musica.

Quindi usi la musica per esorcizzare le tue paure?

Si quello sempre, ma essendo un’altruista più che a me penso sempre agli altri (ride, ndr)

Lo dedichi a chi ti ascolta?

Si, mi chiedo sempre come si possa far capire che questa cosa si può risolvere, vedo tanta gente sofferente intorno a me, tutti i giorni ognuno di noi lo è, ma trascuro la mia sofferenza che magari si allevia grazie all’aiuto che posso dare agli altri, questo sicuramente.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Io sono una che vive come se non avesse un domani (ride, ndr) non mi guardo troppo lontana, però adesso ho tanti Instore da fare, presenterò il mio disco in unplugged con un chitarrista ed un violoncello, quindi una cosa molto speciale. Ci saranno dei live, sicuramente un po’ più rock, quella me un po’ più aggressive un po’ più forte… perché io sono un po’ così, ho quel lato dolce ma anche un po’ più agguerrito e quindi mi piacerebbe fare dei live un po’ più interessanti con un bel gruppo rock, stiamo già provando! E poi chissà… sto già venendo fuori con brani nuovi anche totalmente diversi da questi.

Sei in continua evoluzione…

Si, e questa è la bellezza! Non deve essere una cosa strutturata per l’uscita o per l’immagine, deve essere una cosa che senti di fare!