È VERAMENTE LAZZA

IL RE MIDA DEL RAP ITALIANO?

di Federico Ledda

È VERAMENTE LAZZA IL RE

MIDA DEL RAP ITALIANO?

di Federico Ledda

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La risposta è sì. L’ho capito questa mattina, quando sono stato alla conferenza stampa indetta da Lazza per il lancio del suo secondo album ”Re Mida” in uscita domani. Sono passati due anni da quando il rapper milanese ha pubblicato il suo primo disco ”Zzala” e sicuramente l’esperienza e la maturità hanno influito nel sound e nei testi. Diviso tra generi diversi, ascoltando il disco e dopo aver assistito alla sua presentazione (dove il rapper stesso ha accolto la stampa suonando un pianoforte a coda bianco), è ovvia l’influenza classica che contraddistingue da sempre l’artista e che riesce a donargli un sound riconoscibile.

Di questo và il merito anche a Low Kidd, produttore di dell’album che insieme a Slait, manager di Lazza, spronato Jacopo (questo il suo vero nome) a farsi lasciare andare, musicalmente parlando. Lazza ci raconta che l’approccio con il pianoforte per lui è sempre stato motivo di agitazione: ”non sono abituato a suonare il pianoforte per un pubblico. E’ una cosa molto intima per me, che ho sempre fatto solo per me stesso” ci dice.

Ecco quindi uno dei perché il disco suona così bene. C’è sentimento. C’è talento e soprattutto c’è lavoro, tanto lavoro, di ragazzi che vivono e mangiano musica ogni giorno. I pezzi che più ho trovato interessanti sono stati Box Logo con Fabri Fibra e Catrame insieme a Tedua. I due rapper hanno aggiunto il boost di cui c’era bisogno, senza mai sovrastare il Re Mida del rap Italiano. Perché Re Mida quindi? La risposta, ascoltando il disco, è praticamente un’intuizione palese. Lazza è un’artista brillante, originale…Uno dei più completi del rap game. Provare per credere.



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