NICE TO MEET YOU

VILLABANKS

di Carlo Di Piazza

NICE TO MEET YOU

VILLABANKS

di Carlo Di Piazza

Nullam consectetur mauris in nisl porta mattis. Proin id malesuada metus, eu venenatis nunc. Sed a lectus sem. Vestibulum eu lacinia erat. Quisque ac porta ligula, et consectetur libero. Nullam auctor, arcu eu tincidunt tincidunt, metus nulla faucibus ligula, eget condimentum mauris nibh eget ante. Praesent tincidunt velit velit, vitae tincidunt enim congue id. Duis varius mollis ipsum, eget mattis elit consequat id. Vivamus congue faucibus condimentum. Maecenas arcu mauris, sollicitudin ut tortor nec, ultricies lacinia erat. Phasellus finibus lectus ut lectus euismod pellentesque. Morbi lorem nibh, pulvinar viverra diam sed, rhoncus accumsan urna. Aenean vestibulum lectus placerat nisi fermentum euismod.

Villabanks ritorna con il suo terzo album in studio, El Puto Mundo, dopo Non Lo So e Quanto Manca. I tre progetti sono uno l’emanazione dell’altro, in cui le vicende narrate nel primo confluiscono nel secondo, per poi trovare una realizzazione nell’ultimo album. Questa continuità tematica rende evidente la crescita dell’artista, proponendosi quasi come paladino dell’autoaffermazione e libertà di espressione a ogni costo.
L’album esce dopo il successo dei singoli Summer Drip, Plastica e Zero Amour, ma in particolare del video di Kardashian, pubblicato su Pornhub. La canzone, esclusa dall’album, è quella che meglio racconta la visione e lo spirito dell’artista, poichè vediamo l’unione delle sue due passioni principali: il porno e la musica.
Abbiamo avuto la fortuna di sederci con lui, a un metro e mezzo di distanza, per farci raccontare l’universo che circonda El Puto Mundo, ideato con il suo fidato team formato da Reizon e Linch, e con la straordinaria collaborazione di Tommaso Colliva.

Tutto bene?

Si spinge tantissimo, sempre.

L’estate com’è andata?

E’ stata un’estate molto lavorativa. Abbiamo fatto un mese di ritiro musicale con Linch per produrre tutto l’album.

Vorrei iniziare con una cosa che mi ha colpito molto di te: la facilità con cui rappi in 4 lingue diverse. Come sei arrivato ad avere questa dimestichezza?

Io ho iniziato a cantare in francese, la mia prima lingua. Poi in l’inglese, che non lo parlavo bene come l’italiano ma suonava molto bene, oltre a essere molto facile. L’italiano è venuto per terzo. Infine lo spagnolo, su cui sto lavorando ancora adesso.

Tra tutte queste lingue, qual è la tua preferita?

Quella che preferisco è sempre l’ultima. Per ora lo spagnolo mi sta piacendo tantissimo. Entro l’anno vorrei averla imparata bene, e vorrei iniziare col tedesco.

Qualche consiglio a chi vuole imparare una lingua?

Imparare le lingue è un buttarsi, un po’ come tutto. Devi andare da una persona che parla una lingua e parlare solo in quella lingua. Non ti riesce fino a quando non ti riesce (ride, ndr.).

Il tuo essere cosmopolita come ha influenzato il tuo modo di fare musica?

Quello che sicuramente riesco fare è creare un mistero. Per esempio, in una canzone racconto una lato di una storia in italiano e un altro lato in francese. Questo mi permette di toccare pubblici diversi in modi diversi con la stessa canzone. Poi se uno va a vedersi la traduzione va a scoprire la canzone sotto una nuova chiave di lettura.

Sei molto vero quindi: ti metti in gioco al 100%. Magari più di altri che restano in certi canoni…?

Lo hai detto tu (ride, ndr.). Comunque sì, il mio messaggio è sempre quello: essere sé stessi e scoprire sé stessi uscendo dalla propria comfort zone.

Quali sono state le tue influenze? Cosa stavi ascoltando mentre registravi?

Sicuramente Rick Ross, che ho sempre ascoltato ma che in quarantena ho riscoperto. L’ho sanguinato tantissimo. Poi C. Tangana, che fa un Hip-Hop che vira al pop senza mai essere una​ commercialata.​ Lui ha sicuramente contribuito per le sonorità più spagnoleggianti(ride, ndr.).

Dicevi che con la musica ti sfoghi. Hai un altro canale di sfogo?

Mi sembra di averlo dimostrato, che ho un altro bel canale di sfogo… ho fatto il mio primo video a luci rosse, pur essendo sempre un video musicale. Il sesso e l’Hip-Hop sono valvole di sfogo, oltre a essere passioni da quando sono piccolo.

Quando ti sei avvicinato al mondo del porno?

Sono un fan da sempre. Penso di aver iniziato a vedere cose un po’ sull’erotico a 8 anni, e ai 10 andavo già giù di porno pesante (ride ndr). Quindi sono più di 10 anni che ammiro l’arte del porno. E’ stata sempre una cosa che ho incluso nei miei rapporti e mi viene molto naturale, penso si veda anche nel video. Ci ho messo moltissimi anni di lavoro prima di far uscire questa cosa. A mia madre dicevo di voler fare porno, prima ancora di voler fare rap.

Cosa ti affascina così tanto del porno?

Diverse cose: dallo status al quale vengono elevate le persone solo per essere porno attori, al vedere attrici che sono uscite dal mondo del porno e si sono mangiate Hollywood. Adesso però sta diventando che tutto si assomiglia. All’origine, era un’industria che sollevava talenti e portava alla luce fenomeni di cui le persone hanno bisogno. Io ho imparato tantissimo di me stesso e del prossimo, grazie al porno. Quando senti che il porno è disinformativo e fa
male ai bambini, è lì che secondo me bisogna impegnarsi a fare porno migliore. Nel porno sarebbe super interessante tenere il video semplice, ma con un vero budget e con uno sceneggiatore, come si faceva una volta.

Visto da fuori, sembra che l’industria del porno sia maggiormente indirizzata verso un target maschile. Nel discorso che facevi sul rendere il porno migliore, rientra anche l’idea di renderlo più “equo”?

Beh il porno da dentro è iniquo per l’uomo. L’uomo è pagato meno della donna, al pari della prestazione. Da consumatore non parlo del porno degli altri. Io ho fatto un video che era più per ragazze che per ragazzi. Nel video non si vede nessuna ​patacca ​ma si vede il mio cazzo (ride ndr). Le ragazze erano decisamente più contente dei ragazzi dopo averlo visto.

Vorrai continuare su questa scia, oppure l’unione tra porno e musica è stato un esperimento isolato?

No, assolutamente no. Ho aperto il mio canale OnlyFans, Villabanks dove faccio contenuti miei personali, che decido di fare io. Contenuti che magari non mi sentivo di mettere subito sul mio canale Pornhub, sapendo che il mio pubblico su Pornhub è quello che è arrivato direttamente da Instagram. Quindi a quello stesso pubblico, che si è visto un video musicale, non posso caricare un video hard senza un preavviso. Un ragazzino che si è messo a seguire la pagina per il mio video musicale, magari gli arriva la notifica ed è un video hard. Non sono cose che vuole per forza vedere. Quindi tutte le cose mie personali, più esplicite, le mostro a pagamento, per mostrarle a chi davvero ci tiene. Su Pornhub invece continuerò a fare quello che ho lanciato, quindi dei video backstage dei video musicali con la verità dei fatti.

Tornando invece un attimo all’album, qual è la tua canzone preferita?

Ci sono canzoni per ogni stato d’animo. Come testo TODO, sicuramente. Se sono un po’ ubriaco ZERO AMOR. Adesso però che non sto più bevendo, direi TODO ed EL PUTO MUNDO.

Un’altra cosa che ho notato è che, rispetto a tanti altri, fai pochissimi featuring. Come mai?

Produco tantissima musica, quindi per ogni pezzo che ho con un altro, ne ho 10-20 da far uscire. Il discorso è di proporzione tra quanti pezzi ho in mano e quanti ne riesco a condividere con altri.

Con chi vorresti farlo? Dammi un nome per lingua in cui rappi.

Italiano Marracash, decisamente. King. Francia Booba, King. Spagnolo ti direi C. Tangana, ma te l’ho detto prima, quindi la giro e dico Morad. E per l’inglese Gucci Mane.

A questo punto dell’intervista, c’è qualcosa che ti aspettassi che ti chiedessi?

Una domanda scomoda, ma non sei stato scomodo per niente! Grazie mille!



MORE ARTICLES