ALLIE X –
THE NEW BEGINNING
di Federico Ledda
ALLIE X –
THE NEW BEGINNING
di Federico Ledda
“Mi piacerebbe essere ricordata e che la mia musica sia sentita da sempre più persone possibili.”
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Il nuovo The Eyes Fashion è finalmente qui! Dopo mesi di progetti, di idee, il nuovo magazine e il nuovo sito sono finalmente qui. Per la prima copertina, era necessario studiare tutto nei minimi dettagli. Le proposte dei soggetti validi erano tante, ma nemmeno uno ci soddisfava a pieno. Volevamo attirare un pubblico più adulto e più interessato all’arte e a tutte le sue forme. Così, completamente per caso, sono inciampato su ALLIE X, cantante Canadese cittadina di Los Angeles era il mix perfetto di quello che cercavamo. Cantautrice e produttrice formidabile, Allie ha da poco dato vita a ColleXtion II, suo secondo disco. Dal sound pop ma con influenze elettroniche si riesce a distinguere dalla massa per i suoi testi pungenti, i suoi beat catchy e per i videoclip eccentrici che sono vere e proprie rappresentazioni artistiche. L’abbiamo incontrata al Serraglio dove ha suonato e dove, già alle prime ore del pomeriggio c’erano fan in coda che aspettavano di poter entrare e cantare a squarciagola le loro hit preferite. La mia? Paperlove.
Innanzi tutto, benvenuta in Italia! E’ la tua prima volta qui?
Grazie! Sì, è la mia prima volta qui.
Com’è?
Pazzesco! Spero di avere un po’ di tempo per andare sulla costa, a vedere il mare e girare un po’…
Mi piacerebbe partire dall’inizio…Come ti approcci alla musica? Come nasce Allie X?
Ho sempre voluto cantare ad essere onesta, non ricordo un singolo momento della mia vita dove non volevo fare musica. Per diventeare una cantante è stato un processo lungo. Ho prima studiato musica classica, spostndomi poi in altro come il teatro. Mentre studiavo classica, mi sentivo come se fossi un’estranea…Non la sentivo una cosa mia. Poi sono diventata poco a poco quello che sono oggi, che credo sia il miglior modo che ho per esprimere me stessa.
Come descriveresti il tuo sound?
Electronic – Dream Pop
Qual è la tua ispirazione più grande?
Credo che quello che stimoli i miei testi siano vari sentimenti che provo in quel determinato momento. Ansia, gioia, il desiderio di essere riconosciuta (ride, ndr.).
Una delle cose che più mi ha colpito di te, sono i tuoi video musicali. Parlami del processo, come nasce un tuo video? Qual è stato quello che più ti è piaciuto girare?
Cavolo, non lo so! Credo sia Catch. E’ stato davvero interessante girarlo e il risultato che è uscito mi ha soddisfatta moltissimo.
Il mio preferito è il video di Paper Love. Di che cosa parla?
Con il regista, pensavamo ci dovesse essere una sorta di trasformazione che rappresentasse la metafora di cui parla la canzone. Così è poi uscita con l’idea che secondo lei dovessi interpretare una bambola che appunto, all’inizio del video è perfetta, arrivando progressivamente a diventare stravolta dai suoi proprietari.
Cosa rappresenta?
Ognuno è libero di interpetare il vieo come vuole. Per me è un reminder di come le donne che si presentano perfette, vengano accantonate e consumate come delle bambole. La perfezione non esiste, dovremmo tutti cercare la sostanza.
Parliamo di LA. Amo Los Angeles, le volte che ci sono stato è sempre stato un sogno. Com’è viverci?
La California è favolosa. Mi sento davvero fortunata a viverci. E’ un posto variegato, con tantisismi paesaggi diversi. Ho un rapporto di amore/odio con Los Angeles. Quando mi ci sono traserita, ne ero davvero entusiasta e ipnotizzata. Amo il cielo, i palazzi, correre, il mare…
Qual è il tuo posto preferito a LA?
Probabilmente Malibu. La spiaggia e il canyon sono lì ed è favoloso. Cerco di andarci ogni weekend.
Come mai ti piace?
Mi porta direttamente alla natura. Mi fa uscire dalla mentalità business che c’è a Hollywood. Sono sola con il mare.
Qual è il tuo obiettivo principale?
Quello di essere serena e felice con me stessa. Come cantante invece, è quello di essere riconosciuta e sentita da più persone possibili. Di essere amata, ecco.
Parlando del tuo ultimo disco, qual è la canzone di cui sei più fiera?
Sono fiera di varie tracce del disco, cambia in base a come mi sento. Sono fiera di “Paper Love”, di “Simon Says”, di “Vintage”… Tutte per motivi diversi.
Del tipo?
“Paper Love” è l’ispirazione principale dell’album. Era una canzone che dovevo sbloccare per capire la direzione di tutto il disco. Mi ha reso molto fiera, anche perché era un sound nuovo per me. “Simon Says parla dell’idea di avere un amico immaginario che ti aiuta nei momenti più difficili…In tutta la traccia uso solo un sintetizzatore, infatti il processo di creazione è stato davvero interessante. “Vintage”, era una melodia che avevo in testa da quattro anni, ma che non riuscivo mai a realizzare. E’ stato bello quindi, riuscire a realizzarla.
Che musica ascolti in questo periodo?
Arrivando qui stavo ascoltando St. Vincent, David Bowie e Stereolab.