NICE TO MEET YOU

DA BLONDE

di Federico Ledda

NICE TO MEET YOU

DA BLONDE

di Federico Ledda

Nullam consectetur mauris in nisl porta mattis. Proin id malesuada metus, eu venenatis nunc. Sed a lectus sem. Vestibulum eu lacinia erat. Quisque ac porta ligula, et consectetur libero. Nullam auctor, arcu eu tincidunt tincidunt, metus nulla faucibus ligula, eget condimentum mauris nibh eget ante. Praesent tincidunt velit velit, vitae tincidunt enim congue id. Duis varius mollis ipsum, eget mattis elit consequat id. Vivamus congue faucibus condimentum. Maecenas arcu mauris, sollicitudin ut tortor nec, ultricies lacinia erat. Phasellus finibus lectus ut lectus euismod pellentesque. Morbi lorem nibh, pulvinar viverra diam sed, rhoncus accumsan urna. Aenean vestibulum lectus placerat nisi fermentum euismod.

“Parlo Ai Cani” è il titolo del nuovo EP della cantautrice napoletana Da Blonde, che dopo aver collaborato alla colonna sonora di Gomorra e successivamente a diversi pezzi di rapper italiani, e più nello specifico, partenopei, ha dato alla luce il suo progetto. Il lavoro si presenta come molto personale, che mette completamente a nudo l’artista e che la posiziona come uno degli EP nostrani più interessanti dell’ultimo periodo. Lieve, dolce e che ti arriva dritto al cuore come un vero e proprio amore profondo, “Parlo Ai Cani” è la prova che quando ci si mette, la musica Italiana è ancora capace di farsi sentire. Siamo sicuri che questo per Da Blonde sarà solo l’inizio, intanto, Nice To Meet You.

Di che cosa parla “Parlo ai Cani”?

Parla di me, della mia vita, delle esperienze di questi ultimi anni,
della mia visione del mondo, di rapporti personali, di sentimenti: i miei sogni e
i miei fantasmi. È nato in un modo spontaneo, molto sentito. Stavo crescendo,
stavo cambiando e sentivo sempre più forte l’esigenza di esprimermi senza
condizionamenti, di tradurre i miei pensieri in un progetto che mi rappresentasse
al cento per cento.

Quanto c’è di Napoli in questo disco?

Molto, mi sembra impossibile crescere a Napoli senza che ti si imprima dentro.
Ci sono nata e ancora mi ritrovo ad emozionarmi per ogni sua sfumatura.
La sua bellezza, le sue contraddizioni sono parte di me, hanno acuito la mia
naturale sensibilità ed empatia.

Che cosa si prova a rilasciare un progetto così personale?

A volte ci si sente un po’ senza difese, quasi nudi, perché parlare a cuore
aperto da la possibilità a chi sa ascoltare con attenzione di conoscerci nel
profondo, ma in fondo è proprio quello che mi ha spinto a realizzare questo
EP.

Quanto è cambiata la tua carriera dopo Gomorra?

In termini pratici non è cambiato granché, a parte qualche ascolto oltreoceano,
è stata una grande soddisfazione personale perché credevo molto nel brano.
Sono appassionata di cinema e serie e molti degli artisti che ascolto li ho scoperti
Così. E’ stato emozionante ascoltare la mia musica nella serie, tra l’altro
credo di essere una delle poche, se non l’unica donna, che sia entrata a far parte
della colonna sonora e con un brano non in dialetto.

Qual è il brano del progetto alla quale sei più legata?

È difficile per me rispondere a questa domanda, come chiedere a una madre
quale figlio ami di più. I brani sono tutti molto sentiti e sono legata ad ogni canzone
in modo diverso, rappresentano momenti e stati d’animo diversi ma che mi
rispecchiano completamente.



MORE ARTICLES