THE LEGENDARY

2ND ROOF

di Federico Ledda

THE LEGENDARY

2ND ROOF

di Federico Ledda

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Hanno lavorato con tutti: da Dua Lipa a Don Toliver passando poi per leggende nostrane quali Gué, Emis Killa e Sfera Ebbasta a cui le produzioni sensazionali hanno contribuito a definirne la carriera. L’anno appena concluso è stato particolarmente gratificante per il duo di produttori in quanto lo hanno inaugurato con l’uscita del loro primo singolo e concluso dando vita a ROOFTOP MIXTAPE 1, il primo album ufficiale.
Di fatto pensato come un mixtape, il lavoro si compone di 19 tracce ed è impreziosito da 25 featuring con alcuni degli artisti più talentuosi del panorama musicale attuale, sia a livello italiano che internazionale. Il progetto è una raccolta estremamente varia ed eterogenea, da cui si percepisce l’estrema versatilità dei 2ND ROOF dalla prima all’ultima traccia. Il fil rouge che lega ogni brano è proprio la sinergia tra Federico e Pietro che, senza paura di osare, hanno giocato con sample e sonorità differenti, riuscendo però a mantenere chiara la loro identità. Il duo di produttori ha quindi rilasciato la prima parte di quello che si pensa possa essere un progetto a più puntate ma che delinea già bene la poliedricità alla quale ci hanno abituato.

Cosa si prova a pubblicare il vostro primo album?

Siamo molto emozionati, è un’idea che avevamo ormai da tanto tempo. Ne abbiamo messo le fondamenta già nel lontano 2010/2011 quando abbiamo rilasciato singoli come “Quale strada prendere” di Guè feat. Entics che, fortunatamente, andarono molto bene nonostante non fossero ancora i tempi dello streaming di Spotify. Non vediamo l’ora di farvelo sentire, è frutto di un lavoro di ben due anni.

Avete lavorato con chiunque. Come mai avete deciso di fare un vostro progetto in questo specifico momento?

Siamo arrivati ad un punto in cui finalmente ci sentiamo all’altezza, prima forse non eravamo pronti. Pensiamo di aver raggiunto la credibilità necessaria per fare qualcosa di completamente nostro. Magari non abbiamo la fama, ma la credibilità sì, e pensiamo di averlo dimostrato con i lavori degli ultimi dieci anni.

Come ne descrivereste lo stile?

Si tratta di un mixtape versatile e che rappresenta a pieno il nostro stile e i nostri gusti musicali. Dall’ascolto, traspare benissimo quale tipo di musica ci piace e, negli anni, abbiamo avuto la possibilità di ascoltarne davvero tanta.

L’album è pieno di amici. Chi manca?

Gli amici sono infiniti. Lo abbiamo chiamato “Volume 1” perché abbiamo ancora tantissimi pezzi che vorremmo far uscire con altri artisti che stimiamo. Chissà, magari in futuro ne avremo l’occasione.

Qual è il messaggio che vorreste passasse da questo lavoro?

Che non bisogna per forza fossilizzarsi su una sonorità. Per far musica non si deve necessariamente seguire un trend, ma il bello è sicuramente assecondare i propri gusti.

Qual è il primo brano che è nato?

“Lost” di J-Ax feat. Nastasia

In che modo avete scelto le collaborazioni?

La scelta è venuta da sé, ci sono gli artisti che più ci piacciono, che ascoltiamo e con cui collaboriamo più spesso, come Guè, Jake, Emis. Altri, invece, sono ragazzi in cui crediamo, ad esempio Beri, Neves17 e Kilimoney, che magari non sono così mainstream, ma che secondo noi sono molto validi.

Alcuni brani hanno più cantanti. Quali sono stati i parametri di scelta?

Non c’è stato un vero e proprio “modus operandi”, le combinazioni sono nate spesso spontaneamente, anche sotto suggerimento dei cantanti stessi, come Emis Killa che ha proposto di coinvolgere Pyrex.

Il nome internazionale che vi piacerebbe avere in una bonus track del disco?

Drakeo The Ruler.



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