ANTONIO ORTEGA

LOVES THE DESERT

di Federico Ledda

ANTONIO ORTEGA

LOVES THE DESERT

di Federico Ledda



” Il mio focus principale è stato quello di creare una donna morbida, che non è legata a quello che ha addosso, è fluida. “

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Sono le 11 di mattina e mi trovo nel terzo arrondissement di Parigi, nell’ufficio di TOTEM, un’importante agenzia di comunicazione che si occupa specialmente di Haute Couture. Mi trovo nel loro HQ per avere una preview e scambiare quattro chiacchiere con Antonio Ortega, lo stilista messicano, che vive a Montreal e che sfila due volte l’anno nella città della dama di ferro. Il designer, noto per il suo stile originale e sopra le righe, è uno dei punti fondamentali della couture week, che non è solo Chanel o Elsa Schiaparelli, ma è molto altro, tra cui: Antonio Ortega.
Antonio, che ha sfilato poche ore fa all’ombra della Torre Eiffel, ha realizzato una collezione dai ritmi caldi, fluidi, ispirata al deserto. Dopo avere avuto occasione di osservarlo all’opera per circa mezz’ora, ecco che cosa mi ha raccontato.

Cosa significa essere uno stilista di Haute Couture nel 2018?

Per me è come se fosse una tela bianca. Io la vedo così. Come se io fossi un pittore e dipingessi. I miei colori sono i tessuti e le mie idee il pennello.

Com’è la tua donna?

La mia donna non deve necessariamente essere una donna. Può essere anche un uomo. Chiunque può permettersi di indossare i miei abiti, non è importante il sesso ma l’audacia. Bisogna essere sicuri di sé per potersi permettere di indossarli al meglio.

A cosa ti sei ispirato per questa stagione?

Al deserto e ai suoi paesaggi. Amo il deserto, trovo che sia molto affascinante come le due e la luce del sole, riescano a creare un gioco di luci che riflesse sulla sabbia mi ricordano le curve di una donna sensuale. È questo il codice della mia primavera estate 2018: sensualità. Negli abiti infatti, ho ricreato con i tessuti, giochi di luce/ombra del deserto.

Descrivimi la collezione con una parola

Fluidità.

Perché?

Il mio focus principale è stato quello di creare una donna morbida, che non è legata a quello che ha addosso, è fluida. Così come i vestiti che indossa. Mi ricorda quasi un serpente.

Qual è il tuo obiettivo principale come stilista?

Essere sempre più esposto. Le mie collezioni hanno sempre parlato di chi sono e dei sentimenti che provo. Mi piacerebbe anche arrivare a sempre più clienti. Ogni volta provo gioia nel vedere le mie creazioni indossate, è come se prendessero vita.



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