NICE TO MEET YOU

KAZE

di Federico Ledda

foto di Alessandro Levati

NICE TO MEET YOU

KAZE

di Federico Ledda

foto di Alessandro Levati

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KAZE, nome completo di Paola Gioia Kaze Formisano, è una cantautrice italo-burundesi in rapida ascesa nel panorama musicale italiano. Dopo aver debuttato nel nel film “Anni da Cane” di Amazon Originals, KAZE ha firmato con Universal e lanciato il suo primo progetto “AILLEURS”.
La sua musica, che dal primo progetto è cresciuta singolo dopo singolo, spazia tra italiano e francese combinando pop e cantautorato e affrontando tematiche sociali con uno sguardo contemporaneo. È da pochi giorni uscito “Post Buio”, il disco di esordio della cantante che attraverso liriche accattivanti e suoni più che interessanti, raccontano un personaggio tutto da scoprire e che merita assolutamente la vostra attenzione. In attesa di ascoltare questo lavoro dal vivo possiamo anche vederla nella versione nostrana di Call My Agent serie francese di successo riadattata per il nostro paese e disponibile su Sky e NOW.

Finalmente arriva il tuo primo album! Che cosa c’è di te dentro?

Credo che sia l’unico posto dove c’è davvero tanto di me. Solitamente faccio fatica ad esprimermi, invece nel disco ho voluto farlo senza limitarmi e dando voce a tutte le diverse parti di me.

Qual è stata l’ispirazione dietro il progetto?

Traggo ispirazione un po’ da tutto ciò che vedo, cerco di assorbire sempre il più possibile dai luoghi, dalle persone e dalle situazioni. Credo che ad ispirarmi sia stato semplicemente ciò che mi circondava.

Ti abbiamo vista anche in Call My Agent, com’è nata quell’avventura?

Devo dire in maniera un po’ inaspettata! Ero in un periodo abbastanza complesso e non sapevo bene cosa avrebbe significato per me superare quel provino. Diciamo che mi sono lasciata sorprendere dal magico mondo della CMA.

Hai voglia di ampliare anche i tuoi orizzonti da attrice?

Sì, mi piace tanto farlo. Prima temevo avrebbe interferito troppo sulla musica e mi spaventava, adesso so di voler coltivare entrambe le cose in quanto sono due modi di esprimermi dove mi sento sempre più a mio agio.

Il featuring nel cassetto?

Ne ho veramente troppi per dirne uno e sono scaramantica, sicuramente vorrei che fosse con qualcuno che stimo.

Il ruolo nel cassetto?

Sono sempre stata innamorata dei ruoli drammatici.  

Nel disco c’è un brano molto interessante, “Amplesso”. Come nasce? 

In realtà quasi per scherzo, poi mentre lo scrivevo ho scoperto un lato più sensuale di me su cui non porto troppo l’attenzione. Ho voluto fosse l’intro del disco perché riassume bene la vastità delle taniche, dei suoni, dei colori che ci sono.

Di cosa parla invece “Post Buio” in generale?

Credo che alla fine parli del rialzarsi, della difficoltà che c’è nel procedere dopo un momento difficile, della voglia di riprendersi e anche della voglia di non farlo, rimanendo ancora un po’ a terra aspettando di riprendere le forze.

Il brano alla quale sei più legata?

Caramelle.

Cosa speri nel tuo futuro?

Di continuare ad esprimermi attraverso l’arte in tutte le sue forme.



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