DIODATO & ROY PACI:
SANREMO E’ ADESSO
di Federico Ledda
DIODATO & ROY PACI:
SANREMO E’ ADESSO
di Federico Ledda
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Quando nasce una collaborazione le possibilità sono due: che esca un pezzo indescrivibile o, che nasca una cagata atomica.
Abbiamo sentito dozzine di collaborazioni pazzesche: David Bowie e i Queen, Aerosmith e RUN DMC e anche Diodato e Roy Paci. L’ultima, ha da poco avuto il suo trionfo al festival di Sanremo. Sarò sincero, quando mi arrivò la notizia che i due artisti avrebbero gareggiato insieme, ero un po’ scettico, li trovavo troppo differenti.
Invece insieme, sono stati capaci di dare nuova luce al festival, portando su un palco così importante (e che finalmente è diventato un po’ più giovanile, ndr.) un brano sincero, leggero e soprattutto non banale. Prima che iniziasse il festival, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Diodato e Roy Paci, che ci hanno raccontato le loro sensazioni. Se non avete seguito il festival, vi consiglio caldamente di non perdervi però questa collaborazione, è davvero interessante.
DIODATO
Com’è tornare a Sanremo dopo quattro anni?
Per ora ho delle belle sensazioni.
Sinceramente non credevo ci sarei tornato ma farò di tutto per divertirmi.
In che modo sarà diverso rispetto quattro anni fa?
Beh ora so già quel che più o meno mi aspetta e sono anche un po’ più maturo.
Come è nata la collaborazione con Roy Paci?
Dopo aver scritto la canzone, ho registrato un provino e ho subito pensato che sarebbe stato bello avere un gran bel arrangiamento di fiati. Ovviamente ho pensato a Roy, con cui ho anche un rapporto di stima e d’amicizia che va avanti da un po’ di anni. Ne ho parlato anche con il produttore del brano, Antonio Filippelli, e abbiamo deciso di provare a sentirlo. Lui ha accettato di collaborare e ha subito fatto un lavoro incredibile, anche dal punto di vista della ricerca, nella scelta del suono, dei musicisti, degli strumenti (alcuni molto rari).
Ha scritto un arrangiamento quasi da banda che ha dato a tutto il brano un sapore diverso.
Di che cosa parla la vostra traccia “Adesso”?
Qualcuno ha pensato fosse una canzone contro la tecnologia, contro i social.
In realtà nasce da alcune considerazioni personali. Mi sono reso conto che avevo sempre più difficoltà a vivere il momento, l’adesso appunto, perché sempre proiettato altrove, sempre distratto da qualcosa, anche da paure, timori che in un attimo di lucidità potrei definire inutili.
Parlando invece di “Cretino che sei” e del suo grande exploit, te lo aspettavi? Il cuore poi si è spaccato?
È fantastico ciò che sta accadendo. Ho creduto in “Cretino che sei” sin dal primo momento. Aveva (nei miei confronti) una forza irresistibile nella sua leggerezza e ho pensato fosse giusto farlo uscire subito, raccontare ciò che stavo vivendo immediatamente.
Ho anche scritto il videoclip e l’ho girato con l’aiuto di Giacomo Citro e Riccardo Petrillo.
Sono davvero felice stia facendo tutta questa strada.
Cosa ci sarà dopo Sanremo? Dobbiamo aspettarci un disco?
Non subito, non prima dell’estate almeno. L’idea di far uscire delle canzoni mi piace, ci sto prendendo gusto.
Che musica ascolta in questo periodo Diodato? Fammi la top tre delle tracce che più preferisci oggi!
Up all night di Beck
The way you used to do dei Queens of the stone age
Un temporale di Ghemon
Come cantante, qual è il tuo obiettivo più grande?
Comprendere, raccontare e vivere di questo.
Che cosa ispira la tua musica?
Ciò che mi accade e ciò che vedo intorno.
Qual è la tua canzone preferita di Roy Paci?
C’è un disco incredibile che consiglio a tutti.
Si chiama “Matri Mia” di Banda Ionica, un progetto da brividi di Roy di qualche anno fa.
ROY PACI
Come è nata la collaborazione con Diodato?
E’ nata con Babilonia, un brano che con la mia etichetta (Etnagigante) abbiamo presentato a Sanremo, quando per la prima volta lui si esibiva su quel palco, tra le giovani proposte. È stato un momento di grande gioia e di soddisfazioni, lui ha una bellissima voce ed è senza dubbio un talento. Abbiamo continuato a collaborare insieme anche in occasione della realizzazione del suo disco “A ritrovar bellezza” e abbiamo diviso più di qualche palco, non è la prima volta che la mia tromba e la sua voce si incontrano.
Se dovessi scrivere la vostra canzone con una parola, quale sarebbe? Perché?
Autentica. Perché ha una cifra stilistica ben chiara che è sua, personale, poco classica.
Cosa pensi del festival di Sanremo?
Il Festival è senza dubbio una bella vetrina, un posto che pullula di musicisti e cantanti. E’ certamente una ghiotta occasione di confronto. Non nascondo che io associo Sanremo anche al divertimento, ci ho trascorso dietro le quinte dei bellissimi momenti, e quindi almeno fino a quando non arriva la tensione – che è normale prima di un’esibizione – lo vivo come un posto estremamente piacevole, nel quale è difficile sentirsi fuori posto.
Qual è la tua canzone preferita di Diodato?
Babilonia
Cosa ci sarà dopo Sanremo?
Dopo Sanremo ci saranno molte novità, ma ogni cosa va svelata a tempo debito. Sicuramente ci si preparerà per il tour estivo con gli Aretuska, del resto ci sarà tempo e modo di parlare.