CROOKERS IS BACK!

From an idea of Federico Ledda

Photographer Johnny Dalla Libera

di Francesco Giurioli

CROOKERS IS BACK!

di Francesco Giurioli

Photographer Johnny Dalla Libera

From an idea of Federico Ledda



” La questione dei social network dovrebbe mostrare a tutti ciò che fai no? Però se mi tocca ogni volta chiamare il fotografo, chiamare quello che mi veste, affittare i vestiti, la location, le collane, allora che vita di merda mi tocca fare? “

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Il 23 febbraio è uscito Quello dopo, quello prima, l’attesissimo mixtape di Crookers. 11 anni dopo The Crookers Mixtape Phra decide di tornare sulla scena rap italiana con un progetto tanto classico quanto innovativo. Siamo andati a casa sua per fargli un po’ di domande sul disco, per chiedergli cos’ha fatto nell’ultimo decennio e soprattutto come si è trovato a lavorare con degli artisti così giovani in un panorama musicale così diverso da quello che aveva dato luce al suo primo mixtape. Ah, quasi dimenticavo: segnate il 30 marzo sul calendario, ci sarà il trionfo del Crookers Mixtape ai Magazzini Generali di Milano.

Al primo ascolto di “Quello dopo quello prima” la prima cosa che ho pensato è stata che la cena di presentazione del disco fosse una trasposizione gastronomica del progetto. Tanti amici che si divertono insieme in maniera naturale e molto figa. Che ne pensi?

Sicuramente il rapporto umano con gli artisti per me è importantissimo. Mi è capitato spesso di essere in studio a lavorare con gente mega famosa, ma che dopo averla conosciuta mi è stata talmente tanto sui coglioni che ho chiesto “ Oh scusa dov’è il bagno?” e me ne sono andato via… Proprio moonwalking fuori dalla stanza alla Michael Jackson. Ovviamente per quanto riguarda il rapporto diretto, poi se dobbiamo collaborare via mail puoi anche essere uno stronzo e per me non ci sono problemi.

“Quello dopo Quello Prima” esce esattamente 11 anni dopo Crookers Mixtape, ma in questo lasso di tempo non hai mai abbandonato totalmente la scena rap italiana.

In realtà il rap italiano l’ho sempre seguito da vicino in questi anni, producendo soprattutto tanta roba dall’America, essendo stato in RocNation il rapporto col rap era quasi obbligato. L’hip hop come genere poi non l’ho mai mollato dal ’93. Anche l’house che produco ha sempre un forte legame col funk, con la musica black, sporca. Il legame c’è sempre stato e sempre ci sarà.

Come mai l’idea di tornare con un Mixtape? In un panorama musicale come quello italiano ad oggi, fatto di singoli, video su YouTube, views e streaming, come si inserisce un progetto come il tuo? Come si spacca con un Mixtape?

Ovviamente non l’ho fatto per grattare, altrimenti avrei fatto altro, tipo la trap. Spaccare con un Mixtape forse è una delle cose più facili in assoluto, è un progetto che fai per divertirti e se alla fine sei contento di ciò che hai realizzato a quel punto hai già spaccato. Dal punto di vista dei numeri invece non ti so dire, ma non mi interessa nemmeno molto, a me interessa fare la roba che piace a me, poi ovviamente se capita che mentre faccio ciò che mi diverte produco una Hit che fa milioni di ascolti ancora meglio.

Parlaci un po’ di Day’n’Nite Remix e di quanto ha cambiato la tua vita professionale

Spesso ti va a culo, ci sono delle dinamiche tali per cui devi essere la persona giusta al momento giusto, per cui la gente in quel momento sta aspettando proprio te, i pianeti si allineano ed esplodi all’improvviso. Day’n’Nite è stato sicuramente in parte questo, ma arrivando da un momento in cui i Crookers già spaccavano e facevamo già tanta roba, poi da lì è arrivato il successo gigante. Era anche un periodo diverso, di grande fervore, il famoso periodo dei blog. Io stesso per dirti ero in rapporti continui con chi gestiva questi blog sia europei che americani, erano sia una maniera per mettere in contatto fan e artisti, ma anche una grandissima piattaforma di scambio musicale e di cultura. In quei tempi su MySpace aumentavamo di 100mila followers al giorno, sembrava tutto finto ma in realtà avevamo fatto scoppiare tutto.

Ora il rapporto degli artisti con internet è cambiato totalmente

Questa roba dei social mi dissocia un po’. La questione dei social network dovrebbe mostrare a tutti ciò che fai no? Però se mi tocca ogni volta chiamare il fotografo, chiamare quello che mi veste, affittare i vestiti, la location, le collane, allora che vita di merda mi tocca fare? A me piace poter interagire con le persone, però sinceramente preferirei beccare tutti i miei fan in un posto e parlare con loro dal vivo uno ad uno, la trovo una cosa molto più social sinceramente, invece di farmi adorare dall’alto su Instagram.

In Quello Dopo quello Prima ci sono un sacco di artisti della cosiddetta “Nuova Scena”, da Laioung ad Ernia a Samuel Heron, raccontaci un po’ come li hai conosciuti

Con Laioung è stata una cosa stranissima, mi sono ritrovato a caso nel suo studio ad ascoltare il suo album e l’ho trovato una figata pazzesca a livello di energia sua e modo di fare dal punto di vista musicale. Infatti nel mixtape la sua traccia è molto staccata dal resto dell’album, forse proprio per le caratteristiche di Laioung, che tra l’altro è anche uno dei pochi che ha usato l’autotune, strumento contro il quale per carità non ho nulla in contrario eh, è uno strumento fighissimo. Chi rompe le palle sull’autotune dovrebbe rompere le palle anche sui distorsori della chitarra elettronica allora.

Ti faccio una domanda da fan sia tuo che di Guè Pequeno. Com’è nata R.E.B.?

Probabilmente sei uno dei pochi fan di questo pezzo (ride, ndr.). La traccia è tipo del 2012, mentre il beat l’avevo prodotto se non sbaglio nel 2007 e pensa che originariamente la base l’avevo fatta per Kid Cudi, poi non gliel’ho nemmeno mai mandata. Poi anni dopo ho deciso di proporlo a Guè che si è preso bene e ci ha fatto il pezzo. Con lui ho sempre lavorato così, ci becchiamo in studio per sentire i beat, poi lui scrive e mi manda tutto già fatto. Io ad esempio odio produrre con l’artista a fianco, se c’è qualcosa tra quello che ho prodotto che ti piace bene, sennò ci sentiamo fra una settimana e ti propongo qualcosa di nuovo. Odio stare seduto con qualcuno che mi dice cosa devo fare, e viceversa non lo faccio con gli artisti. R.E.B. è stato un pezzo mega avanti, una figata pazzesca. Nel live del mixtape la metto sicuramente assieme a tutti gli altri pezzi che ho fatto con Cosimo.

La scelta degli artisti nel Mixtape è sembrata molto mirata, ti piacciono molto i punchliner come Samuel Heron, gli artisti crudi come Ernia, ma su questo filone mi è venuto naturale chiedermi come mai non ci fosse Lazza. Non credi ci sarebbe stato bene?

Lazza a me piace un botto, l’ho beccato al suo live ai Magazzini Generali e gli ho chiesto se volesse collaborare, o fare qualcosa insieme. A quel punto lui mi dice che tempo fa aveva chiesto a un mio collaboratore come funzionasse per lavorare con me e questo gli aveva detto che per un beat chiedevo 10mila euro. Minchia ci sono rimasto di merda, perché io prendevo anche quei soldi lì eh, però in America, e non li avrei mai chiesti a un artista che mi piaceva come lui. Poi oltre a lui avrei voluto inserire un botto di altra gente nel mixtape, solo che tanti di quelli nuovi li ho conosciuti dopo aver praticamente chiuso il disco. Dio Mc invece l’ho conosciuto su internet e l’ho trovato pazzesco, spacca troppo.

Come si mettono Bassi Maestro e Rocco Huntnello stesso disco? Si può ancora parlare di vecchia scena e nuova scena?

Ti dirò secondo me sta roba delle epoche, del giovane del vecchio è totalmente da superare come mentalità. Non è che se uno ha 25 anni e sa tutto di Jimi Hendrixdeve sentirsi vecchio. Poi ai media e alle etichette discografiche piace giocare su questo dualismo giovane-vecchio, così possono proporre il nuovo quando gli pare e vendere di più. Il prima e il dopo possono convivere tranquillamente e anche collaborare tranquillamente, però devi dargli una sua struttura. Queste barriere nella musica non servono a nulla, anche perché i vecchi dicono che i giovani fanno schifo, i giovani dicono di non conoscere i vecchi e non se ne esce più. Ma ascoltati la musica e non rompere le palle.



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