HEY JOAN!

From an idea of: Federico Ledda

Location: STRAFhotel&bar – Via S. Raffaele 3, Milano

Video: Dino Gulino @ Cattura Production

Styled by: Rebecca Baglini / Cristina Archetti

Pictures by: Alessandro Levati

Interview by: Federico Ledda

Hair and make up: Emanuela Caricato

HEY JOAN!

Hair and make up: Emanuela Caricato

Interview by: Federico Ledda

Pictures by: Alessandro Levati

Styled by: Rebecca Baglini / Cristina Archetti

Video: Dino Gulino @ Cattura Production

Location: STRAFhotel&bar – Via S. Raffaele 3, Milano

From an idea of: Federico Ledda



” Essere Polite ha vari significati, soprattutto mi dà un’idea di libertà mentale e sessuale. “

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Tranquilli, la musica è in buone mani! È questo quello che ho pensato conoscendo Joan Thiele, la camaleontica cantante Italo Colombiana che sul set del nostro shooting ci ha completamente ammaliato.
La location è la camera dello STRAFhotel&bar di Via San Raffaele 3, Milano. Nonostante la primavera, è un lunedì piovoso ma a noi non ci frega, il sole ce l’abbiamo in stanza, si chiama Joan.
In uscita a breve con il suo primo disco (quello prima era un EP), e già in tour per tutto il mondo (il 19/4 suona al Magnolia di Milano e il mese scorso era al SXSW ad Austin, Texas) Joan si contraddistingue dalle sue colleghe per il sound che come lei, racconta varie città che le appartengono. È elettronico, è influenzato dall’R&B e dall’Hip Hop e contaminato dal rock. La sua carriera, che ha avuto il boom iniziale nel 2016 dopo l’uscita della sua personale cover di Hotline Bling di Drake è stata un susseguirsi di emozioni che l’hanno portata al sound maturo che inizia a respirarsi nel suo nuovo singolo Polite e che, sicuramente, ci sarà in tutto il disco.
Ci mettiamo comodi sul letto, mentre i ragazzi finiscono di smontare l’attrezzatura del set, finalmente ce la possiamo raccontare in pace…

Cosa significa essere “Polite” per te?

Polite ha un sacco di significati per me. Innanzi tutto il pezzo nasce con l’amicizia tra me e una musicista super figa di Londra che si chiama Kadija Kamara, condividere le nostre esperienze e portarle dentro questo pezzo è stato davvero stimolante per me. Polite come dicevo, ha vari significati, soprattutto mi dà un’idea di libertà mentale, sessuale. È stata scritta appunto per questo: per prenderci in giro, per vivere in maniera libera.

Avendo diverse origini e visitando molti posti: dove ti senti a casa?

Sono due i posti che chiamo casa. La prima è Desenzano Del Garda, dove ci sono mia mamma e mio fratello. La seconda è la Colombia dove invece vive mio padre. Non sono le uniche però, casa mia è anche dove ci sono i miei amici e le persone che amo.

La tua carriera è iniziata anche grazie alla cover di Hotline Bling di Drake. Perché proprio quella?

In realtà avevo già pubblicato dei pezzi miei chitarra e voce, quella però mi ha sicuramente dato più visibilità. La scelta del pezzo è stata dettata dal fatto che amo Drake e come pezzo era stato fatto in milioni di modi, allora ho pensato: perché non provare a fare la mia di versione? Ecco.

Cosa ci sarà dopo il singolo?

Ci sarà un album che uscirà a breve! È nato in Colombia, l’ho scritto lì, ed è molto legato al parallelismo tra l’Italia, quindi l’elettronica e la Colombia e la musica tribale. C’è quindi l’utilizzo di strumenti acustici come il legno. È un disco molto bello secondo me, non vedo l’ora che esca.

Cosa ascolti in questo periodo?

Isolation di Kali Uchis, lei è fighissima. Sudan Archives e Billie Eilish che ho sentito live ad Austin mentre ero là.

Ah, appunto! Com’è andata al SXSW?

Fighissimo. Ho fatto cinque live.

Come funziona di preciso il festival?

Beh è pazzesco. In pratica per una settimana Austin si anima e arrivano milioni di persone. Dal club alla pasticceria, qualsiasi posto diventa un palco. Quindi ci sono migliaia di musicisti da tutto il mondo. Poi ci sono le case dei brand: c’è la casa VEVO, quella Spotify, Youtube etc. Un sacco di live quindi e feste quindi.

Tu chi hai beccato?

Ho sentito Action Bronson, poi come dicevo, Billie Eilish, e anche Kaki King che è una strabiliante chitarrista. Lei ha fatto una cosa troppo bella tra l’altro, ha suonato su una terrazza che era tutta al buio, con un mapping sulla chitarra bianca. Quindi giochi di luce pazzeschi sulla chitarra.

E tu dove hai suonato?

Io in dei club.

Ah mi aspettavo tipo pasticcerie, chiese…

No, no, club! (Ride, ndr.) E su una barca!

Racconta.

Sul fiume Colorado, abbiamo organizzato un party con tutti i promoter etc… è stato troppo bello.

So che sei influenzata tanto anche dall’hip hop, chi sono gli artisti che preferisci?

Little Simz, andreson .paak e Kendrick Lamar. Infatti sono influenze che nel nuovo disco si sentiranno parecchio.



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