CAPO PLAZA – IL GIOVANE
FUORICLASSE DEL RAP ITALIANO
di Federico Ledda
CAPO PLAZA – IL GIOVANE
FUORICLASSE DEL RAP ITALIANO
di Federico Ledda
” Direi che finalmente è cambiato qualcosa. È arrivata una ventata di aria fresca in un paese di vecchi… “
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Non c’è bisogno di introduzioni. È il rapper che ha mandato in “fissa” l’intera nuova generazione italiana di ascoltatori Hip Hop. Tutti lo ascoltano. Tutti sanno almeno un suo pezzo. Prima con “Giovane Fuoriclasse” e ora con “Tesla”, duetto con Sfera Ebbasta disponibile in 20, suo disco di esordio, Capo Plaza ha tutte le carte in regola per dominare il rap game. E già lo sta facendo.
Originario di Salerno, Luca D’Orso, questo il suo vero nome, ha fatto Jackpot sfornando un disco d’esordio maturo e dal respiro internazionale. L’abbiamo incontrato per cercare di capire qual è il segreto per essere un vero giovane fuoriclasse come lui.
È finalmente uscito il tuo primo disco! Come lo descriveresti?
In questo disco c’è Luca, c’è la mia città, la mia famiglia e le persone che ho da sempre al mio fianco. È la nostra rivincita, è il passo che si doveva fare.
Qual è la traccia di cui sei più fiero e che più, è stata una liberazione scrivere?
Sicuramente 20, perché è la traccia che mi rappresenta di più. Partendo dal beat finendo alle rime, è stata davvero un sfogo realizzarla.
Come è cambiata la tua vita dall’uscita di “Giovane Fuoriclasse”?
Totalmente! Nessuno se l’aspettava, non in maniera così grossa… Non immaginavo di arrivare a fare un disco d’oro dopo due settimane dall’uscita e nemmeno di arrivare così in alto.
Quanto pensi stia cambiando la scena hip hop in Italia? Pensi ci sia più possibilità per gli artisti emergenti di farsi sentire?
Direi che finalmente è cambiato qualcosa. È arrivata una ventata di aria fresca in un paese di vecchi… Ci voleva la Trap, ammettetelo! Ora è tutto più facile grazie ai social, tutti possono vederti, ma conta se spacchi e quanto impegno ci metti.
Starai facendo tantissime interviste in questo periodo. Qual è la domanda che vorrei ti facessero e che non ti hanno fatto mai?
Non saprei proprio, (ride, ndr.).
Parlando del tuo disco, parlami della lavorazione, quanto ci hai messo a realizzarlo?
Diciamo un annetto diviso tra Milano e Salerno. Io e Ava abbiamo lavorato duro anche se eravamo perennemente in giro, e penso che nonostante ciò sia uscito una bomba.
Quali artisti ascolti in questo periodo? Influenzano la tua musica?
Travis Scott, Offset, A$AP Rocky… Ce ne sono tantissimi potrei finire domani, (ride, ndr). La wave americana è quella che sicuramente mi influenza di più.