NICE TO MEET YOU, FULMINACCI

di Michela Luciani

NICE TO MEET YOU

FULMINACCI

di Michela Luciani

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Di soppiatto, il nome Fulminacci ha cominciato ad essere una costante tra le nuove proposte: frizzante, dinamico, eclettico ma anche introspettivo, è riuscito a ritagliarsi il proprio spazio, senza rientrare in nessuna categoria specifica, risultando solo ed esclusivamente Fulminacci, nella sua totale genialità emotiva.
Da poco uscito il suo primo album, La vita veramente, ecco cosa ci siamo fatti raccontare da questo cantautore, classe 1997, tanto determinato quanto ancora incredulo di quello che gli stia succedendo…

Sei molto giovane, quando hai capito che cantare era la tua strada e come hai cominciato a muovere i primi passi?

Cantare nello specifico è arrivato veramente un anno e mezzo fa, perché prima non pensavo proprio di saperlo fare. Evitavo la cosa per una questione di imbarazzo, cantavo solo se ero completamente solo a casa…il classico cantare sotto la doccia, ma nemmeno troppo perché anche lì non escludevo la possibilità che qualcuno mi potesse sentire (ride, ndr) Prima ho scritto un po’ di canzoni, quelle che sono nel disco appunto, quando avevo diciotto o diciannove anni, e in qualche modo le dovevo cantare… mi è toccato arrivare al momento in cui mi sono messo ad arrangiare in camera mia, l’ho fatto…e a quel punto la cosa è nata, ho detto “beh dai, non sono così pessimo come credevo” per cui mi sono un po’ esercitato. Oggi è la prima volta che vedo il mio disco fisico e che posso tenerlo in mano, sto impazzendo! Per me è un’opportunità incredibile, l’anno scorso ho scritto le canzoni senza sapere che sarebbero state pubblicate, per me è nata come esigenza totale, avevo solo l’esigenza di farlo, in un secondo momento è nata poi l’esigenza di farle sentire.
Passione direi.

La vita veramente è il titolo del tuo disco d’esordio che uscirà il 9 aprile.
Cosa ci puoi dire a riguardo?

Anzitutto vi dico che mi piace, e non è banale, sono nove tracce che racchiudono tutte le sfaccettature della mia personalità, ovviamente quelle che voglio mostrare. Insomma c’è la parte più frizzante del mio carattere ma anche la parte più introspettiva, sono una persona che si pone molti interrogativi e attraverso momenti di felicità e brillantezza ma anche momenti più malinconici, come tutti noi, però in tutti i brani c’è un po’ di me.
Sono tutte canzoni diversissime tra di loro però ci sono io sempre, ci sto io in tutte, sono io.

A proposito di questo, lo hai definito un disco “quasi schizofrenico” come mai questa definizione?

Io sono molto iperbolico (ride, ndr) ho detto schizofrenico per dire appunto diverso, vario. La diversità che c’è è prettamente stilistica più che testuale, perché i testi secondo me sono un po’ il filo conduttore della coerenza di questo album che c’è inequivocabilmente, però dal punto di vista stilistico ho sperimentato varie cose, ci sono pezzi più elettronici come “I nostri corpi” e pezzi molto più classici come “Davanti a te”, per esempio o “Una sera” in cui si va ancora più indietro.

Quindi sei una persona eclettica come questo disco?

Si assolutamente, ho scelto questo titolo “La vita veramente”, il secondo singolo uscito, proprio perché il tema generale è questa incapacità ad identificarsi, credo sia un problema che non appartenga soltanto a me, forse è generazionale.

Essendo singoli molto diversi quelli finora usciti posso chiederti qual è quello che pensi ti rispecchi maggiormente?

Difficile perché ci sto io veramente in tutti e tre, non so dirtelo. Posso dirti che “La vita veramente” è il pezzo con cui mi sono presentato alla mia etichetta per cui ci sono legato, ha dei riferimenti che mi divertono, è ritmica. Forse è un sunto tra la frizzantezza di “Borghese” e l’introspezione di “Una sera”, perché c’è anche una parte distesa di quel brano in cui rifletto un po’ di più, però non è la mia preferita ha un valore simbolico, ecco.

Quali sono state le tue influenze musicali? Sei di Roma una città ricca di proposte, ti senti affine alla scena romana di oggi?

La scena contemporanea non è una cosa che conoscevo bene prima di entrare in Maciste dischi, anzi devo molto al mio manager questa infarinatura generale della musica contemporanea, dell’indie, dell’hitpop, queste parole nuove che sto imparando, che sto ancora cercando di capire (ride, ndr)
Non mi definirei dentro questa categoria perché sono di Roma ma come vedi non è che parlo proprio romano, ho solo i problemi delle doppie, ho preso i difetti di Roma (ride, ndr).
Amo artisti romani del passato e contemporanei, è una città che non voglio abbandonare mai, è eterna e non deve morire deve essere tenuta in vita dall’arte, e poi stimola tantissimo.

Quindi uscendo dal contesto romano quali sono i tuoi riferimenti?

Lucio Dalla perché è tutto per me, perché racchiude la mia passione sia per le ritmiche frizzanti che per l’introspezione, lui è un esempio di personaggio eclettico che adoro, è riuscito a creare delle melodie eterne, complesse, che si presentano in modo semplice, quindi un genio, usava la voce come uno strumento, ma non uno strumento a corde bensì a percussione, folle…un vero idolo.
Ti dico Dalla ma non è l’unico, anche Carboni ha fatto canzoni meravigliose, De Gregori è sempre presente nelle cuffie e poi i Beatles, nello specifico Paul McCartney, io sono un amante di Paul, anche esteticamente (ride, ndr) ha fatto canzoni meravigliose, non riesco a capacitarmi è l’unico, i Beatles erano degli alieni.

Nel singolo La vita veramente dici: Sti cazzi poi dei soldi a quelli ci pensiamo quando siamo grandi, confermi?

Si confermo, ho la fortuna di vivere in maniera comoda, ho una famiglia che mi ha permesso di seguire le mie passioni che mi assiste con entusiasmo ed impegno, anche economico, perché l’impegno di una famiglia è affettuoso ma anche economico e mi ha sempre assistito in tutto, posso quindi permettermi di dire provocatoriamente sti cazzi dei soldi, ovviamente è un tema delicatissimo, c’è gente che potrebbe mandarmi a quel paese, è come sempre ironico e provocatorio, però adesso mi viene da dirlo, ho fatto un disco, sto qua, tra poco farò un tour, sono contentissimo, i soldi anche se non li vedessi…

L’otto uscirà il tuo disco, inizierà poi il tour, cosa ti aspetti?

Io mi voglio divertire tantissimo, è la prima volta che suono davanti ad un pubblico con la band, stiamo provando e si sta creando un’energia bellissima, non vedo l’ora di farvi vedere cosa sappiamo fare!



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