ACHILLE LAURO & BOSS DOMS:

AVANT-GARDE

from an idea of Federico Ledda, Valentina Georgia Pegorer, Giorgia Barletta

backstage Dino Zoor @Cattura Production

styling by Valentina Georgia Pegorer, Floriana Serani

pictures by Johnny Dalla Libera

di Federico Ledda

ACHILLE LAURO & BOSS

DOMS: AVANT-GARDE

di Federico Ledda

pictures by Johnny Dalla Libera

styling by Valentina Georgia Pegorer, Floriana Serani

backstage Dino Zoor @Cattura Production

from an idea of Federico Ledda, Valentina Georgia

Pegorer, Giorgia Barletta



” Cercavamo la parte più club che con i dischi precedenti, sicuramente più introspettivi, mancava. Questo è un disco da delirio. “

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Ascoltarli senza rimanere ammaliati è praticamente impossibile. È proprio questo che si prova con la musica di Achille Lauro e Boss Doms. Duo magnetico ai pari di Batman e Robyn, i due romani hanno portato nella musica italiana, e specialmente nel rap game, qualcosa di cui si sentiva la mancanza. Con un nuovo disco all’attivo dal titolo Pour L’Amour e con
collaborazioni del calibro di Cosmo e Gemitaiz, il nuovo lavoro di Lauro e Doms è
tecnicamente impeccabile e must-have per tutte le playlist. Guidati dalla passione, i due sonomsenza sosta e costantemente al lavoro. Infatti, uscirà il nove novembre una collaborazione con Anna Tatangelo che vedrà il suo trionfo durante la prima delle due date evento a Milano e Roma con il loro show La Morte Del Cigno. Achille e Boss sono dei puri avanguardisti che hanno fatto della musica la loro arte. Samba Trap è una delle parole chiave del loro repertorio, ma sono già tre mosse avanti. Nulla è come la cosa precedente, così come le due date che infuocheranno il mese di novembre. Noi siamo stati alle prove generali dei concerti e tra un pezzo e l’altro abbiamo realizzato la nostra cover story. Ecco cosa è successo.

Parliamo di Pour L’Amour: come lo descrivereste? Cos’è cambiato rispetto ai dischi
precedenti?

Achille Lauro (AL): ogni anno abbiamo cambiato rotta. Lo ritengo un disco coerente al periodo in cui è uscito, per lo meno per noi. Cercavamo la parte più club che con i dischi precedenti, sicuramente più introspettivi, mancava. Questo è un disco da delirio.

Qual è la traccia che più vi descrive? Quella da cui è partito tutto il lavoro del disco?

Boss Doms (BD): Quella da cui è partito tutto è Amore Mi. In realtà lo abbiamo scritto mentre facevamo Ragazzi Madre, era una delle tante prove di Ulalala. Poi lo abbiamo ripreso unannetto fa e lo abbiamo fatto uscire. Da lì abbiamo sviluppato altre sette/otto tracce con questo stile “samba trap” che ci piaceva molto e sembrava potesse essere l’ondata giusta per il momento, difatti quest’anno fanno tutti roba trap/latina, quindi avevamo adocchiato potesse essere una cosa figa.
AL: Io lo avevo percepito dalla Baile Funk, da Mc Bin Laden e tutto quel filone.

Infatti, in Italia siete stati precursori di tutta questa ondata. Come vi sentite ora che lo stanno facendo tutti?

BD: Stiamo già cambiando rotta. 
AL: Noi facciamo quello che ci piace. Sicuramente riconosco che in questo momento tutti stanno cercando di cavalcare questo genere.

Siete molto camaleontici. Come descrivereste il vostro sound?

AL: Ma semplicemente siamo dei matti da legare! (ride, ndr.). Noi rappresentiamo il simbolo
della follia giovanile, a partire da Barabba II a tutte le sue sfumature. C’è sempre stata una vena di follia, sia in noi che in chi ci ascolta. Anche in Pour L’Amour, specialmente nel brano Bulgari, se la senti è di tendenza, ma fatta a modo nostro. Parliamo del lusso, ma non di quello scontato, vogliono tutti essere 21 Savage, ma noi nel pezzo parliamo di zingari. Siamo sicuramente diversi da tutto quello che c’è nel mercato, ci definirei all’avanguardia.

Qual è la domanda che vorreste vi facessero ma che non vi fanno mai?

AL: Bella domanda, forse proprio questa! (ride, ndr.). Non c’è una domanda specifica che
vorremmo, ci piacerebbe affrontare le interviste in maniera più intensa.

Siamo alle prove generali di questi due concerti evento che state per fare. Come vi preparate per uno show così importante e che concept c’è di diverso rispetto a quando fate dj set?

BD: Sicuramente quando affrontiamo un live vero e proprio ci sono varie tematiche esposte in maniera differente. Parto dal presupposto che comunque, quando facciamo dj set, tendiamo a fare dei veri e propri live in maniera ridotta. Le tracce sono riarrangiate, cantiamo i pezzi dall’inizio alla fine, zero playback, remix… È uno show vero e proprio, non il classico ‘’vai lì con la chiavetta, metti due pezzi e fai l’ospitata’’, creiamo un’atmosfera. Ed è la stessa cosa di quando facciamo un live, soltanto che il concerto lo affrontiamo come una vera e propria traccia lunga un’ora e mezza. Sicuramente, rispetto agli anni scorsi, siamo cresciuti e abbiamo più consapevolezza. Questi due live saranno ricchi di sorprese e di impatto.
AL: Sì, fai conto che siamo partiti dai concerti rap. La Morte Del Cigno indica il passaggio dal vecchio al nuovo, da quando la stronzata scritta di getto è diventata arte. C’è un altro approccio e questo è un vero e proprio show che accompagna lo spettatore fino alla fine dove appunto, avviene la “morte del cigno”.

Quindi questa morte implica che dopo ci sarà una rinascita, giusto?

AL: Ma ovvio, chiunque fa qualcosa si evolve. Un giorno faccio una cosa, ma non è che per tutta la vita posso sempre fare lo stesso. Penso sia un po’ come dipingere: non credo che qualcuno dipinga tutti i giorni la stessa cosa. Ti evolvi mantenendo la tua natura, ma esplorando cose diverse.

Che musica ascoltate in questo periodo?

BD: Ascoltiamo di tutto. Per rimanere nel contemporaneo sicuramente Travis Scott e Young Thug. Ma anche Mina, Vasco, Led Zeppelin, Radiohead, davvero cose molto diverse.

Questo influenza la vostra musica?

BD: Beh, sicuramente. Io penso che una persona attinga sempre dalla sua memoria. Di solito,
pensi che una cosa vada bene semplicemente perché ce l’hai già in qualche modo dentro il
cervello. Vedo che in questo periodo c’è il modus operandi di prendere una canzone americana e riproporla in italiano. Noi piuttosto prendiamo spunto da quella canzone e da altre dieci differenti e produciamo la nostra.