NICE TO MEET YOU G.BIT

di Federico Ledda

foto di Dino.Zoor @Cattura Production

NICE TO MEET YOU G.BIT

di Federico Ledda

foto di Dino.Zoor @Cattura Production

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E’ uno dei rapper più riconoscibili della scena italiana. G.Bit, con da poco all’attivo il suo primo album ‘’Tilt’’, sta lentamente mandando in vero e proprio tilt tutti quanti.
Con uno stile musicale e stilistico ben delineato, il rapper più agile della scena (credo fermamente sia stato un ninja in passato), è dinamico nella vita così come nella musica. Con un immaginario ben chiaro in testa, l’artista continua ad andare avanti con la sua visione che, release dopo release continua a riscuotere sempre più consensi. C’è per chi fare un album significa essere arrivati, per lui è invece un punto di inizio. Certi quindi di rincontrarlo più avanti, ecco la nostra prima intervista con G.Bit!

Cosa significa andare in ‘’tilt’’?

E’ quello che mi è successo prima di scrivere questo album. Nel 2018, così dal nulla, con l’uscita dei primi singoli, mi è cambiata drasticamente la vita. In positivo, chiaramente. Però non ho avuto modo di pensare a quello che mi stava succedendo, è stato tutto molto veloce. Quando ho avuto modo di potermi fermare a pensare, sono arrivate le prime ansie, le prime paranoie di non essere capito dalle persone che poi avrebbero ascoltato il mio disco… Sono andato un po’ in tilt! Superato quel momento di sconforto però, sono riuscito a riprendermi e a scrivere l’album abbastanza in fretta!

Questo sentirti perso ha aiutato la scrittura del disco?

Il tilt è stato fondamentale nella stesura dell’album, assolutamente! Delle domande a se stessi vanno sempre fatte… Quando sono riuscito a darmi le risposte sono finalmente riuscito ad andare avanti con la mia musica. Mi ha dato modo di cambiare rotta e di parlare di argomenti/lavorare con produzioni che prima non avevo mai scoperto.

Essendo un album così variegato a livello di sound, è stato difficile mantenere il tuo flow?

No, è stato molto naturale! Io in realtà ho molte altre sfaccettature, ma il tilt infatti è stato proprio questo: ‘’quanto devo svelare di me per adesso?’’ e secondo me sono riuscito a trovare il giusto compromesso.

Come descriveresti ‘’tilt’’?

Come qualcosa che non segue i cliché posti dal mercato discografico. Credo che sia qualcosa che ovviamente, è riconducibile al rap e alla trap, ma con l’originalità che da sempre mi contraddistingue. Secondo me infatti ognuno deve trovare la propria dimensione. Okay, si sta tutti facendo lo stesso genere, ma trovo che ognuno di noi debba farlo suo.

Con un mercato così saturo e con tutti che provano a fare tutto, è stato difficile secondo te essere capiti?

Sì, moltissimo. Non mi sento ancora capito del tutto, ma è giusto così, ci vuole del tempo. Lo preferisco, almeno chi ti segue e ti capisce poco a poco, sai che rimane dalla tua parte ed è incuriosito. Non è lì perché va di moda.

Come si evolverà il tuo progetto in futuro?

Questo è un grande punto interrogativo! Ho un’idea ben chiara in testa, vorrei continuare a evolvere musicalmente, quindi non ti spoilero niente. Sicuramente ci sarà una continua evoluzione, gradino dopo gradino.