NICE TO MEET YOU –

ROVERE

di Federico Ledda

NICE TO MEET YOU

ROVERE

di Federico Ledda


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Giovani e con tutte le carte in regola per spaccare. I Rovere, si stanno facendo sempre più strada attraverso il mondo dell’indie italiana, riscontrando un incremento del loro pubblico a vista d’occhio. Dopo un tour quasi completamente sold out, che ha visto un grande trionfo a Milano e che li farà tornare a casa a Bologna, con due memorabili date al Locomotiv. La band ha da poco pubblicato ‘’Ultima Stagione’’, un mini EP di tre tracce che chiude il viaggio iniziato con “Disponibile anche in mogano”. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il cantante (e youtuber) Nelson, che ci ha anche regalato una palla di vetro, la neve finta, e la loro foto…

Ultima stagione, un po’ come uno stilista in realtà.

Dici? Non l’avevo mai vista così, diciamo che più che uno stilista è più vista da un nerd, in che senso l’ultima stagione di uno stilista?

Quando un brand presenta l’ultima collezione, in termini di tempo, è chiamata ultima stagione perché rispecchia una determinata stagione, tipo: primavera/estate 2020

Sicuramente sì allora. Fondamentalmente con ultima stagione vogliamo chiudere tutto questo grande progetto iniziale, con tutti i successi e il tour, per fermarci un attimo e scrivere nuova musica. Anche per vedere poi che cosa cambierà nella prossima stagione, quali saranno le differenze, ecco.

Nell’ultimo anno avete fatto un boom clamoroso! Te lo aspettavi?

Assolutamente no, io mi ricordo nitidamente quando uscì “La Pioggia”, in quel periodo facevo video su YouTube, quindi mi aspettavo che qualcuno potesse ascoltarla. Pensavo a, non so, 20/30 mila ascolti, e invece ne ha quasi un milione a oggi. Quindi sono davvero felice. Stessa cosa per i concerti. Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di arrivare a certi livelli.

Molte date anche del tour che state facendo hanno registrato il sold out, di nuovo, ve lo aspettavate?

No! Il momento che ci ha fatto realizzare cosa stesse succedendo, è stato quando questa estate al Biografilm festival di Bologna alla quale siamo particolarmente affezionati, abbiamo visto la piazza della nostra città completamente piena, per noi, che eravamo convinti venissero solo amici e parenti, è stato uno dei ricordi migliori che tutt’ora abbiamo del tour.

Poi averlo fatto in casa, immagino sia stato ancora più epico

Esatto. Adesso, che abbiamo fatto sold out al Locomotiv per esempio, che per noi è un locale storico, è stato incredibile. Davvero impensabile.

Cosa si prova ad essere passato dall’altra parte proprio su quel palco?

Cerchiamo di pensarci il meno possibile, così non ci aspettiamo niente e rimaniamo sempre stupiti da tutto. A livello pratico, è molto più difficile di quello che ci aspettavamo. Banalmente, non pensavo di dover andare lì già dal pomeriggio e fare il soundcheck aspettando poi l’arrivo della sera. Ogni cosa che scopriamo è una fatica in più che si aggiunge. Le soddisfazioni che riceviamo però, ripagano ogni sforzo.

Il vostro nuovo EP è composto solo da tre tracce: perché?

Volevamo uscire con un pezzo, dato che era un po’ che non buttavamo fuori roba nuova. Diciamo che da una sono diventate tre. È strano, perché non avendo avuto tempo pratico per scrivere durante il tour, ci siamo dovuti sfogare. Ci eravamo imposti di scriverne una, ma siamo molto contenti ne siano uscite tre!

Cosa pensi che succederà dopo questo tour?

Eh, molto difficile dirlo. Come ti dicevo prima, non mi piace pensare a quello che sarà. Diciamo che non so cosa accadrà, ma so quello che vorrei succedesse…

E che cosa vorresti che succedesse?

Allora, ne ho parlato anche con gli altri della band. L’idea a cui pensavo, che è una cosa molto da film, ma si può organizzare, è quella di affittare una casa, per tipo un mese, in mezzo alle montagne e scrivere tutto un disco. Liberi da ogni tipo di distrazione.

Molti lo fanno in realtà, è una pratica molto diffusa! I Queen ad esempio hanno scritto così Bohemian Rhapsody…

Ecco, noi non l’abbiamo mai fatto. In realtà abbiamo sempre scritto in studio, ma durante la vita di tutti i giorni, non dedicandoci solamente a quello. Sarebbe figo, per vedere cosa succede. Secondo me finisce che ci picchiamo, però bella esperienza.

Dove la vedi questa casa?

Deve essere abbastanza lontana da tutto in modo che non hai i ‘’oh cavolo mi ha chiamato mio padre, devo tornare un secondo a casa’’, tu se lì. Magari non prende il telefono. Anzi, modalità aereo. Devi essere completamente immerso, ecco.



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