NICE TO MEET YOU

Anna And Vulkan

di The Eyes

NICE TO MEET YOU

Anna And Vulkan

di The Eyes

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Con Nuovo amore passato, il suo primo album, Anna And Vulkan porta alla luce un universo emotivo che vive tra nostalgia, desiderio e quella zona grigia in cui i sentimenti non sono mai esattamente ciò che sembrano. Il disco nasce come un percorso di autoanalisi, ma si apre subito a un immaginario più ampio: un pop sognante che mescola ricerca, vulnerabilità e un bisogno quasi fisico di trovare un linguaggio proprio. In queste tracce si percepisce la cura di un lavoro costruito nel tempo, la volontà di trattenere il passato ma anche di superarlo, e la forza quieta di un’artista che fa della delicatezza un atto di coraggio. Le abbiamo chiesto di raccontarci la genesi di questo debutto e cosa rappresenta davvero per lei.

Come descriveresti il tuo primo album?

Direi che è un viaggio emotivo che attraversa uno spettro molto ampio di sensazioni, belle e brutte, legate a un (non) amore, è un sentimento sospeso, che apre un ponte con la mia interiorità. Allo stesso tempo è stato un modo per sperimentare, per avvicinarmi a stili diversi e cercare un suono più distintivo.

Cosa si prova a pubblicare un album?

È una sensazione strana. Un disco è un lavoro lungo, pensato, che nasce da ciò che vivi e provi. Pubblicarlo significa mettere fuori una parte vulnerabile di te, ma è anche il modo più naturale per completare un percorso.

Cosa ti ha ispirato per questo lavoro?

Scrivo sempre a partire da ciò che vivo o da ciò che ho bisogno di immaginare e raccontare. La musica per me è equilibrio: sono una persona molto emotiva e questo mi aiuta a gestire tutto.

Che cosa vorresti che si capisse di te attraverso il disco?

Mi piacerebbe si percepisse la voglia di sperimentare, la ricerca che ho fatto e il legame col passato che ho voluto mantenere. E spero che questo album riesca davvero a emozionare qualcuno.

Come definiresti il tuo stile?

È sempre difficile incasellarlo, perché i brani hanno influenze diverse, direi un pop un po’ sognante.

Cosa diresti alla te bambina se ascoltasse oggi un tuo brano?

Alla me ragazzina direi che un giorno troverà il suo modo di esprimersi e che la musica farà davvero parte della sua vita.

Il tuo film preferito?

Ne ho diversi: Frances Ha, che rivedo sempre volentieri, Past Lives tra i più recenti e I Tenenbaum, un grande classico.

Il brano di cui sei più fiera all’interno dell’album?

Probabilmente Come fossero per noi. Riassume meglio di tutti le intenzioni del disco. All’inizio non era tra i miei preferiti, poi lavorandoci, soprattutto grazie alle parti suonate di batteria e ai synth analogici, ha preso una forma inaspettata. Sono fiera anche del fatto che sia cresciuto nel tempo.