FEDERICO CESARI:
BETWEEN THE LINES
di Federico Ledda
location Carnissage, Milano
fashion Federico Ledda
fashion’s assistant Chiara Pastori
MUA Emanuela Caricato
pictures by Alessandro Levati
BETWEEN THE LINES
di Federico Ledda
pictures by Alessandro Levati
MUA Emanuela Caricato
fashion Federico Ledda
fashion’s assistant Chiara Pastori
location Carnissage, Milano

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Federico Cesari è uno dei giovani attori più promettenti del nostro cinema. È il ragazzo della porta accanto, con la testa sulle spalle, disponibile e con un grande amore (e rispetto) per la settima arte. È l’attore anti-star, capace di conquistare il pubblico con uno charme discreto e mai ostentato, grazie a ruoli significativi sul piccolo schermo come Skam Italia e l’intenso Tutto Chiede Salvezza.
Dal 2 ottobre lo vedremo al cinema con Zvanì, un racconto intimo sulla famiglia di Giovanni Pascoli, dove recita accanto a Benedetta Porcaroli e interpreta proprio il poeta. Un ruolo importante, che lo mette alla prova in una dimensione nuova e profonda, e che lui affronta con la stessa naturalezza con cui parla di sé: senza fronzoli, con leggerezza e riflessione insieme.
È così che Cesari si racconta anche in questa intervista, tra le righe, in un dialogo che rivela la sua sensibilità e la sua capacità di guardare oltre il personaggio. Between the lines è quindi il titolo della nostra nuova cover story: uno spazio in cui l’attore ci accompagna dentro il suo mondo, senza mai perdere quell’equilibrio scanzonato e posato che lo contraddistingue.

Come stai? Che periodo è per te?
Sto bene, è un bel periodo pieno di novità. Ogni cambiamento ti obbliga a rimettere a fuoco la direzione, ad aggiustare il tiro, e questo porta lavoro ma anche molta energia positiva.
Sei da poco stato alla mostra del cinema di Venezia con Zvanì. Di cosa parla e cosa ha significato per te interpretare un ruolo così importante?
È stata un’opportunità incredibile. Interpretare un caposaldo della nostra cultura come Pascoli è qualcosa di stimolante: non c’è un immaginario visivo consolidato, quindi non hai il peso del confronto, ma la libertà di scegliere chi raccontare. Leggere i suoi scritti mi ha dato la possibilità di comprenderne la missione di vita e di costruire un vissuto emotivo oltre la sceneggiatura.

Che rapporto avevi con Pascoli? Era un autore che sentivi vicino crescendo?
A scuola non era tra quelli che mi colpivano di più, ma l’ho riscoperto ora e lo sento molto vicino. Parla della necessità di trovare salvezza nelle piccole cose, negli affetti e nel quotidiano, un modo per resistere alla sofferenza. Non guarda alle grandi ambizioni come D’Annunzio, ma trova la grandezza nel proprio giardino.
Quali similitudini hai trovato tra te e lui?
La necessità di riportare le ambizioni e gli affetti a una dimensione più umana e terrena. In fondo, il ridisegnare la vita dentro il proprio giardino.
Cosa consiglieresti di leggere a chi vuole avvicinarsi a Pascoli?
Inizierei con Myricae e con le poesie più note come L’Aquilone, 10 Agosto e La Vertigine. Se risuonano, si può approfondire con testi meno conosciuti ma molto rappresentativi, come La fonte di Castelvecchio, che sento particolarmente vicina.

Quest’anno per te è stato intenso anche sul piano personale: sei diventato papà. È ripartito tutto al massimo o ti concedi ancora un po’ di pausa?
No, sono ripartito a bomba. A ottobre inizio anche una nuova serie.
Com’è conciliare la paternità con il lavoro?
Sto ancora imparando. Con una bambina piccola le esigenze cambiano di continuo, cambiano gli impegni e trovare spazi per se stessi e per il lavoro è la parte più difficile. Con fatica, ma ci sto riuscendo.
Qual è un ruolo che ti piacerebbe interpretare e che ancora non ti hanno offerto?
Non inseguo un ruolo preciso. Credo che le cose arrivino a cercarti: i momenti più importanti della mia carriera sono nati così, quando un progetto mi ha risuonato dentro.
Sei anche uno spettatore appassionato: cosa guardi quando non lavori?
Mi piace il cinema e le arti visive, cerco di vedere il più possibile, anche se in questo periodo è complicato. Fa parte di ciò che amo, quindi lo coltivo appena posso.

C’è un film o una serie recente che ti senti di consigliare?
Ultimamente ho visto poco, ma tra i film che mi hanno colpito ci sono A Real Pain e Perfect Days. Mi piacciono i racconti introspettivi, che mostrano la vita quotidiana dei personaggi.



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