MIDA:
DOMINATION BEGINS
di Federico Ledda
location BistRo Aimo e Nadia
edit Simona Ladisa
hair and make up by Claudia Cozzuto
pictures by Alessandro Levati
MIDA: DOMINATION BEGINS
pictures by Alessandro Levati
hair and make up by Claudia Cozzuto
location BistRo Aimo e Nadia
edit Simona Ladisa
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“Rossofuoco”, “Que Pasa”, “Bacio di Giuda”: sono solo alcuni dei titoli dei successi di MIDA, diventati così famosi da far capire subito di chi si sta parlando, senza nemmeno citarlo. Uscito qualche mese fa dal talent show Amici, la carriera dell’artista è una delle più promettenti e fresche degli ultimi anni. Ormai sembra quasi facile ottenere esposizione immediata uscendo dallo show, ma sembra altrettanto difficile mantenerla nel tempo. MIDA ci sta riuscendo benissimo, certificazione dopo certificazione, sold out dopo sold out, inaugurando una carriera già più che entusiasmante da osservare. Con oltre due milioni di ascoltatori mensili su Spotify, il cantante ha le idee chiare ed è attualmente in studio a lavorare al suo album di debutto. Nel frattempo, l’artista è atteso a Milano, Napoli e Roma per tre date evento che, a dicembre, gli daranno la possibilità di mostrare ancora di più la sua dimensione e su cosa sta lavorando tra un disco di platino e l’altro.
Che periodo stai vivendo?
È un momento molto frenetico, in cui sto fortunatamente imparando a gestire le mie energie. Penso che quando mi guarderò indietro, questo sarà il tema di questi mesi, no? Imparare a gestire la tua energia ti aiuta a non affaticarti troppo, nonostante i pochi momenti di riposo.
Come stai imparando?
Sto imparando da solo, anche perché adesso vivo da solo e sto imparando a diventare finalmente un uomo adulto. È diverso da prima, sicuramente la mia vita è cambiata.
Come ti auguri che si sviluppi la tua carriera?
Mi auguro che prosegua nel modo in cui sta andando. Ho lottato per questa vita. Mi piacerebbe mantenere questo ritmo per sempre; ovviamente so che adesso è circostanziale perché sono uscito da un contesto che comunque lo permette, ma credo di essere pronto per costruire una carriera duratura.
Ricordo il tuo nome già da prima che intraprendessi la strada del talent, ti abbiamo visto tanto in giro. Da dove arriva la scelta di partecipare ad Amici?
Ho sempre avuto quell’idea che mi frullava per la testa perché, bene o male, ho sempre voluto fare il tipo di musica che sto facendo adesso. Un giorno è semplicemente arrivata una chiamata che non mi aspettavo, che diceva che Maria voleva sentirmi. Non mi sembrava vero; lo desideravo, ma mi sembrava quasi uno scherzo. È stata una bellissima avventura e non smetterò mai di ringraziare chi mi ha chiamato e Maria per avermi dato l’opportunità.
Diciamo che è stato come una sorta di incubatrice: sei entrato e il mondo era completamente diverso da quando sei uscito. A livello di notorietà, come l’hai vissuta? Hai avuto un momento per processarlo o sei ancora immerso in tutto questo?
Devo essere onesto, non ho avuto questa percezione. Ho una visione molto chiara di com’era la mia vita e non ho subito lo “schiaffo”, forse perché, avendo fatto una lunga gavetta, ero pronto. Ho dedicato tutta la mia vita a cercare di inseguire questo sogno, quindi, avendo avuto tanti fallimenti e tanti successi già prima del mio ingresso nel talent, mi è sembrata solo la naturale evoluzione delle mie scelte.
Quest’estate, tra le altre cose, è uscita “Bacio di Giuda”, un brano del produttore AVA in collaborazione con te e Villabanks, che ha ottenuto numeri incredibili. Tralasciando però i risultati, come ti auguri che continui la tua carriera?
Mi descrivo come un artista abbastanza poliedrico, versatile; non mi piace definirmi in una sola cosa. Penso che però il mio disco stia prendendo una piega definita, anche se voglio sempre permettermi di non inserirmi in una casella precisa.
Quali sono le tue ispirazioni?
Justin Bieber e The Kid LAROI sono le mie principali referenze; per me sono giganti.
A livello di sound, c’è qualcosa che ti sta ispirando particolarmente?
Onestamente? La musica italiana! Prima non la capivo così bene, ero più piccolo e la ignoravo. Invece, entrando nell’età adulta, ho capito che riserva tantissime sorprese. È un panorama che adesso comprendo davvero, e credo si senta quanto mi stia ispirando.
Quali artisti italiani hai scoperto? C’è qualcuno che ti ha particolarmente appassionato?
Califano. Secondo me è super sottovalutato, si parla troppo poco di lui, ha una storia incredibile. Ho visto pure i film, mi sono informato; secondo me era di un altro pianeta. Sai, mi piacerebbe moltissimo che le persone ascoltassero “Io non piango” di Califano, così da poter capire la sua immensità e sensibilità.
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