
TOMMASO
IS COMING
di Federico Ledda
TOMMASO
IS COMING
di Federico Ledda
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Visionario, ironico, sfacciato. Tommy Cash è uno di quegli artisti che non passano inosservati – né per la musica, né per l’estetica. Performer estone dall’identità cangiante e dalle radici culturali ibride, negli anni ha costruito attorno a sé un universo visivo e sonoro che mescola arte contemporanea, cultura internet e provocazione con intelligenza tagliente. Con Espresso Macchiato, il brano che porta all’Eurovision Song Contest 2025, l’artista si immerge in un immaginario fortemente italiano, tra riferimenti a caffè, moda e design, filtrati da uno sguardo pop. Una dichiarazione d’amore surreale, costruita su cliché che diventano linguaggio e sulla volontà di giocare con le regole dell’intrattenimento globale. Lo abbiamo incontrato durante la promozione del suo brano, tra una riflessione sulla potenza del linguaggio visivo, un’ode all’italianità e quattro caffè (già prima delle tre del pomeriggio). Ne è uscita un’intervista dove ironia e consapevolezza convivono, proprio come nella sua musica.
Il brano che porti in gara agli Eurovision, ha un immaginario molto italiano, com’è nata?
È avvenuto tutto in modo molto naturale, frequento da sempre l’Italia, anche nel mio tempo libero… Per esempio, il mio ultimo compleanno l’ho festeggiato a Firenze, e d’estate vado sempre con la mia ragazza a Capri… Penso anche di essere una persona da caffè, da gusto puro e che questo ci abbia portato inconsciamente a creare questo brano.
Cosa ti aspetti dall’Eurovision Song Contest? Senti la pressione legata al successo che stai costruendo in Italia?
La pressione? La pressione crea diamanti, quindi mi piace. Non la sento davvero come un peso: per me è una sfida. Mi preparo come un lottatore, ho un “training camp” un mese prima della competizione. Devo essere forte mentalmente, fisicamente, con la voce… Tutto deve funzionare, sono davvero entusiasta.

Durante questa fase promozionale, quanti caffè bevi al giorno?
Oggi ne ho bevuti quattro… E sono solo le tre. Sarà una lunga giornata. Dammi un consiglio, sono abbastanza Italiano? Quanti ne bevete voi?
Io non bevo caffè, ma di base la media è di tre o quattro al giorno
Allora direi che sto imparando bene!

Hai un immaginario estremamente forte e che si sta consolidando anche grazie alla tua irriverente presenza alle fashion week. Da dove nasce questa esigenza?
È qualcosa che ho costruito nel tempo. Anno dopo anno, ho cercato di creare qualcosa di più grande e più forte di me. A un certo punto perdi la distinzione tra chi sei e chi vuoi essere e finisci per diventare un tutt’uno. Alla fine, c’è solo un Tommy, solo un Tommaso.
Perché secondo te l’italiano è così musicale?
L’italiano è una lingua musicale, punto. Suona benissimo. Non è solo la bellezza della vostra lingua, vale per tutto: il design italiano è incredibile, l’arte, la moda e anche le città sono bellissime.
Che ruolo ha l’arte per te? Quali sono i tuoi riferimenti?
Eurovision è un’occasione per portare anche riferimenti artistici, penso ad esempio a Andy Warhol, Mia grande fonte d’ispirazione. Diciamo che se tutte le milioni di persone che solitamente guardano la gara, vedranno la mia esibizione, potranno recepire qualcosa di più, spero. Sto cercando di creare un omaggio rivolto ai grandi.
Il brano poi è anche molto ironico. Quanto è importante il sarcasmo nella tua musica?
C’è ironia ovunque nella mia arte, perché non prendo la vita troppo sul serio. O meglio: la prendo sul serio, ma con un pizzico di umorismo. Ci sono già troppe cose serie nella vita, io voglio far pensare le persone: “Sta scherzando o è serio? Che sta dicendo?” Voglio che si facciano domande.
Come è stata costruita la coreografia?
Volevamo giocare con l’idea della celebrità: i ballerini inizialmente sembrano addetti alla sicurezza. Abbiamo preso ispirazione da icone come Marilyn Monroe, ma il modo di ballare, è al 100% Tommy. Non c’è coreografo: è una mia mossa, è venuta fuori durante le prove. Nella mia testa, volevo vincere la battaglia prima che iniziasse. Già nei primi 40 secondi, prima ancora che inizi la canzone, voglio che la gente mi veda, senta il ritornello, e voti.
Che rapporto hai con la comunità dell’Eurovision?
È una cosa enorme, bellissima. È come le Olimpiadi del canto. Käärijä (artista finlandese che ha partecipato agli ultimi Eurovision e amico stretto di Tommy, ndr.), per esempio, era con me all’Estonian Sanremo e mi ha detto: “Tommy, li senti? Sei un vincitore”. E mi ha anche ricordato di godermi il momento, ma ha proprio insistito nel dirmelo, non è stata una frase di circostanza. Mi ha aiutato a restare con i piedi per terra e appunto, a godermi l’esperienza al masso, e questo è fondamentale.
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