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“Fisse” segna l’ingresso di Wemme Flow in Dogozilla Empire dopo i precedenti lavori che lo hanno fatto notare dal pubblico e dalle grandi realtà discografiche. Il brano nasce dal periodo della quarantena come sfogo personale in cui il giovane rapper bolognese incanala tutta l’energia negativa accumulata per riversarla nella musica. Per la prima volta emerge un lato più malinconico di Wemme Flow pur mantenendo la carica che lo contraddistingue.

Di che cosa parla ”Fisse”?

Ha una sfumatura di malinconia nel ritornello e questo brano è rappresentativo per il periodo storico in cui siamo. Il brano nasce dal periodo della quarantena come sfogo personale dove tutta l’energia negativa accumulata viene riversata nella musica. Nella canzone si raccontano situazioni ed estratti di vita vera, ricordandosi che però tutto non sempre finisce al meglio.

Quali sono le tue fisse?

Ne ho parecchie, ma col tempo sto imparando a gestirle. Le fisse sono complessi inutili che tutti noi ci mettiamo, e l’unico effetto è l’aumento dell’insicurezza.

Come è stato firmare con Dogozilla?

Penso che la firma su un qualsiasi contratto sia semplicemente un nuovo punto d’inizio per un nuovo percorso. Io e il mio team abbiamo ritenuto Don Joe e tutto il gruppo di collaboratori di Dogozilla le persone più giuste con cui intraprendere qualcosa di nuovo, diversificando e migliorando ciò che è stato fatto in precedenza.

Come credi si evolverà il tuo sound?

Il mio sound si evolve continuamente, ogni canzone ha un sound evoluto rispetto a quella prima. Insieme ai Fratelli Akash stiamo cercando di costruire qualcosa di inedito.

Cosa hai fatto durante l’estate?

Sono rimasto rinchiuso in studio come sempre, adesso chissà…