Q&A CON MATTEO

E I CANOVA

di Michela Luciani

Q&A CON MATTEO

E I CANOVA

di Michela Luciani

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Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con Matteo Mobrici, frontman dei Canova.
Che siano instancabili lo sapevamo già, che siano bravissimi è innegabile e che sia possibile fare sold out durante un lockdown lo hanno dimostrato, ma i Canova non smettono mai di stupire e ci mettono sulle spine raccontandoci un album diverso dal loro solito.
Per ora quello che abbiamo pregustato è solo l’antipasto, e se queste sono le premesse, non vediamo l’ora di arrivare al dolce.

Com’è nata la collaborazione con Mace e Venerus?

Ci siamo conosciuti ad una festa, ormai si parla di ottobre, ci conoscevamo di vista, ovviamente siamo abbastanza due mondi diversi perché Mace è un produttore che non fa propriamente il genere dei Canova, Venerus anche lui fa altre cose…
Guarda, è nato veramente in modo spontaneo dicendo “facciamo una canzone” e ognuno ha messo le sue caratteristiche, è stato un esperimento di cui siamo usciti contenti, siamo rimasti piacevolmente colpiti da questo match, a volte escono delle cagate che non c’entrano nulla. In questo caso invece è stato molto vincente, ha un sound super fresco seppur suonato, ed è stata la prima volta in assoluto che abbiamo fatto una collaborazione, quindi direi che è stata un’esperienza super positiva.

Dato che tutte le vostre canzoni sono autobiografiche come fa a convivere l’indolenza e la pigrizia in una relazione come in Lento violento e lo struggimento emotivo di Never?

Eh diciamo che io caratterialmente ho diverse sfaccettature e questo penso si senta anche dalle canzoni che sono figlie del momento. C’è il momento divertente, il momento ironico e il momento deprimente, c’è lo scazzo alla Lento violento dove veramente non hai voglia di alzarti dal divano e la vivi in modo leggere e c’è il momento di Never dove non vale più niente, dipende un po’ dalle giornate, tipo oggi piove… Oggi è totalmente Never.

È vero che Never è il vostro brano preferito dell’album?

È presto a dirsi, però è quel tipo di brano che mi piacerebbe ascoltare da qualcun altro, sono quelle canzoni senza tempo, anche musicalmente, che riescono a durare. I sentimenti penso che siano la cosa che durerà in eterno, quindi le produzioni sentimentali le puoi ascoltare in qualsiasi stagione, anno o moda che sia, vanno su tutto, come il nero (ride, ndr.).

Ma è etico guardare il cellulare del proprio partner?

No, (ride, ndr.) è una cosa che non mi appartiene, anche se una parte di me vorrebbe ovviamente farlo e scoprire quanto veniamo presi in giro dalle altre persone. Specialmente in una società come questa, con i social ed un’estrema facilità ad avere incontri casuali, secondo me salgono dei dubbi, ma alla fine il messaggio è che non bisogna mai interessarsi al telefono dell’altro (ride, ndr)
Anche perché poi diciamocelo, qualcosa trovi sempre, da un ‘ciao come va’ già sicuramente pensi siano stati assieme la sera prima, e poi magari è pure vero, quindi occhio non vede cuore non duole.

Ho letto che Never è l’unico brano che avrà il classico assolo, come mai?

Diciamo che per adesso sono uscite delle canzoni molto diverse tra loro ma io la vedo un po’ come se il bello dovesse ancora arrivare, sono degli antipasti. Sarà un disco molto diverso dai precedenti, abbiamo già dato con la ballad agli Oasis o con l’assolone, ci siamo limitati a farlo solo in questa canzone perché in quel momento era necessaria una chitarra che facesse piangere, nelle altre ci stiamo trattenendo, più che altro non è così corretto ripetersi, ci sono tanti modi per suonare una chitarra quindi stiamo semplicemente cercando altre chiavi che sentirete appena possibile.

Quindi il disco è ancora in divenire?

No allora, diciamo che questa situazione ha un attimo stravolto i piani, perché è un po’ tutto in pausa, stiamo vedendo cosa succede, non è detto che questo disco non possa avere delle canzoni nuove non previste, è ancora un cantiere aperto a nuove possibilità in questo senso, se passa tanto tempo ti scade un po’, quindi vediamo.
Ci abbiamo messo tanto impegno, stiamo usando questo tempo per rivedere e ritoccare alcune cose, oggi rientriamo in studio e vediamo…

Magari succede che ripescate qualcosa come è successo a 14 sigarette, che doveva uscire nel primo invece è uscito nel secondo album…

Quello è stato l’unico caso in cui una canzone è stata parcheggiata, tieni conto che quando abbiamo pubblicato il primo disco pensavamo che non avrebbe fatto nulla e quella canzone lì particolare, aperta…immaginandola in un concerto vuoto sarebbe stata ridicola, quindi l’abbiamo parcheggiata, quando invece abbiamo visto che le cose sono andate in modo diverso è stata ripescata e ma non è mai stata dimenticata.
In questo album è tutto nuovo, non abbiamo ripreso niente perché come dicevo prima le cose vecchie sono vecchie, sono lontane dal tuo modo di vedere le cose e dall’approccio che hai nella vita, cestiniamo tante cose, tieni conto che in un disco solitamente escono nove o dieci pezzi però ne hai scritte quaranta, quindi tutte le altre rimangono segrete, fortunatamente. Mi occupo io della selezione quindi magari poi rimangono fuori le canzoni più belle, ma spero di no (ride, ndr.).

In effetti ascoltando i tre nuovi singoli e guardando le grafiche mi sembra ci sia stata una rottura dai due precedenti lavori che invece mantenevano un file rouge tra loro…

Si è vero, era proprio un’esigenza provare a fare qualcosa di diverso, ogni volta che fai un disco hai una nuova veste addosso, questo disco come ti anticipavo sarà abbastanza diverso quindi aveva bisogno anche di un altro approccio. I brani che sono usciti sono solo gli antipasti, le cose che stupiranno arriveranno dopo. Per esempio Never non doveva neanche uscire, ma durante il lockdown sono andate sold out due date quindi sull’onda di questo entusiasmo, perché una vendita di biglietti che avviene durante una quarantena andava premiato, quindi abbiamo fatto uscire questa canzone che non era assolutamente prevista, non era previsto come singolo, però per certi verso lo preferisco perché ormai i dischi sono delle raccolte di canzoni, almeno così riusciamo a dare una luce ad ogni brano. Anche perché ormai il giorno che pubblichi il disco è già morto, almeno così riesci a farlo durare un bel po’ perché appena pubblichi un brano su Spotify già ti chiedono quando esce quelle nuovo (ride, ndr.).

Parlando di cose serie, dove ti faresti offrire una cena da Lana del Rey?

Guarda io mi accontenterei anche di bermi un caffè di quelli Americani orrendi da un litro. La trovo molto sensuale e sentimentale, ha questi due ingredienti, oltre a due occhi da cerbiatta chiaramente. Cercherei di farcela!
Poi tra l’altro so che sta con un Italiano, può essere?

Prima mi dicevi che Never è il brano che avresti ascoltato se lo avesse fatto qualcun altro, invece mi dici qual è il brano che ha fatto qualcun altro e avresti voluto fare tu?

Oddio sono talmente tanti… Un po’ tutti quelli che ascolto forse, anche perché mi capita raramente di sentire musica non per volere, non sono per dire uno di quelli che ascolta la radio, quindi quando ascolto delle robe è perché me le vado a cercare. In questo momento direi sicuramente cose vecchie, ma non so rispondere alla domanda, magari appena mettiamo giù mi viene in mente e ti scrivo. (ride, ndr).

Quanto vi manca esibirvi?

Parecchio! Che poi noi non è che siamo stati fermi tanto, come al solito quando finiscono i tour e il disco diciamo ‘ora stiamo fermi due anni non ci dovete rompere i coglioni’, e invece … ovviamente questa situazione ha rallentato un po’ tutto.
Ci sarà molta foga dopo essere rimasti lontani e farà capire il suo senso, non potendo andare ai concerti in questo periodo il valore sale, quindi la voglia salirà sicuramente, sia per chi li fa sia per chi ci andrà.



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