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Hanno iniziato posizionandosi come qualcosa di nuovo e fresco per poi scomparire nell’ombra. Sono stati due anni intensi e corposi per la musica ma si è sicuramente sentita la mancanza dei Tauro Boys. Il loro ritorno non poteva che essere con TauroTape3. Il progetto diviso in più parti fin dal 2017 li ha posizionati come una delle novità più interessanti.
Cosa significa tornare dopo due anni in un settore che ora come ora sforna diversi album a settimana? Sicuramente i Tauro non hanno perso il loro seguito e il loro appeal, che anzi, è maturato e si è evoluto.

Com’è essere tornati?

Bellissimo! Dopo due anni, l’attesa era diventata quasi estenuante. Sentivamo il desiderio di condividere ciò a cui avevamo lavorato. Adesso siamo più carichi che mai, con tanta musica già in cantiere. Non ci fermeremo più.

Di che cosa parla questo nuovo progetto?

Dei nostri ultimi anni di vita tra alti e bassi, delle nostre esperienze, del nostro modo di vedere il mondo, di Internet, di paradisi in cui vorremmo rifugiarci.

Che cosa vi ispira?

Ci lasciamo ispirare molto dal nostro quotidiano e da come lo interpretiamo. Ognuno con il proprio personalissimo punto di vista. Poi ci sono sicuramente delle immagini che vogliamo riportare in musica, che magari vediamo su Internet o semplicemente intorno a noi.

Com’è lavorare insieme? In che modo trovate il vostro equilibrio?

Oramai siamo abituati, questo è il nostro quarto album e sappiamo gestircela bene. Ogni traccia nasce in modo diverso. Può succedere che venga sviluppata l’idea di uno solo dagli altri due, oppure che ci si veda in studio e dopo vari esercizi di stile nasca una canzone vera e propria.

Nel disco è presente anche una collaborazione con Tutti Fenomeni. Com’è stato tornare a lavorarci?

Con Giorgio siamo amici dal liceo. Abbiamo iniziato a fare musica insieme e non ci siamo mai persi di vista. Tornare in studio con lui è stato naturalissimo e spontaneo come al solito. Era una presenza fondamentale che rende il “TauroTape3” un vero TauroTape degno di questo nome.

Qual è il brano più emblematico dell’album?

Non sappiamo dirne uno in particolare, ognuno ha il suo personale. Però allo stesso tempo va detto che con “XElisa 2” portiamo avanti uno dei nostri slogan principali: Internet non rende felici. Quindi è sicuramente una traccia caratterizzante.

Che musica ascoltate in questo periodo? Tre brani che vi anno particolarmente stimolato ultimamente?

Veramente di tutto, non ci siamo mai fissati in un genere musicale. Ascoltare musica è importantissimo soprattutto nella fase creativa.
Prince: “I can feel” – Giuseppe Ottaviani
MXMLN: “Sommergewitter” – Pashanim
Pava: “Stick up” – Young Thug