Q&A:

DUE CHIACCHIERE CON DJ MATRIX

di Michela Luciani

Q&A: DUE CHIACCHIERE

CON DJ MATRIX

di Michela Luciani

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Abbiamo chiacchierato con Dj Matrix che ci ha raccontato qualcosa di più sul suo format Musica da Giostra, uscito da poco con il suo sesto volume. Lo ricorderete tutti per il suo tormentone “La tipica ragazza Italiana”, ma Dj Matrix non vuole essere ricordato solo dai più nostalgici degli anni 2000, o da quelli cresciuti con la musica dance, cerca di arrivare ad un pubblico sempre più ampio alzando ogni anno l’asticella dei suoi obiettivi…

Com’è nato il progetto Musica da Giostra?

È nato durante una serata in Spagna in cui l’organizzatore mi ha fatto scendere dalla consolle, mi ha proprio buttato giù dicendomi: “tu suoni la musica delle giostre”. Da lì allora è nato questo format musicale, è più un format, ho seguito il trend degli eventi tipo Mamacita in cui hanno distrutto i dj singoli, quindi ho detto cavolo più che lamentarmi devo fare un format, dove ci sono venticinque tracce all’interno di questo contenitore, un contenitore di generi sempre con una base dance.

L’incontro con Gabry Ponte è stato fondamentale…

Si, per me è stato importantissimo. Io ero, anzi sono, un fan e quindi dall’ascoltare le sue canzoni a scriverle con lui è stata una cosa per me fondamentale, l’ho sempre visto come un punto di riferimento. Il messaggio che voglio far passare è che ogni epoca ha avuto la sua musica dance, negli anni ’70 c’era Raffaella Carrà ecc… nel 2020 sto provando a fare un po’ l’evoluzione della musica dance con buoni numeri rispetto al momento storico che sta passando.

“Anche se non trappo” quindi è un modo per mettere a confronto queste due generazioni?

Si, ma ovviamente non nasce come cosa provocatoria. Lo slogan è molto facile però è molto sperimentale, ho messo insieme un po’ dei Blink, di J-ax della dance… ho messo insieme tutti questi sound, ma non è provocatorio è solo come per dire: ora tutti devono fare quella cosa lì per fare musica e farsi notare, noi non lo facciamo. Questo è il messaggio.

Oltre ai nuovi pezzi in Musica da giostra vl. 6 hai inserito “La notte vola”, come mai questa scelta?

Guarda ti dico la verità, noi avevamo una parte registrata di Flo Rida che era importantissima, ma dopo non ci hanno approvato la modifica del testo, però non volevamo sprecare il pezzo e lo abbiamo messo lì. Carolina è un’artista degli anni ’90, con cui c’è collaborazione e rispetto reciproco, non credevo fosse la scelta migliore darle un pezzo inedito all’interno di un contesto molto giovanile, era sbagliato, quindi abbiamo preso una cover e l’abbiamo attualizzata.

Hai collaborato con tantissimi artisti, chi manca nella tua wishlist?

Gigi D’agostino, è difficile perché conoscendo il personaggio… inoltre ci stiamo disturbando a vicenda perché lui ha fatto l’uscita ed io ho fatto numeri più alti di lui quindi…
Farò fatica ma non si sa mai. Anche con J-ax, sto già scrivendo un pezzo per lui.
Anno dopo anno ho sempre cercato di inserire nomi sempre più grossi, ci sto provando.
Diciamo che la mia nicchia la sto trattando bene (ride, ndr)

Ad oggi come si è evoluta la tipica ragazza italiana?

Ti dico, secondo me è sempre attuale, era un po’ futuristica. Mi sono sentito dire che è una canzone sessista, secondo me è ironica. Adesso siamo in un periodo in cui tutti i rappers usano termini come Bitch ecc… che vengano a dire a me, che ho scritto La tipica ragazza italiana, una canzone ironica in cui le ragazze si riconoscono e ci ridono su, che ho scritto una canzone sessista mi fa ridere, è proprio volersi attaccare ai cavilli, ma fa parte del gioco.

Progetti futuri?

Facendo uscire una compilation da venticinque tracce i primi mesi li uso per capire cosa ha percepito la gente dell’album, e lì estraggo due o tre singoli che porto fino alla prossima compilation, è un filo logico, è un Mamacita musicale. Ogni compilation cerca di superare la precedente, è una sfida con me stesso, questa volta mi sa che ho fatto molto bene, l’obiettivo è chiudere un ospite, devo cercare sempre di soddisfare chi mi segue cercando di portar dentro nuovi seguaci, la gente è affezionata a questo prodotto. La gente non ascolta più i Cd, per me è più un far vedere che ci sei, è più un ricordo. È come quando uno fa l’offerta alla chiesa (ride, ndr) è più un sostenere, serve al fan per far vedere che c’è.



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