I SEGRETI
(DI ESSERE UNA BAND CHE SPACCA)
di Federico Ledda
I SEGRETI (DI ESSERE
UNA BAND CHE SPACCA)
di Federico Ledda
” Ti viene in mente l’estate, qualcosa di bello. C’è sempre quel filone di nostalgia che ci contraddistingue, però ti prende bene. “
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Siamo sinceri: la musica indie piace o non piace, non ci sono vie di mezzo. Fa parte del nostro gusto personale, certo. Quando però ti colpisce, è capace di monopolizzare la tua playlist, ti cattura e ti porta nel mondo dell’artista, diventandone tu stesso parte integrante. È quello che mi è successo ascoltando l’ultimo, che in realtà è il primo, disco de I Segreti, la band nata nel 2013 a Parma. È stata lunga la strada che li ha portati a questo album, ma finalmente è nelle nostre mani. Qualunque Cosa Sia arriva sottovoce e in punta di piedi, un po’ come quando ti svegli prima della tua partner e non la vuoi scomodare. È un disco scritto bene sia a livello di testi che musicale. Sta arrivando l’inverno e specialmente lo si è sentito quando ci siamo trovati a un tavolo con i ragazzi della band, che però grazie anche al loro singolo L’estate Sopra Di Noi ci hanno fatto per dieci minuti, rivivere la bella stagione e le sue gioie.
Cosa vorreste vi chiedessero su questo disco e che ancora non vi hanno domandato?
Perché abbiamo chiamato il disco Qualunque Cosa Sia!
Rilancio la palla. Perché si chiama così?
Perché era bello pensare che questo è il primo disco. Qualunque cosa sia, questo è l’album. Diciamo che quindi era un gioco di parole…
Che cosa pensate vi contraddistingue nella scena indie odierna?
I nostri vestiti, forse? (Ridono, ndr.) No, scherzi a parte, non è una cosa a cui pensiamo troppo. Siamo quello che siamo.
E chi siete?
I Segreti e veniamo da Parma. Suoniamo insieme da cinque anni e da poco è uscito il nostro album di debutto. Siamo in mezzo al nostro primo tour e crediamo tanto in questo progetto.
Come descrivereste il disco?
Sono otto tracce e sono state lavorate in momenti diversi. Vorrei Solo, che è il nuovo singolo, è la canzone più ‘’vecchia’’ dell’album. La suoniamo da sempre e ha assunto davvero molti significati per noi. Rappresenta l’inizio. Poi ci sono pezzi molto più recenti. Come Un Cane e Sofia, sono stati i pezzi che ci hanno fatto capire che dovevamo fare un album e non un EP. Otto pezzi, ma facciamo tutto come se fosse un album. Tour, etichetta etc.
Qual è il vostro obiettivo come band?
Quello di essere sinceri ed emozionare.
Qual è la canzone dell’album che più va cantata a squarcia gola?
Sicuramente Un Po’ Chiamiamola Felicità! E’ divertente, ritmata, spensierata. Ti viene in mente l’estate, qualcosa di bello. C’è sempre quel filone di nostalgia che ci contraddistingue, però ti prende bene. Ci dispiace che non l’abbiamo fatta uscire come singolo. Ce lo siamo detti eh, ma per un motivo o per l’altro, è ancora vagante nell’album. Mi fa piacere che nonostante ciò la gente la riconosca e la impari a memoria.
Qual è secondo voi il momento perfetto per l’ascolto di Qualunque Cosa Sia?
Quando sei in bici, o comunque mentre sei in movimento. E’ un disco che immaginiamo in transito. Non per forza fisico, ma anche mentale.