PRIMAVERA CHRONICLES: DAY 2

di The Eyes Fashion

PRIMAVERA

CHRONICLES: DAY 2

di The Eyes Fashion

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Il secondo giorno del Primavera Sound si è svolto con lo stesso stupore del primo. Act interessanti, per quasi il doppio delle persone del primo giorno. A giostrarsi sui palchi abbiamo visto molteplici artisti di rilevanza mondiale. Non solo per la musica, ma anche per la loro posizione politica. Per lo meno questo è il caso di Janelle Monae, una dei main act di ieri sera che con quasi due ore no stop di show, ha regalato ai presenti uno spettacolo ricco di significato. Dall’amore per sé stessi al black power, questi sono stati alcuni dei concetti espressi durante il live. La parte più interessante dello show? Quando l’artista americana ha eseguito “Django Jane” un pezzo molto importante nel suo repertorio e tratto da Dirty Computer, il suo pluripremiato ultimo album.

Successivamente è stata la volta di Miley Cyrus, che per la prima volta ha eseguito live i pezzi di “She Is Coming” il suo ultimo EP uscito esattamente ieri. Dopo averci abituato all’eccesso e allo stupore, la ex Hannah Montana, ha fatto un passo verso casa ritornando a scoprire le sue origini rock/country che, grazie a suo padre, ha sempre avuto in casa. Maglietta corta, pantalone stretto e stivale nero: è così che si è presentata sul palco. Insieme a lei una band rock di cinque elementi che l’ha accompagnata attraverso i pezzi più recenti e quelli storici come Wrecking Ball. La ragazza si sa esibire, infatti lo show che ha fatto è stato goduto da tutti. Non solo i suoi ascoltatori, ma anche da chi in quel momento si trovava dalla parte opposta del parco in attesa dell’inizio dei Tame Impala.

Inizio arrivato poco dopo e avvenuto col botto considerato che il pezzo di apertura è stato “Let It Happen”, il pezzo più importante della band. Il mare di folla presente (nonostante fosse notte inoltrata) ha reagito benissimo rispondendo perfettamente al gruppo rompendo così la barriera che di solito si crea tra palco e pubblico. Più che un concerto, è stata una grandissima celebrazione d’amore… sotto effetto di acidi. Perché i Tame Impala sono questo, musica psichedelica che tanto avrebbe funzionato anche nel 1971. L’ora inoltrata di show si è conclusa con “Good Person, Same Old Mistakes” pezzo molto importante per la band australiana, che persino Rihanna ha voluto reinterpretare. Ma non perdiamoci in chiacchiere, è l’una ed è ora di ballare con Robyn.

Dalle basi completamente elettroniche e in contrasto con i testi cantati, la cantante svedese ha regalato un vero e proprio show di livelli inimmaginabili. Ha dato tutta se stessa ed è riuscita ad ammaliare anche chi era solo di passaggio. Il clou è stato quando è partita “dancing on my own” il suo brano più importante.
La serata poi è terminata (per noi) con i dj set di Mura Masa e Peggy Gou.
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A domani, con il racconto dell’ultimo giorno!



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