di Sara Bianchi
Alice, 21 anni. -La Sapienza-
“Hei, bel tatuaggio! Che c’é scritto?”
“Defying Gravity, io sfido ogni giorno la gravità!”
“Ah veramente? In che senso?”
“Quattro mattine a settimana in università, quasi tutti i pomeriggi in palestra. Faccio questa vita da quando avevo tre anni e nonostante tutte le difficoltà non la cambierei per nessuna ragione.”
“Perché fai tutto questo?”
“Beh, se vuoi ti posso fare un esempio di ciò che mi spinge a continuare…era il 6 aprile dello scorso anno, il giorno dell’ultima gara prima di passare in serie A1 di ginnastica artistica, il giorno per cui ho lavorato da tutta una vita. La gara non stava andando come ci eravamo aspettate, troppi problemi, troppi errori…a quel punto ho capito che dovevo tirare fuori tutta la grinta,tutta la rabbia,tutto ciò per cui avevo lavorato. È stata forse la migliore prestazione della mia vita ma comunque non ero riuscita ad evitare che la squadra, arrivata prima nelle tre giornate precedenti di gara, fosse fatta retrocedere in ultima posizione. Mi ricordo i pianti,il dolore, la paura di non essere riuscite a passare ma, proprio quando non ci speravamo più, uscì la classifica generale e, grazie a punti bonus ottenuti in precedenza, siamo salite sul podio come seconde. È per questo che ti dico che non cambierei mai la mia vita, perché nei giorni come quello capisco quanto possa essere importante sforzarsi per ottenere ciò che si vuole.”