WHEN NBA MEETS NER ERA

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New Era e la National Basketball Association (NBA) annunciano di aver ampliato la propria licensing partnership globale, che rende il brand fornitore ufficiale di cappellini di NBA, Women’s National Basketball Association (WNBA) e NBA Development League (NBA D-League).

New Era ha esteso i propri diritti di distribuzione dei cappellini NBA in EMEA, con un range di tutti i modelli con i loghi attuali delle squadre, compresi lo Snapback 9FIFTY e il 9FORTY Adjustable. New Era produrrà cappellini per tutta la stagione 2016-17 e svelerà alcuni prodotti lifestyle durante l’NBA All-Star 2017 di New Orleans, a febbraio 2017.

“Siamo partner dell’NBA da diversi anni e siamo entusiasti dell’opportunità di poter continuare a collaborare con una Lega così importante e con le sue eccezionali squadre,” dichiara Chris Koch, President & CEO di New Era. “Non vediamo l’ora di utilizzare i loghi delle franchigie e della Lega per proporre design e modelli unici sia ai giocatori che ai fan.”

New Era collaborerà con alcuni dei key retailer per lanciare i nuovi modelli, tra cui Foot Locker (Europa), Space 23 (Italia), Shinzo (Francia), 24 Segons (Spagna), www.nbastore.eu, www.neweracap.eu e alcuni selezionati store New Era.

“Siamo molto contenti di ampliare il nostro rapporto con New Era e di esplorare nuovi modi per condividere prodotti premium con i nostri fan,” afferma Lisa Piken Koper, Vice President, Global Partnerships di NBA.

THEGIORNALISTI – FUGA ALL’ALCATRAZ

di Giorgio Zampollo (from YMW.com)

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Malpensa Terminal 2, sto andando a Londra e il mio aereo è in ritardo, per fortuna ho il mio portatile a portata di mano e posso ripensare e riascoltare quello che ci siamo detti io e Tommaso  dei Thegiornalisti qualche giorno fa. Il gruppo mi piace molto e il nuovo album “Completamente Sold Out” è un disco prodotto con metodo e che non ha una canzone fuori posto. Ogni canzone è al centro del progetto, c’è un’unità compositiva e di concetto che lo rendono veramente credibile.

Sapete cosa funziona dei Thegiornalisti? La capacità di superare gli stereotipi, la totale accettazione della parola “Pop” e la semplicità con cui rendono fruibili le loro canzoni.

L’album è un concentrato di idee, espresse volutamente nel modo più diretto e semplice possibile, Tommaso in questo album si spoglia di tutte le metafore, non usa inutili parole che aiutino ad esprimere un concetto; usa solo le più dirette, quelle strettamente necessarie. Il disco sarà seguito da un Tour che toccherà le principali città italiane: il 17 Novembre Milano all’Alcatraz, data che si preannuncia piena di emozioni dato l’amore che i milanesi mostrano verso il gruppo romano, e continuerà a Torino, Bologna, Firenze, Pozzuoli e Roma.

La mia introduzione è un’apertura per avvicinarmi al format di The Eyes Fashion, in questo caso sono ospite e cerco di trasportare e rendere accessibile la passione che mettiamo su YMW in ogni intervista.

Le collaborazioni Young Music Writers e The Eyes Fashion non iniziano in questa sede e non finiranno qui, per cui, senza perderci in troppi proclami auto celebrativi incominciamo con le domande e con le risposte

 

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Il disco è bello, è centrato ed ha una sua forma sia estetica che contenutistica che reputo forte
Grazie, partiamo bene, mi fa veramente piacere.

Vorrei parlare dei momenti che hanno caratterizzato il disco, delle sensazioni che ti hanno accompagnato durante la creazione di questi brani: La prima caratteristica che mi viene in mente è che il disco è notturno, solare nei contenuti ma notturno nella stesura, arrivi a casa e cosa racconti?
Il disco è molto notturno hai ragione, ci sono momenti in cui mi emoziono molto, sono un sentimentale, mi capita di piangere anche al cinema per una commedia, ho la lacrima facile. Avendo la valvola un po’ spanata delle sensazioni spesso godo molto da un lato ma dall’altro soffro, soffro fisicamente molto. Questa cosa cerco di tradurla in canzoni, ma parte tutto da una gioia incontrollata.

Ti parte dalla pancia? 
In realtà è un brivido di tutto il corpo, dalle gambe alla pancia. Sono sensazioni naturali che vengono scritte.

 

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È possibile che questo essere così spontanei nelle canzoni intercetti delle persone che si rivedono molto in quello che fai, dall’andare in giro di notte al vedere il mondo in un’altra prospettiva. La notte, scusami l’ossimoro, ti illumina le risposte?
Certo, è così in più il discorso è legato alle persone: ci sono delle persone che hanno un potere su di me incredibile, passo dallo stare male a non avere nessun problema, mi passa tutto, tutto. Nessuna ansia, nessun mal di testa, mi viene voglia di uscire e di andare a scoprire qualcosa.

Vasco (Rossi) lo sento tanto nel disco, mi sbaglio? Correggimi se sbaglio, la batteria di “Guarda dove vai” in Disperato, c’è altro? 
Questo ti dico la verità non lo so, però Vasco c’è senza dubbio, abbiamo messo la tromba di Giocala, la citazione è completa, è letterale proprio.

 

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Il rapporto con ragazzi di altre regioni e dagli stili di vita differenti ti aiuta? Ti “vedo” molto romano come appartenenza artistica. Ti senti parte di un gruppo di artisti provenienti dalla tua città?
Non lo so, la magia si crea quando incontro persone che hanno abitudini diverse dalla mia. Con le persone romane ho meno possibilità di creare qualcosa di magico attraverso dei dialoghi, siamo molto “settati”; invece quando sono a Milano loro sono attratti da me e dal mio accento, e io lo stesso, si crea un vortice di energia. È un momento veramente bello.

La scrittura ti aiuta a mettere giù queste sensazioni?
La scrittura è l’unica cosa che conta in questo senso.

 

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Con Matteo (“C-loop Cantaluppi” ndr.) che rapporto avete? È un rapporto artista produttore o c’è qualcosa di più?
Con Matteo abbiamo un rapporto che purtroppo sta andando oltre l’artistico, e questo non è sempre un bene, ci siamo trovati talmente bene e ci emozioniamo troppo insieme, non lo vedo come una figura distaccata. Abbiamo una stima reciproca ed un feeling incredibile.

Dal punto di vista artistico avete delegato molto a lui?
Abbiamo lavorato di squadra, lui io e Marco il chitarrista, abbiamo lavorato molto.

La sintesi è forse uno dei punti cardini di tutto quello che hai scritto in ”Completamente Sold Out”. Non è così?
È così, una delle mie canzoni preferite proprio a livello di testi è “Fatto di Te” perché è proprio questo. “Sto bene solo quando faccio sport, sto bene solo quando è sabato, sto bene solo quando arrivi tu, sto male solo quando te ne vai tu“, è Prima Elementare ma è giornalismo puro. La prosa più diretta, nessuna secondaria. Magari non potrò fare tutti i dischi così anche perché davvero rischi di distruggerti, ma per scrivere questo disco ho cercato di spingermi oltre anche con le sensazioni. ”Fuoricampo” (il disco precedente ndr.) era più armonioso, meno dionisiaco. Se fuoricampo è apollineo, il nuovo è dionisiaco.

Grazie Tommaso.
Grazie a te. Grazie di non avermi chiesto di spiegarti le canzoni, se te le spiego poi la gente non ci può più volare.

 

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DUA LIPA IS HOTTER THAN HELL

di Federico Ledda

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Si è concluso ieri sera il tour Europeo dell’inglese DUA LIPA.
Si è concluso a Milano al Tunnel, registrando il 9 sold out di 12 show.
L’HOTTER THAN HELL TOUR è proprio come si preannuncia: hot.
La cantante, seppur non con un vasto repertorio ha saputo appassionare e ammaliare il suo pubblico, accorso numeroso. Aiutata dal pre rec (cori della sua voce pre registrati) Dua ha comunque regalato una performance tecnicamente impeccabile.
La scaletta ha ripercorso tutto il suo primo anno di successi, da Be The One all’ultima Blow Your Mind (Mwuah).
Visto tanto trasporto dai fan, Dua ha fatto la promessa di tornare presto in Italia. Magari in una venue più capiente?

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LOLLAPALOOZA – THE VIBE

Here’s what happened onstage and backstage during Chicago’s Lollapalooza 25th anniversary few months ago.

 

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Adventure Club

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Block Party
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Die Antwoord
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Disclosure
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Dua Lipa
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Ellie Goulding
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Flosstradamus
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Flume
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Grimes
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HAIM
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Halsey
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J Cole
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Jane’s Addiction
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Lana Del Rey
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Diplo
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Major Lazer, MØ
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Martin Garrix
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Radiohead
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Red Hot Chili Peppers
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Saint Motel
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Vic Mensa

#MYFIRSTLOLLA

di Federico Ledda

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E’ accaduto davvero e ancora non ci credo.
Mentre scrivo queste parole sono sull’aereo che mi porta da Chicago a New York. Sì, proprio così a Chicago, Illinois dove ho partecipato, in rappresentanza di #theeyesfashion al 25esimo anniversario del leggendario festival LOLLAPALOOZA. Per completare in follia la situazione, siamo stati invitati con un pass ”artisti”, ovvero il pass dei performer, l’unico che ti dava accesso a ogni aerea della manifestazione!

Ne sono successe di tutti i colori e in questo articolo – diario di bordo – cercherò di raccontarvi, anche grazie a delle foto scattate dal mio fedele compagno iPhone quello che si può raccontare.

Per celebrare il 25esimo anniversario del festival, il fondatore Perry Farrell (cantante dei Jane’s Addiction) e i suoi soci, hanno deciso di ampliare la line up regalando alla città di Chicago un giorno in più di festival… Non si è quindi cominciato di venerdì come al solito, ma per la prima volta di giovedì! Puntuale come un orologio svizzero, mi faccio trovare all’ingresso artisti per le 13 di giovedì dove faticano a trovare il mio pass ” ecco – penso – era tutto una cavolata” ma non mi perdo d’animo. Dopo un’oretta d’attesa si palesa l’assistente di Perry che si scusa per il disagio: effettivamente il pass c’era, ma la barriera della lingua ha fatto sì che fosse messo sotto il nome di ”Federico Ledades” al posto di ”Federico Ledda”. L’assistente (che si muove solo ed esclusivamente con il golf cart più glamour che esista) mi fa fare un breve tour dell’immenso Grant Park, location storica del festival, per poi mollarmi in quello che per quattro giorni sarà per me il paese dei balocchi: la ARTIST LOUNGE!

Mi spiego meglio: la Artist Lounge nasce dietro il palco principale, il Samsung Stage ed è come se fosse un villaggio dove gli artisti si divertono e si rilassano prima e dopo i live. Oltre a esserci i camerini, nella lounge sono presenti: il barbiere, l’estetista, la massaggiatrice, svariati band di moda e tredici miliardi di quantità diverse di cibo per un catering da fare invidia anche ai matrimoni dei mafiosi. Questo ben di Dio ovviamente è tutto gratis perché se sei lì sei un’artista…Ovvio, io ero l’eccezione che confermava la regola.

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Uno degli stand dei brand nella lounge. Mitchell & Ness è il produttore delle più iconici jersey di Basket come quelle dei Chicago Bulls.
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Io che mi riposo e i camerini degli artisti nella Artist Lounge

Il primo giorno si consuma velocemente tra i concerti di Lana Del Rey, J Cole, The 1975, G-Eazy e una nuova scoperta: Kehlani, rapper statunitense che sono sicuro farà presto far parlare di sé anche in Europa.

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Il palco di Lana Del Rey durante il suo show

Il day two si apre con un fantastico live dei nostri amici e supporter Saint Motel che nonostante l’ora (erano le 14, e i cancelli erano aperti da un’ora) riescono a regalare un vero e proprio show mozzafiato. Contenti e soddisfatti dopo il live siamo andati insieme a mangiarci un Hot Dog nel ”Chicago Style” che, si dice, sia l’Hot Dog migliore d’America.

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I Saint Motel sul palco.

Mangiato l’Hot Dog e uno strano cono fatto con dei Pop Corn caramellati e ghiacciati, lascio Aj e gli altri dei Saint Motel e proseguo per la mia strada dove mi imbatto in una divertentissima (e alticcia) MØ, (la cantante danese autrice di Lean On insieme ai Major Lazer) che dopo un sorso di vodka è corsa a esibirsi sul palco per un vero e proprio live con i fiocchi. Datemi ascolto e andate a sentirla se mai ne avrete occasione. Merita. Tanto.

Io e MØ!
Io e MØ!
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MØ e la sua band che combattono contro la pioggia sulle note di ”Walk This Way”

La giornata è anata avanti e finalmente dopo anni di attesa sono riuscito a sentire dal vivo gli M83 che mi hanno sorpreso con una performance sbalorditiva da dieci e lode della loro Midnight City” che dal vivo è veramente figa ed è stata apprezzata anche da MØ, Zoe Kravitz e Saint Motel, tutti presenti al live.

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Foto fatta a tradimento (anche se non si direbbe) durante il live degli M83

Dopo lo show sono tornato nella lounge per rilassarmi e onestamente, per andare in bagno, dove ho incontrato GRIMES che faceva la fila dietro di me. La situazione era talmente folle che quando il bagno si è liberato non me ne sono nemmeno accorto e ho continuato a fissarla e lei, ovviamente, ha capito e si è messa a ridere. Cazzo. Dieci minuti dopo era sul palco a fare una delle esibizioni, a mio parere, più energiche, rivoluzionarie e interessanti di tutta la manifestazione.

La giornata è andata avanti e si è conclusa con due ore di show dei Radiohead che a mio dispiacere non hanno suonato ”Creep”.

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Radiohead live al Samsung Stage

Il sabato si è aperto con il live della emergente Dua Lipa che ho poi incontrato nell’area stampa mentre facevo un’intervista (in uscita a breve). Ci ho chiacchierato un po’, abbiamo la stessa età ed ero curioso di come una mia coetanea stesse passo dopo passo conquistando il mondo… Da lì a una settimana è stata ospite di Jimmy Fallon nel suo show, il più seguito di tutti gli Stati Uniti.

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Dua Lipa viene fotografata da Rolling Stone Magazine dopo il suo live

Ritorno nel backstage dove incontro Yolandi e Ninja dei Die Antwoord che nonostante suonino solo il giorno dopo sono venuti a godersi un po’ di tempo al festival insieme alle loro figlie che sembrano le bambine di Shining versione moderna. Un’amica che è con me prova a scambiare due chiacchiere con Yolandi che le risponde in modo più che maleducato manco fosse la regina di sto ca… Grazie a Dio nel frattempo io incontro Halsey ed è amore a prima vista. lolla 12

La giornata va avanti scandita con i live dei Block Party, Jane’s Adiction e Red Hot Chili Peppers che chiudono la serata. Poi tutti alla Lincoln Hall per l’after Party dei Saint Motel!

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Il panorama durante il finale del live dei Block Party e l’inizio dei Red Hot Chili Peppers quasi in contemporanea
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Facce da After Party: post show Saint Motel con il mio amico AJ e la dolcissima Tiffany Borland

Il quarto giorno è stato il più intenso di tutti anche grazie alle conoscenze fatte durante la giornata, che è iniziata con il live degli Years & Years. Tutto è proseguito ”normalmente” tra incontri furtivi nel backstage e drink a base di vodka. La vera figata però è avvenuta dopo il live di Flume. Nel backstage ho chiacchierato insieme a Vic Mensa che mi ha confessato che non è mai venuto in Italia perché la gente la sua musica la scarica e non la compra, il che ci sta, mi dice, perché la musica la scarica illegalmente pure lui.

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FLUME live
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Con Vic Mensa

Il festival finisce ma io e la mia amica facciamo in tempo a stringere amicizia con Flume che ci invita all’after party delle Haim. Ci diamo appuntamento sotto il suo hotel e decidiamo di andare insieme alla festa. Durante il tragitto ho l’occasione di fargli qualche domanda sui suoi colleghi. Tutto okay, fino a quando non inizia a sparare merda su una nota cantante americana con la quale, si diceva, abbia avuto un flirt… Che tra l’altro lui mi conferma.
Arriviamo al party che è un po’ noioso, allora tempo dieci minuti, carichiamo in macchina le Haim, Vic Mensa e altri loro amici e ci spostiamo tutti in un locale, dove Flume prende il Privè e sedici mila bottiglie di Belvedere. Come potete immaginare ho ricordi sconnessi del finale della serata, ma ho trovato un paio di foto…

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Flume
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Con una delle Haim che cantiamo Pray To God, loro collaborazione con Calvin Harris che il dj ha deciso di mettere nel momento più adatto.

E’ stata una delle esperienze più belle e uniche della mia vita, ho conosciuto gente squisita e tutti (Die Antwoord a parte) sono stati carini, cordiali e interessanti. Spero che in base ai miei racconti vi siate sentiti coinvolti almeno un po’ in questo viaggio che a modo suo la vita me l’ha cambiata.

LCS x LC23

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Per celebrare il 30° anniversario della leggendaria vittoria dell’Argentina nel 1986 a Città del Messico
le coq sportif collabora con il brand italiano LC23, creando
una collezione con i colori dell’Albiceleste.

Questa liaison è nata in modo naturale, Leo Colacicco – ideatore di LC23, ha sempre amato le coq sportif.
Il pack, interamente realizzato in Francia nei laboratori del marchio a Romilly sur Seine, comprende una maglia, una tuta e tre felpe girocollo.
La striscia iconica dell’Argentina, presente sulla felpa, è realizzata alternando strisce di bianco e azzurro cuciti insieme e logo le coq sportif formato oversize.
L’intera collezione mixa dettagli retrò e materiali moderni di alta qualità. L’etichetta LC23 « handmade with love », realizzata in Italia, viene ricamata esternamente sul retro di ogni felpa.

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Smoke + Mirrors

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Top: Agent Provocateur Necklace: Hedy Martinelli
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Top: Agent Provocateur Cuff and trousers: Prada Necklace: Hedy Martinelli Shoes: Balenciaga
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Jacket and Trousers: Dolce & Gabbana Top: Cos Shoes: Balenciaga
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Vest: Givenchy Trousers: Joseph Belt: Prada Necklace: Hedy Martinelli Shoes: Fendi
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Vest: Givenchy Trousers: Joseph Belt: Prada Necklace: Hedy Martinelli
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Jacket: Givenchy Hot pants: Zara Necklace: Hedy Martinelli Shoes: Balenciaga
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Jacket and Trousers: Dolce & Gabbana Top: Cos Shoes: Balenciaga

Photographer: Marilù Venditti
Hair: Luigi Gentile
Make Up: Elisa Vogesi
Styled by: Ginevra Piersanti
Talent: Helena Nielsen Heiselberg @ Major
Idea by: Marilù Venditti

ANTI WORLD TOUR LIVE IN MILAN

di Federico Ledda

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Dopo mesi di attesa Rihanna ha finalmente conquistato S.Siro… O almeno ci ha provato.
Tanti i pareri discordanti riguardo il concerto di ieri sera a Milano che nonostante l’attesa, a pareri di tanti ha deluso.

Il blasonato produttore Dj Mustard e il rapper Big Sean sono stati abili a scaldare l’atmosfera come opening act nonostante però il pubblico fosse occupato a difendersi dal diluvio universale. Problema che ha infatti posticipato l’entrata sul palco della pop star alle 22:25.

Lo show, presentato nella versione ridotta, con tanti medley e con restrizioni sulla scaletta (decurtate FourFiveSeconds e Kiss It Better) ha visto sul palco una Rihanna più ballerina che cantante che per un’ora precisa ha dato il meglio e il peggio di sé alternando grandi capacità canore su pezzi come Diamonds a vere e proprie performance in playback.

Nel bene o nel male Rihanna ha fatto tremare lo stadio e i 75mila accorsi al concerto ne sono però rimasti estasiati e sperano nell’aggiunta di altre date nel bel paese: ”Non sarà perfetta, ma ci piace così!”.

Il prossimo turno è quello di Beyoncé che lunedì 18/7 porterà il suo FORMATION WORLD TOUR allo stadio Meazza. Saprà far di meglio?

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Esclusive: Poté personal summer playlist

Poté-press-shot-2016[Credit-OnlyByNght]

Abbiamo passato un’ora con Poté, deejay che sta spopolando tra i club con la sua hit Katz, numero uno nella classifica dance BBC R1.
In esclusiva per #theeyesfashion, ha deciso di creare la playlist delle cinque tracce che gli ricordano l’estate. Ecco quindi la selezione dell’Inglese Poté, ready to dance?

Snoop Dogg – Beautiful ft. Pharrell Williams

– E’ praticamente impossibile secondo me trovare un produttore migliore nei primi 2000. Beautiful è l’esatta prova del grande lavoro che ha fatto Pharrell durante quegli anni, creando un vero e proprio inno estivo tuttora in voga. Non nego che sono spesso spinto a includere il brano come finale dei miei dj set… Arriverà quel momento prima o poi!

Thundercat – Them Changes

– Mi ricordo di aver ascoltato esibirsi live Thundercat tre o quattro anni fa alla Boiler Room di Londra. E’ stato un invito dell’ultimo minuto, ma sono andato ed è stato indescrivibile. Them Changes è un gran disco che mi farà sempre venire il buonumore! 

Majid Jordan – Forever

– Se l’amore avesse un suono, secondo me sarebbe proprio questo. C’è qualcosa di magico in questo brano, che riesce sempre a farmi divertire. Posso benissimo immedesimarmi in uno di quei ragazzi ripresi nel video mentre ballano in metropolitana come se non ci fosse un domani.

Beres Hammond – I Feel Good

– Devo incolpare mio padre per avermi ”tormentato” con Beres Hammond e specialmente con questa traccia sin da quando sono nato. Era impossibile entrare in casa mia senza sentirla. Ascoltandola posso benissimo immaginarmi di nuovo a Santa Lucia sorseggiando una birra insieme alla mia famiglia.

Saint Tropez – Hold On To Love

– Se mi ricordo bene, mi sono imbattuto in questa canzone involontariamente mentre facevo un giro su YouTube…E’ questa la magia di Internet!

 

KEVIN STEA – FROM 0 TO 60

di Federico LeddaK1

#Theeyesfashion è arrivato al 20esimo numero!
Abbiamo deciso di celebrarlo mettendo in copertina il camaleontico KEVIN STEA: ballerino, modello, cantante e attore statunitense, ma prima di tutto nostro primo supporter dai tempi del nostro piccolo blog Ice Fashion. Io avevo sedici anni, e tante cose sono cambiate da allora ma la stima profonda che ci lega a questa persona-artista dall’animo stupendo è rimasta uguale in tutti questi anni.
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Nel business da oltre 20 anni, Kevin ha iniziato la sua carriera lavorando come ballerino nel Blond Ambition Tour di Madonna che gli ha letteralmente cambiato la vita. Successivamente Michael Jackson, David Bowie, Prince, Ricky Martin, Lady Gaga e Jane’s Addiction lo hanno voluto con loro per tournée e video musicali. Stea però può vantare anche una sfavillante carriera da modello avendo lavorato con i brand e i fotografi più importanti del settore, tra cui Herb Ritts e David Lachapelle.

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La scelta di proporgli la copertina del mese è stata dettata dal fatto che secondo noi nessuno più di lui interpreta il concetto di ”power to the new generation”. Infatti, quando venne assunto da Madonna, Kevin aveva solamente 21 anni… Da lì, la strada l’ha portato anche in Italia dove per un paio di anni ha ballato al fianco di Luca Tommassini nel Sunday show ”Buona Domenica”.

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Musica, moda e anche cinema per l’artista statunitense presente nel documentario STRIKE A POSE. La pellicola, diretta da Ester Gould e Reijer Zwaag in uscita in tutte le sale il prossimo inverno, racconta la vita dei sette ballerini del tour più iconico di Madonna esattamente venticinque anni dopo, diffondendo un meraviglioso potente messaggio di unità, fratellanza e amicizia rompendo così qualsiasi tipo di barriera sessuale.

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#STAYLILLY – VOLARE SEMPRE, NON FARCELA MAI

di Liliana Riva
Picture taken by #StayLilly

Bentornati amici!

Nella scorsa puntata avevo accennato al fatto che avrei ricominciato a scrivere ad Aprile…e lo so lo so che è Maggio e sono in ritardo e vi vedo tutti lì con quei ditini puntati stile santa inquisizione MA avevo anche detto che avrei scritto quando e se il sole fosse rispuntato in quel di Londra (consecutio temporis giusta si?). Ecco, siccome il sole non si è visto fino a 10 giorni fa mi sento di essere nel giusto amici quindi ritirate le vostre J’ACCUSE e ci si vede ad una puntata di quarto grado un’altra volta.

Facendo un rapido recap del mio ultimo anno mi sono resa conto di aver preso un botto di voli e li ho anche contati (ho finito gli esami pensate quante infinite opzioni ho per perdere tempo). Non vi dirò quanti sono perché ovviamente non me lo ricordo e figuriamoci se mi rimetto a contarli. Chi sono la cantante con la erre moscia della sigla di ‘’Paso Adelante’’? NO.

Quindi ho deciso di parlarvi oggi di *rullo di tamburi*: IL DISAGIO DA AEREO.

Airport Business Travel, Young Woman Checking Phone, Copy Space

Vivendo a Londra sono nell’ eterno stato sociale da piccola fiammiferaia super povera come ben sapete, e quindi il mio pane quotidiano sono i voli Ryanair a/r a 30£ in giorni a caso e in aeroporti che atterrare a Malta è quasi più comodo.

Partiamo dalla premessa che io non giudico nessuno (AHAHAHAHAHAH) però davvero raga facciamocela a farcela che prendere un aereo non è come scalare il monte Everest.

Ma andiamo per gradi perché il disagio lo si percepisce appena varchi le porte scorrevoli dell’aeroporto.

STEP 1: Il controllo di sicurezza per il bagaglio a mano 

Questa è la fase in cui VOI amici, dotati di un minimo di senso comune azionate il radar per individuare i dementi da evitare, cosi da garantirvi un quasi piacevole volo.

Due le categorie di persone da evitare come la peste:

  • I gruppi di scolaresche che fanno gli spacconi creando il panico tra le guardie con conseguente rallentamento della fila e conseguente giramento personale di palle + bonus maestre che più di tutte sembrano non aver mai preso un aereo in vita loro e sono lì a chiedere se la soppressata calabrese è considerata un liquido sotto i 100ml o no.
  • I vecchietti che sono un po’ come le maestre di cui sopra ma rilanciano con una raffica di domande tipo “mi scusi signore ma è sicuro che ci stiamo tutti nell’ aereo siamo tanti eh!”, “eh ma con questo tempaccio non si può mica partire”, “eh ma guardi ma quanto ci vuole qua? che noi perdiamo il volo si sbrighi con queste valige”.

STEP 2: Il gate 

Essere un’esperta di voli low-cost significa essere consapevole di due cose 1) che viaggerai solo col bagaglio a mano che per le leggi della natura sarà di dimensione di un carro armato 2) in qualsiasi ora del giorno e della notte il volo che hai scelto sarà sistematicamente TUTTO PIENO. E quindi direte voi? E QUINDI LA TUA NUOVA MISSIONE NELLA VITA SARA’ QUELLA DI ARRIVARE PRIMA AL GATE PER NON FARTI IMBARCARE I TUOI 80 KILI DI VALIGIA DA QUELLE DISSENNATRICI MEGLIO CONOSCIUTE COME HOSTESS DI VOLO.

Perché se ci perdo giornate intere a fare il Tetris nel mio bagaglio a mano mettendo anche nel sacchettino 5x5cm 8 litri di roba COL CAZZO CHE LA MIA VALIGIA FINISCE IN STIVA BITCH!!!

STEP 3: Il volo 

A parte il signore ciccione che occupa il tuo sedile, quello della tua vicina e quello delle 3 file dietro che CHIARAMENTE è seduto vicino a te, una nuova e affascinante categoria di persone allietano i miei voli ultimamente: LE FASHION BLOGGER.

Il teorema della fashion blogger secondo il mio modesto parere recita così: il livello di popolarità di una blogger è inversamente proporzionale alla capture “influencer” nella bio di Instagram. ENFATTI le influencerzzzz VERE viaggiano Alitalia con gran fighi al loro fianco e borsoni di pelle con le iniziali, non su Easyjet con speedy boarding per darsi un tono.

Le fashion blogger finte fighe invece le vedi in aereo struccate, con cappuccio in testa, occhiali da sole E felpone grigio topo preso su Asos Marketplace mentre si aggirano nell’ombra. Roba che Lupin SPOSTATEEE. Poi però quanto atterri apri i loro profili social e vedi foto di nuvole rosa, tramonti pazzeschi, oceani cristallini con un’inquadratura che TOH! non si vede la scritta Ryanair. BUSTEEEED!

Un saluto mitiche siete le mie prefe.

STEP 4: Il controllo passaporti 

Esci dall’ aereo, inizi a camminare verso l’uscita…dopo un primo momento di calma apparente ecco che quello affianco a te accelera, camminata da podista per non dare nell’occhio, trotto, galoppo, e via scatta “la corsa matta”. Spintoni, gente che cade, valige per terra, documenti volanti, bambini dispersi…il tutto perché se abiti in UK LO SAI cosa c è in fondo a quel lungo corridoio di cui non vedi mai la fine, l’incubo di tutti i viaggiatori, il CONTROLLO PASSAPORTI.

Dopo quei i 10 chilometri di fila e quelle 2 ore di vita perse è il tuo turno.

Avanzi verso il gabbiotto, il tipo ti guarda impassibile, tu cerchi di essere normale ma ti senti sotto pressione manco all’ orale di maturità, inizi a sudare freddo, ti guardi in giro nervosamente, il tuo chip del passaporto machevvelodicoaffare non funziona e bisogna digitare a mano, il tipo ti scruta con aria sospettosa, guarda la foto del documenti, ti guarda in faccia e tu sei brutta manco cristo dopo i 3 giorni del sepolcro. Nel frattempo il tempo passa e la gente ti odia, il tuo livello di stress sale a livello Britney 2007 e non sei più in grado di articolare una frase in inglese tanto che alla semplicissima domanda “perché sei qui a Londra?” la tua risposta è…………………“K, K, un’altra K e il simbolo di Batman”.

TAKE A WALK IN YOUR WRANGLER

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E’ active ready la SS16 firmata Wrangler, che punta tutto su un tipo di denim confortevole e flessibile senza rinunciare però al fit dei leggendari jeans americani.

Nella linea Active Ready sono presenti alcuni modelli stagionali creati con il sistema Coolmax che vede l’utilizzo di fibre, ispirate alla tecnologia studiata per lo sport.
Questo particolare tessuto si asciuga velocemente e protegge dai cambaimenti climatici, siano essi il caldo o il freddo.

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6 MUSIC FESTIVALS MUST SEE DURING SUMMER

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L’estate è alle porte, e con sé lo è anche la stagione dei festival.

Ecco i 6 festival con le line up più interessanti del mondo, fasce prezzo e città coinvolte. Signore e signori, per voi la guida di #TheEyesFashion ai festival da non perdere per nessuna ragione.

  1. CHICAGO, USA.
    LOLLAPALOOZA
    (28/07 – 31/07)
    $ 120 – $ 4,200Insieme al californiano Coachella, si presenta come uno dei due festival più grandi e importanti di tutti gli Stati Uniti. Affollato da centinaia di migliaia di persone, quest’anno il Lollapalooza, celebra il suo 25esimo anno, regalando così un giorno in più di musica riuscendo a realizzare una delle line up più forti degli ultimi anni.LINE UP: Radiohead, Red Hot Chili Peppers, Lana Del Rey, J Cole, Major Lazer, Disclosure, Flume, Grimes, The 1975, Die Antwoord, Vince Staples, Bloc Party, The Last Shadow Puppets etc…palooooo
  2. THE GARDEN TISNO, Croatia
    SuncéBeat7
    (20/7 – 27/7)
    £ 15 – £ 150Se si parla di House, Techno, Deep Soul House e Soul, non si può non citare il SuncéBeat Festival, che giunto ormai alla sua settima edizione, si conferma come una certezza per gli amanti del genere. Dalle location stupefacenti, il festival itinerante, che comprende appuntamenti sulla terra ferma, così come in barca, presenta quest’anno una line up dai nomi storici, pronti a soddisfare anche i più esigenti.LINE UP: Dj Jazzy Jeff, Black Coffee, Louie Vega, Derrick Carter, Detroit Swindle, Henrik Schwarz, Joey Negro, Prosumer, Terry Hunter, Mike Dunn, etc…unspecified
  3. TREVISO, Italia
    HOME FESTIVAL
    (1/09 – 4/09)
    € 18 – € 60Nato sulla falsa riga dei festival americani, l’Home Festival cresce a dismisura di anno in anno. Così come aumenta lo spessore degli artisti che calcano il palco della rassegna. L’Home, non è solo un festival, ma è una vera e propria esperienza, che ti lascia la voglia di ritornarci l’anno seguente.LINE UP: Prodigy, Editors, Vinicio Capossela, Eagles Of Death Metal, Fabri Fibra, Salmo, Pendulum, Alborosie, etc…home
  4. LONDRA, UK
    WIRELESS FESTIVAL
    (8/7 – 10/7)
    € 76 – € 280
    Evento leggendario, meta di tutti i fanatici di festival che ogni anno migrano da tutta Europa e non, è un vero e proprio happening alla quale è vietato mancare.LINE UP: Calvin Harris, Miguel, J Cole, Kygo, Big Sean, Jess Glynne, Fergie, Chase & Status, Future, Craig David, The 1975, Kwabs, Dua Lipa, etc…wireless-festival-finsbury-park
  5. BUDAPEST, Ungheria
    SZIGET FESTIVAL
    (10/8 – 17/8)
    € 59 – € 269
    E’ il festival che più è cresciuto a livello europeo negli ultimi anni. Famoso per la totale risposta del pubblico, lo Sziget prende forma in una delle città più belle del mondo: Budapest, regalando ai presenti (artisti e pubblico) un clima che nulla ha da invidiare a festival come il californiano Coachella.LINE UP: Sia, Rihanna, David Guetta, Muse, Bastille, Die Antwoord, Parov Stelar, Jess Glynne, Skunk Annie, etc…Sziget-Festival
  6. MILANO, Italia
    MI AMI 2016
    (27/05 – 28/05)
    €21 – € 32
    Una vera e propria certezza per ogni amante della musica indie italiana residente a Milano è senz’altro il MI AMI, che giunto alla sua 12esima edizione stupisce con due giorni da urlo.LINE UP: Crookers, SBCR, I Cani, Calcutta, Tommaso Paradiso – Thegiornalisti, i Ministri, Boyz Narcos, Cosmo, etc…SONY DSC

OSLO – A SPEAKER FROM THE FUTURE

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Non solamente uno speaker ma un vero e proprio stile di vita.

E’ così che si presenta la novità della casa danese Vifa. Il nuovo arrivato nella linea Nordic si chiama OSLO, speaker portatile bluetooth dal design minimale e dalle linee pulite, che non rinuncia però a un suono ottimale, per un ascolto pari a un’esperienza che lascia il segno.

Oslo unisce la qualità allo stile, grazie alla scocca di tessuto prodotta da Kvadrat, leader manifatturiero e tessile europeo.

Il podrotto è disponibile in giallo, blu oceano, ice blue, grigio scuro, e grigio chiaro. Voi come lo scegliete?

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Q&A: JD.COM

di Federico Ledda

Lookbook Albertalli 2016

JD.COM, la più grande piattaforma di retail in Cina (e la prima che si batte contro la contraffazione), ha lanciato durante lo scorso salone del mobile di Milano, la prima piattaforma dedicata su JD Mall attraverso la quale i marchi internazionali di arredamento, potranno arrivare a vendere a milioni di consumatori cinesi i loro prodotti. Abbiamo incontrato il presidente di JD.com a Milano, durante l’evento di lancio della piattaforma: per l’occasione, 10 designer italiani e cinesi, hanno realizzato 10 uniche stanze dedicate a progetti collaborativi per promuovere il meglio del design italiano in Cina. Il colosso dell’e-commerce vuole dare una forte spinta al design italiano per un mercato potenziale di oltre 155 milioni di suoi clienti.

Lookbook Albertalli 2016

In che modo JD.com è riuscito a diventare così importante?
La vendita al dettaglio è sempre stata molto debole in Cina, quindi, la creazione di JD.com è stata una necessità. Sin dall’inizio ci siamo battuti per mantenere l’autenticità e la qualità dei nostri prodotti, entrando in una fetta di mercato diversa rispetto a quella solita cinese, diventando così sinonimo di lealtà per i nostri clienti, che sono cresciuti a vista d’occhio.

In che modo è nata la ‘’Home Furnishing Platform’’?
La ‘’Home decorazioni’’ e l’arredamento più in generale, sono due tra le categorie che si stanno sviluppando più velocemente nel nostro sito, grazie anche ai brand internazionali che si stanno appoggiando a noi per la vendita dei loro prodotti. Accontentare il consumatore medio cinese, non è per niente facile, in quanto è abituato a degli standard alti e di qualità. Ma ce la stiamo mettendo tutta. Nella piattaforma sono già presenti oltre 15,000 brand inclusi Harbor House, Ashley, Kuhn Rikon e Fissare, Zojrushi.

In che modo avete scelto i brand per questo progetto?
Scegliamo i brand o i designers che sappiano incorporare la creatività alla praticità.

Cosa pensi dei designer italiani?
I designer italiani sono conosciuti a livello globale per la loro vena artistica. Il progetto è stato una grande opportunità per mettere insieme gli artisti più talentuosi, a quelli che invece riflettono la cultura cinese. E’ stata un’opportunità unica, che speriamo tutti ricapiti!

 Cosa c’è nel futuro di JD.com?
In questo momento abbiamo 155milioni di clienti attivi, e ci auguriamo che diventino sempre di più! Il nostro impegno a proporre solo prodotti di alta qualità, fanno di noi dei perfetti partner per le compagnie italiane che guardano al territorio asiatico.