BIG IN AMERICA: MELANIE MARDEN
Determinata, professionale e sexy. E’ questo il perfetto mix che ci ha spinto a mettere in copertina Melanie Marden: accattivante producer e attrice Canadese, che sta facendo parlare di lei negli stati uniti.
Senza troppi indugi, lasciatevi affascinare da Miss. Melanie Marden.
Photographer ALESSANDRO LEVATI
Photographer’s collaborator ALESSANDRO VILLA
From an idea of FEDERICO LEDDA, VANINA VIVIANI
Hair and Make Up ALESSANDRA RIZZO
Styled by FEDERICO LEDDA, VANINA VIVIANI
Production FEDERICO LEDDA
Graphic designer CRISTINA BIANCHI, ALESSANDRO LEVATI
Location BOSCOLO HOTEL, MILAN
WTF??? – #5 – CINQUE MODI PER RICONOSCERE UNO STRONZO
di Ludovica Borzelli (http://www.belou.wtf/)
Gli stronzi sono ovunque: possono nascondersi dietro alla faccia paciosa del tuo postino, dietro ai modi falsamente gentili del tabaccaio di fiducia, dietro al sorriso tirato del tuo datore di lavoro, ma anche (anzi, soprattutto) dietro alle belle (e finte) parole delle persone che consideri amiche.
Come riconoscerli?
Ecco cinque comportamenti tipici dello Stronzo D.O.C.
1. Non rispetta le tue idee e i tuoi valori
Non fumi perché in famiglia hai avuto una perdita causata da un tumore ai polmoni? Sei uno
sfigato di merda, sempre ad ascoltare la mammina.
Sei buddista e lui è cattolico? Non capisci un cazzo, fanculo il Nirvana.
È normale avere idee diverse ed è normale discuterne, ma il rispetto prima di tutto. Se questo
viene meno, la persona che hai di fronte non merita la tua attenzione.
2. Cerca di metterti in imbarazzo davanti ad altre persone
Gli hai già detto svariate volte che ti senti a disagio quando racconta di quanto fossi sfigato/a alle
medie, ma lui continua imperterrito. “Ma come sei permaloso/a, sto solo scherzando!”, ti dice.
Certo ma, come si suol dire, il gioco è bello quando dura poco; e soprattutto c’è differenza tra un
amico che ride con te e uno che ride di te.
Probabilmente ti vede come una minaccia e crede che, mettendoti in cattiva luce, riuscirà a
spiccare.
Aiutalo a spiccare: tiragli un calcio e mandalo nell’iperspazio.
3. Ti dà buca sempre all’ultimo
Dovevate vedervi per una birra, ma dieci minuti prima dell’appuntamento ti chiama per dirti che
ha avuto un contrattempo e non potrà esserci. Okay, non importa.
Organizzate un secondo appuntamento e la storia si ripete. D’accordo, può capitare.
La terza volta che decidete di vedervi, arrivi in birreria e lui non c’è. Lo chiami e non si prende
nemmeno la briga di risponderti. “Magari ha avuto un problema serio”, ti dici.
Poi però apri Facebook e vedi che è appena stato taggato in una foto che lo ritrae in un altro
posto con altri amici.
Un “amico” che ti tratta in questa maniera non è abbastanza interessato a te; sei semplicemente
la sua ruota di scorta per quando non ha niente da fare.
Tronca i rapporti e lascialo a piedi quando una delle sue ruoti motrici si bucherà.
4. Quando ha bisogno di qualcosa cambia atteggiamento
Da qualche tempo cerca di essere gentile, è sempre disponibile ad aiutarti e ti fa un sacco di
moine. Che abbia capito di essersi comportato male e stia cercando di farsi perdonare?
Manco per il cazzo.
Si sta preparando a chiederti un favore, e spera che cambiando atteggiamento tu accetti di
aiutarlo.
Negaglielo, ma sii gentile: “Cortesemente, fottiti.”.
5. Ti sminuisce
Sei contento perché hai raggiunto un traguardo importante?
Lui ti dirà subito di averlo raggiunto molto più in fretta, o con risultati migliori dei tuoi.
O magari davanti a te si congratulerà, mentre alle spalle ti accuserà di essere raccomandato/a o di
aver fatto un cattivo lavoro. Forse perché sa di non poter arrivare al tuo livello.
Di’ la verità: leggendo questi cinque punti ti è venuta in mente almeno una persona che incarna
perfettamente lo Stronzo D.O.C., ho ragione?
Se così fosse, corri a chiudere i rapporti con lui!
LouB
WHEN IN ROME… #2 – IL COMICO CANTERINO
Paolo -Teatro Vittoria- “L'amore è un cane blu” - Roma di Sara Banchi
“Quando è iniziata la tua carriera da attore?”
“Io… allora… ho fatto alcuni mestieri prima di questo. Non pensavo di cadere in questo mestiere anche se sono di famiglia d’arte perché mio nonno e mia zia recitavano. Ho fatto un po’ di lavoretti durante l’università, poi ho trovato lavoro come aiutante in una compagnia di marionettisti che però lavoravano anche con gli attori. Poi sono partito militare e tornato in quella compagnia. In realtà all’inizio la presi come un modo di essere autonomo poi però una cosa tira l’altra…mi sono ritrovato sul palco ed ho capito quasi subito che questa era la mia vita,il mio mestiere.”
“C’è stato un giorno particolare che ti ha fatto capire di aver fatto la scelta giusta?”
“…di giorni particolari in questo mestiere ce ne sono tanti…perché, soprattutto come avviene con il nostro modo di lavorare, ossia che non facciamo mai una replica, accade qualcosa di diverso ogni sera. Anche quando giriamo in video improvvisiamo, nell’arco della carriera ne succedono di ogni quindi non c’è una giornata particolare. Posso però dire che ogni giorno è come se fosse il primo, questa é una cosa che ho imparato subito perché questo è un mestiere in cui, se hai la passione per farlo, ti metti in gioco ogni volta…ogni sera é una sfida ed ogni sera ti giochi la giornata che hai trascorso allora tutti i giorni diventano importanti…poi ci sono giorni un po’ diversi perché questo mestiere ti costringe a lavorare anche quando in altri mestieri si resta a casa invece qui devi andare sul palco lo stesso.”
WTF??? – #3 – DIECI COSE RANDOM DA FARE NELLA VITA
di Ludovica Borzelli (http://www.belou.wtf/)
A chi non è mai capitato di annoiarsi così tanto da cercare su Google “Cosa fare quando si è annoiati”? Il problema è che i risultati di una ricerca del genere sono sempre banalissime proposte del tipo: “Metti a posto la casa”, “Vai dal parrucchiere”, “Gioca a solitario”, “Vai a fare una passeggiata”, “Taglia le unghie al gatto”, “Aiuta la nonna a cercare la dentiera” e cose del genere. Divertimenti apocalittici, insomma. O, ancora peggio, sono cose impossibili da fare, come per esempio: “Compra un canarino e insegnagli a ruttare”. Qualche giorno fa, allora, ho deciso di modificare la mia ricerca Google e scrivere “Cose stupide da fare”; ho scoperto un mondo. Dunque ho selezionato per voi le dieci cose più demenziali, anti-noia e semplici da realizzare tra quelle che ho trovato. Enjoy!
1. Entrare in un ascensore affollato e dire: “Vi chiederete perché vi abbia riuniti tutti qui oggi”.
2. Salire su un tram e spiegare le procedure di sicurezza di volo fingendo di essere una hostess
3. Indicare una persona e gridare: “SEI UNO DI LORO!”, dopodiché scappare in preda al panico.
4. Tenere aperte le porte dell’ascensore dicendo di star aspettando un amico, per poi lasciarle chiudere dopo qualche secondo esclamando: “Ehilà, Claudio! Allora, com’è andata?”.
5. Ordinare una pizza tre minuti prima di Capodanno e, una volta arrivata, rimproverare il ragazzo delle consegne dicendogli: “Dannazione, ma quanto ci avete messo?! L’ho ordinata un anno fa!”.
6. Comprare una ciambella e lamentarsi con il barista del fatto che sia bucata.
7. Andare all’IKEA, nascondersi in un armadio e, quando qualcuno lo apre, dire con tono misterioso: “Benvenuto a Narnia”.
8. In un museo, davanti a un dipinto o a una statua, iniziare a parlare con il soggetto dell’opera come se vi stesse affidando una missione.
9. Entrare da Burger King e chiedere indicazioni per arrivare al McDonald’s più vicino.
10. Vestiti in maniera eccentrica, fermare una persona per strada e chiederle che anno sia. Aspettare la risposta e poi esclamare esaltati: “Ha funzionato!”, scappando via. Se avete trovato il coraggio di farne qualcuna, raccontatemi com’è andata! E che la noia non sia con voi.
LouB
LA MAGIA DI KIESZA
di Federico Ledda foto Alessandro Levati
Magazzini Generali trasformati in una dancehall: è questo il concerto di Kiesza. Dopo un opening act mozzafiato, e un’attesa quasi estenuante, tra luci, fumi e un acustica forse troppo obsoleta, eccola finalmente sul palco!
Camicia vintage Versace legata in vita, boyfriend jeans e Reebok Pupmp ai piedi, Kiesza non si ferma un attimo sfoggiando oltre a delle rispettabilissime doti canore, anche delle grandiosi doti da ballerina (questo spiega la scelta di un paio di sneaker ai piedi).
Concerto studiato nei minimi dettagli, senza nemmeno una pausa e una scaletta forse troppo sintetica, non sono però mancati i successi che hanno reso celebre la cantante canadese in tutto il mondo quali Hideaway e Giant In My Heart. Il concerto ha trovato spazio però anche per una parte acustica voce/tastiera con anche una cover di What Is Love suonata da lei stessa.
Insomma, Kiesza è davvero un talento: sa cantare, sa ballare, e sa intrattenere. L’unico ripensamento, è forse quello di un repertorio con un beat troppo simile, e una voce troppo acuta anche quando non dovrebbe, ciò nonostante, non ci ha deluso. Voto: 8.
Grammys 2015 – BEST AND WORST DRESSED
In diretta dalla cerimonia più importante della musica internazionale, ecco i meglio e peggio vestiti dei GRAMMY AWARDS 2015.
Live from music’s most important ceremony of the year, the Grammys, here’s the best and worst drressed.
BEST DRESSED:
WOST DRESSED
WTF??? – #2 “Amore della mamma, ma come ti sei vestita?”
di Ludovica Borzelli (for more: http://www.belou.wtf/blog/)
«Oddio, ti metti i leggings push-up?»
Se pensate che ora aggiungerò qualcosa del tipo «Ma sono passati di moda!» sbagliate di grosso: non è questo l’argomento. Piuttosto parliamo di chi, da vera fashion victim, compra tutto quello che vede addosso a Cara Delevingne pur essendo alta un metro e un barattolo e avendo una quinta di reggiseno.
Cara fashion victim, lo so che tu sai tutto ma proprio tutto sulle tendenze più cool del momento, ma hai mai pensato anche solo per un momento che, dal tuo metro e cinquanta di altezza, i tronchetti che indossi non potranno mai avere l’effetto che hanno su Naomi Campbell? E che, tutt’al più, potranno farti assomigliare a un Umpa Lumpa? E se, per una volta, provassi a individuare e valorizzare i tuoi punti di forza, invece di tirarti la zappa sui piedi comprando tutto quello che vedi addosso alle scheletriche modelle di Prada? Mettiti bene in testa che, se una cosa va di moda, non vuol dire che automaticamente stia bene a tutte. Un esempio? Io adoro le scollature a V, quelle che mettono in risalto un bel seno prosperoso, ma poiché la mia taglia di reggiseno si aggira intorno alla 0+, il risultato non è quello che otterrebbe Beyoncé; a malincuore evito il capo e mi limito ad ammirare le mie amiche più formose indossarlo. Triste, penserai. Beh, non del tutto: io posso permettermi le scollature vertiginose sulla schiena e quelle verticali che arrivano all’ombelico e che non prevedono un reggiseno, o anche gli scolli all’americana, che le fanciulle prosperose non potrebbero mai mettere senza sembrare dei davanzali porta fiori. Insomma, a ciascuno il suo. Ecco allora qualche breve dritta per evitare di mettere in risalto i tuoi difetti fisici [perché ammettiamolo, tutte ne abbiamo]:
Se hai il fisico “a clessidra” [vita sottile, seno e fianchi prosperosi]:
No ai capi dalle linee dritte [camicie larghe, caftani, etc]
Sì ai capi che mettono in risalto spalle e punto vita
Se hai il fisico “a mela” [punto vita poco marcato, spalle larghe e fianchi stretti]:
No alle magliette con righe orizzontali e a tutto ciò che appesantisce visivamente la parte superiore del corpo
Sì a ciò che mette in risalto le gambe, in modo da slanciare la figura
Se hai il fisico “a pera” [spalle strette, torace minuto, fianchi e glutei accentuati]:
No a shorts e pantaloni attillati con fantasie e stampe colorate
Sì agli abiti ad “A”, alle scollature a barchetta e alle gonne morbide
Se hai il fisico “da insetto stecco” [poco seno, fianchi stretti, fisico androgino]:
No agli scolli a V e agli “abiti-sottoveste” con le spalline sottili
Sì alle fantasie, alle righe e agli scolli all’americana
Detto ciò, sei chiaramente libera di metterti quello che vuoi [condoglianze a chi vedrà una fanciulla taglia 48 strizzata in leggings push up COLOR CARNE taglia 42], ti lascio solo con una domanda su cui riflettere: se un giorno la tua icona di stile uscirà di casa con le mutande del nonno in testa, farai lo stesso? Non sarebbe meglio iniziare a pensare con la tua testa?
Baci baci
LouB
WTF??? – #1: Tipi da palestra
Gigantesco essere delle dimensioni di tre armadi, è vanitoso come un pavone; gira per la palestra a testa alta, sfoggiando i suoi muscoli scolpiti sotto una canottierina striminzita (che starebbe piccola anche a mia cugina di dodici anni) e provandoci con tutte le fanciulle presenti.
3. L’Instagram Addict
Selfie pre-allenamento, selfie durante l’allenamento, video degli esercizi che fa e foto della bibita energetica che sta bevendo per recuperare sali minerali, selfie post-allenamento.
Insomma, alla fine ha allenato più il suo smartphone che se stessa.
4. I Fashion Victims
Un/una “fashion victim”, uomo o donna che sia, non va in palestra per allenarsi, ma per sfoggiare tutti i propri outfit sportivi! Immancabile il nuovo modello di scarpe da corsa Nike, abbinato a un meraviglioso completo sportivo che sarà costato più dell’abbonamento alla palestra.
5. Le Chiacchierone
Solitamente in coppia, le chiacchierone passano qualche ora sul tapis roulant a raccontarsi le proprie giornate, a parlare di cos’hanno mangiato a pranzo, del loro ultimo e meraviglioso acquisto, della laurea dei propri figli e del colore delle nuove tende della stanza d’ospizio delle proprie trisavole.
Beh, comunque nel frattempo si fanno un’ora e passa di camminata, no?
Certo, se tra una chiacchiera e l’altra si ricordano di accendere il tapis roulant.
6. La MILF
Impossibile capire la sua età, ha più silicone che sangue in corpo e un’abbronzatura da lampada sempre impeccabile. Viene tanto sfottuta per la sua paura di invecchiare, ma mentre tu riesci a malapena a fare una o due serie di addominali da 50 tre volte a settimana, lei solleva 70kg di pesi e fa Crossfit tutti i giorni.
7. L’Ossessiva Compulsiva dell’Igiene
Salviettine e spray igienizzante sono sempre con lei ovunque vada, figuriamoci in palestra, con tutti quei germi e quella puzza di sudore. Prima di sdraiarsi sul materassino per fare gli addominali, passa almeno dieci minuti a pulirlo. Vediamola così: brucia il doppio delle calorie che brucerebbe se non lo facesse.
8. Le Banshee
Per chi non lo sapesse, una Banshee è uno spirito leggendario che urla in maniera assordante; le “Banshee da palestra” sono invece quei personaggi che mentre alzano i pesi cacciano urla incredibili, come se alzassero un tir per braccio.
Il problema è che lo fanno anche gli stecchini che sollevano 2 kg.
Insomma, non andate mai nella zona pesi senza tappi per le orecchie.
9. Le Top Model
Arrivi in spogliatoio e vedi questo gruppetto di ragazzine che si stanno mettendo tutte in tiro; spazzola, fon, piastra, mascara, fondotinta e rossetto. “Staranno uscendo”, pensi tu.
E invece no: truccate e tirate a lucido, si infilano un reggiseno sportivo e degli shorts push-up e sono pronte ad “allenarsi”.
10. La Pera Cotta
Aria disorientata, magliettona del pigiama, capelli legati a caso e faccia struccata (in caso fosse una femmina) e rossa per il caldo. Forse è l’unico tipo da palestra che ha capito il vero senso di quel posto, ma è comunque poco abituato allo sforzo e di sicuro non è felice di essere lì.
Tra questi rientro anche io, tra parentesi.
Insomma, la palestra è un carnevale di gente di ogni tipologia, in quale rientrate voi?
E se non vi siete identificati in nessuno di questi “stereotipi”, come vi definireste?
Fatemi sapere!
LouB
P.S.
Mi chiamo Ludovica, ho diciott’anni e sono un’eclettica fanciulla che non è ancora riuscita a etichettarsi in alcun modo (non per niente la mia rubrica qui si chiama “What the Fuck”); ho anche un mio blog, www.belou.wtf, quindi se volete anche farvi un’idea più chiara degli argomenti di cui di solito tratto, passare a dare un’occhiata!
We had so much fun! #JustCavalli4TEF
THE PILLS: NON CHIAMATECI YOUTUBERS
“Un cinepanettone con la barba, Enzo Salvi con le Clarks, Massimo Boldi coi Cheap Monday”: stiamo parlando dei “The Pills” e questa é la descrizione che danno di loro nel profilo Facebook. Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini: tre ragazzi “romani Doc” che nel 2011 hanno dato vita a quella che oggi è una delle serie di YouTube più conosciute ed amate. Mini “pillole” girate a casa con l’aiuto di parenti ed amici che hanno colpito il pubblico del web al punto da farli sbarcare nel 2014 in Tv mentre in questi giorni è in produzione il loro primo film.
Riusciamo a contattare Luca senza problemi ma non riusciamo ad incontrare i ragazzi perché risulta impossibile riunirli tutti in questo periodo in cui sono nel pieno della produzione. Non ci rimane quindi che optare per un’intervista via web in puro stile “attori di YouTube” e “giornalisti online”. Si consiglia a chiunque non li conoscesse un “chiusone”, come si dice a Roma, o una “Full Immersion”, per essere più internazionali, dei loro video prima di continuare con l’intervista.
Perché il nome “The Pills”? Pillole di saggezza o pillole di ecstasy?
Beh…una pillola per ogni evenienza! Crediamo che nella vita ci sia bisogno di saggezza ma anche di ecstasy, dipende tutto dalle circostanze.
Dal 2011 su YouTube, creatori di una delle serie più amate sul web…ora che avete raggiunto il successo e la popolarità le persone vi trattano in modo diverso?
Raggiungere la popolarità ci ha aiutato molto in termini di quella che possiamo definire “integrazione istantanea”. La gente non ci “riconosce” ma praticamente ci conosce già. Spesso veniamo trattati come amici di vecchia data e questo a livello sociologico è un lusso!
Invece per quanto riguarda le donne? Anche in quel campo sono cambiate le cose? Chi “rimorchia” di più?
LUIGI! Lui lo possiamo definire come “il Tom Cruise dei The Pills”
Sempre parlando di donne, siete “sfigati” nella vita come nei corti? Che fine ha fatto Sara? È tornata dall’erasmus? Simona invece uscirà mai dalla sua dipendenza?
Allora…ognuno di noi ha un suo modo di approcciarsi al sesso femminile, forse più consono per definirci è “FACIOLETTI” ( traduzione italiana: uomini con un leggero ritardo nell’approccio con l’altro sesso) Per quanto riguarda Sara e Simona ciò che accadrà loro è a libera interpretazione, ognuno può fornire la sua versione dei fatti. Per quanto riguarda il destino dei personaggi invece una cosa è certa: diventeranno vecchi e tristi come tutti, come tutti!
Voi spesso parlate di Roma e delle tipologie dei romani…che tipo di romano vi definireste?
Luca: Sai che non lo so? Oramai la “questione tribale” non è più rigida come una volta e non si limita solamente all’outfit, credo si tratti prevalentemente di una questione d’attitudine. Appartenere ad una cerchia vuol dire condividerne degli ideali e, almeno per ora, il cinismo ci impedisce fisiologicamente di averne.
È vero che vi offendete quando vi chiamano “Youtubers”? Perché?
Youtuber significa amministrare anche una certa componente social mentre noi raramente chiediamo a chi guarda di iscriversi al canale…siamo un po’ trascurati da quel punto di vista. Per noi YouTube è il veicolo non il fine.
Uno dei vostri video di maggior successo è quello sulle Hogan, a quando quello sulle Windsorsmith?
Le Hogan stesse erano un mezzo! Lo sketch parlava di pericolosi scheletri nell’armadio che una volta venuti a galla possono condizionare la realtà che circonda l’individuo. Se troveremo altre idee valide saremo lieti di utilizzare anche il mezzo “Windsorsmith”.
C’è un motivo per la scelta del b\n nei video o è semplicemente stilistica?
La fotografia negli interni è davvero tosta, soprattutto se non si dispone di tutti quegli strumenti come quinte e pareti mobili. Il B/N rende tutto più gradevole e sembra subito cinema d’autore anche se la scena é piena di parolacce e scoregge: “una Nouvelle Vague alla vaccinara”
Sempre rimanendo sui vostri video, una curiosità…cosa vi ha fatto Quinzi?
Esiste come essere umano, questo basta.
Ora che siete usciti dal web ed è in lavorazione un film…cambierà modo di fare i video e le tematiche che affronterete?
Ci limiteremo a raccontare la realtà che ci circonda e, soprattutto, quello che ci fa ridere e ci diverte. Se cambierà il modo di farlo sarà solo per tentare di renderlo più efficace in termini di mezzi e linguaggio.
Come sta cambiando la vostra vita in questo periodo? Avreste mai pensato di arrivare fino a qui? Avete mai pensato di lasciare definitivamente il web e spostarvi su tv e cinema?
Allora…la televisione ed il cinema sono dei modi di comunicare decisamente più tradizionali ed essendo tali, a seconda dell’evenienza, vi sono dei parametri ai quali doversi inevitabilmente attenere. A meno che tu non sia un mostro sacro affermato che ha la dovuta attenzione mediatica o un magnate multimilionario capace di permettersi qualsiasi cosa…il web rimane forse il canale con meno vincoli.
Dato che il nostro sito giornalistico ha sede a Milano ed io sono la corrispondente da Roma…che ne pensate dei nostri amici milanesi?
Ogni trasferta milanese ci è andata sempre bene…adoriamo Milano! Adoriamo la Fashion Week e adoriamo pure il Salone del mobile!!
LA NUOVA SETE DEI MILAGRO
di Federico Ledda