THE BEATMAKERS – MERK & KREMONT

di Federico Ledda

merk-kremont-4Avete presente quando sentite quella canzone che non conoscete ma con il beat che vi fa impazzire? Magari alla radio, o in televisione. La sentite una, due, tre volte e allora sfiniti aprite Shazam dal vostro telefono e cercate il titolo perché voi dovete DISPERATAMENTE sapere di chi è e come si intitola? Ecco. Probabilmente non lo sapete, ma magari dietro a quel beat che vi piace tanto ci sono loro: Merk & Kremont.
E’ loro il merito del successo estivo ”Andiamo a Comandare” che grazie a quel beat dal suono crudo ha reso Fabio Rovazzi il Re dell’estate. E’ anche merito loro se all’olimpo della night life Italiana regna indiscusso Il Pagante.
I ragazzi, non sono però solo produttori ma anche un duo di affermati deejay che per i fan della musica EDM (Electronic Dance Music) sono dei veri e propri idoli, degni di riempire qualsiasi dancfloor si trovino davanti. Riusciranno a riempire anche quello dei Magazzini Generali il 4 novembre per il party di Beck’s?

Come ci si sente a essere i beatmaker più richiesti d’Italia? 
Ci si sente contenti! Sembra scontato ma essere richiesti per quello che ami fare è sicuramente una cosa che ti rende felice ma non è poi così automatica. Ci piace ed è una soddisfazione anche se noi siamo consapevoli che la nostra priorità è essere Merk & Kremont, nel senso produrre per noi stessi e per il nostro progetto, ma comunque in questo momento vogliamo provare-continuare a produrre anche per altri soprattutto perché ambiamo a qualche artista internazionale.

Siete stati tutta l’estate sulla cresta dell’onda per la produzione di “Andiamo a Comandare“. Come è nato il progetto?
Il progetto “Andiamo a Comandare” è nato abbastanza per scherzo anche se è sempre stato curato nei minimi dettagli, nel senso che anche quando ci mettiamo per gioco buttare giù delle basi totalmente fuori dal nostro mondo, applichiamo comunque lo stesso metodo ed impegno impiegato per cose più “serie”. Comunque Fabio all’inizio ci ha fatto il video di “Get Get Down”, video che è poi andato benissimo ed ha raggiunto più di 13/14 milioni di visualizzazioni così noi in cambio gli abbiamo fatto la base che poi è diventata la hit che tutti conoscete, ma in sostanza è stato tutto uno scambio di favori in virtù dell’amicizia che c’è tra di noi.

Vi abbiamo visto mesi fa sul palco di Beck’s per un set gratuito a Milano. Che cosa vi unisce al marchio? 
Quella sera è nata una festa tra amici, come se andare a vedere un dj-set insieme o andare a bere una Beck’s al bar con gli amici avesse lo stesso sapore, che poi è quello che dovrebbe essere, ovvero unire delle persone che vanno a divertirsi una sera insieme.

Com’è nata la collaborazione per “Give Me Some” insieme a Fedde Le Grand? 
La collaborazione con Fedde Le Grand è nata in realtà all’inizio della nostra carriera nel senso che sin da subito c’è stato un grande feeling e approvazione da parte di Fedde nei nostri confronti, forse perché gli piaceva la nostra selezione musicale, il modo di produrre e la costruzione dei set durante gli show, infatti è stato uno dei primi a supportare e suonare una delle nostre prime canzoni, “Tundra”, all’Ultra di Miami. Qualche anno dopo ci siamo detti “perché non inviargli un idea e chiedergli di terminarla insieme?” ci abbiamo provato e alla fine è andata bene.

Un aggettivo in comune che avete con Beck’s? 
Abbiamo iniziato quest’avventura con Beck’s quando lo slogan era “Cheers to Indipendence” e quindi forse è l’essere “indipendenti”, che in un mondo sempre più globale e standardizzato non è facile. Bisogna essere presenti e attivi globalmente ma restando comunque “indipendenti”, e questo è quello che cerchiamo di fare anche con la nostra musica.

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ARTIST TO KNOW: YOMBE

di Federico Ledda

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Dal sound accattivante, energico e internazionale, è facile innamorarsi del degli YOMBE. E’ anche facile capire perché Beck’s li ha voluti insieme ai Merk & Kremont come headliner della prima tappa del Beck’s on tour che sarà il 4 novembre ai Magazzini Generali di Milano.
Il duo, che si è formato nel 2015, grazie al loro EP di lancio può già vantare un iconico sound che li contraddistingue da molti, forse da tutti. Non c’è da stupirsi infatti che Carosello Records li abbia subito firmati come loro artisti. Il talento è dalla loro parte, ma vedendo il video del loro primo singolo SDIMS, lo è anche lo stile. Connubio perfetto per essere intervistati da The Eyes Fashion!

Chi sono gli Yombe? Come si formano? 
Cyen ed Alfredo si sono incontrati nei Fitness Forever, la band con cui hanno iniziato a collaborare musicalmente nel 2013. Dopo un anno di tour e collaborazioni con Erlend Oye (Kings Of Convenience) si trasferiscono a Milano dove vivono per un anno e danno luce a Yombe. Proprio a Milano una mostra sull’arte africana ci ha suggerito il nome. Una statua d’ebano, raffigurazione della maternità nell’iconografia religiosa, reca la didascalia “Yombe figure”. L’esotismo non è solo un richiamo estetico alla cultura africana ma è il leitmotiv dell’intero progetto.

Come descrivereste il vostro sound?
Una giraffa con le Nike.

Avete pubblicato un EP…What’s next? 
Scriviamo tanto materiale nuovo e contestualmente ne cestiniamo l’80%. Con molte probabilità del restante 20% faremo un altro EP.
Ci piace procedere a piccoli passi e al momento l’“extended play” è un formato più congeniale al nostro essere sintetici. Poi stiamo girando tanto. Finora abbiamo fatto circa 40 concerti in tutta la penisola e stiamo pianificando mini-tour all’estero.

Come siete entrati in contatto con Beck’s? 
E’ successo grazie a Carosello Records, la nostra etichetta. Hanno sottoposto a Beck’s il nostro progetto musicale ed è stato accolto con grande entusiasmo. Siamo felici di aver preso parte a questa serie di eventi che mettono in connessione musicisti, fotografi e videomakers creando sinergia.

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ANTI WORLD TOUR LIVE IN MILAN

di Federico Ledda

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Dopo mesi di attesa Rihanna ha finalmente conquistato S.Siro… O almeno ci ha provato.
Tanti i pareri discordanti riguardo il concerto di ieri sera a Milano che nonostante l’attesa, a pareri di tanti ha deluso.

Il blasonato produttore Dj Mustard e il rapper Big Sean sono stati abili a scaldare l’atmosfera come opening act nonostante però il pubblico fosse occupato a difendersi dal diluvio universale. Problema che ha infatti posticipato l’entrata sul palco della pop star alle 22:25.

Lo show, presentato nella versione ridotta, con tanti medley e con restrizioni sulla scaletta (decurtate FourFiveSeconds e Kiss It Better) ha visto sul palco una Rihanna più ballerina che cantante che per un’ora precisa ha dato il meglio e il peggio di sé alternando grandi capacità canore su pezzi come Diamonds a vere e proprie performance in playback.

Nel bene o nel male Rihanna ha fatto tremare lo stadio e i 75mila accorsi al concerto ne sono però rimasti estasiati e sperano nell’aggiunta di altre date nel bel paese: ”Non sarà perfetta, ma ci piace così!”.

Il prossimo turno è quello di Beyoncé che lunedì 18/7 porterà il suo FORMATION WORLD TOUR allo stadio Meazza. Saprà far di meglio?

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IL CUORE DI ANNALISA

di Federico Leddaannalisa-sanremo-2016-foto-ufficiale
 Si presenta come una ventata d'aria fresca ''Se Avessi Un Cuore'', il nuovo lavoro completamente electro pop della cantautrice Annalisa in uscita il 20 maggio.
 Realizzare cinque album in sei anni è un rischio che non tutti si possono permettere. Si è invece spinta a tanto Annalisa, riuscendo a realizzare il suo disco più completo, il SUO progetto, dove ha curato ogni singolo dettaglio. Dal design dell'artwork realizzato insieme a Laura Battista, ai testi del disco, tutti completamente scritti da lei a parte ''Potrei Abituarmi'' o ''Used To You'' scritta dalla camaleontica Dua Lipa (famosa in tutto il mondo per il successo ''Be The One'') e arrangiata in italiano da Annalisa insieme all'artista britannica.
 ''Se Avessi Un Cuore'' è un disco leggero, dai ritmi incalzanti e inusuali per l'artista di Savona che siamo sicuri, le farà fare una svolta alla sua carriera. L'abbiamo incontrata pochi giorni fa a Milano eccitata dall'uscita del suo nuovo album, ecco cosa ci ha raccontato...

Cinque album in sei anni, in che modo questo è diverso dagli altri?
Ogni album mi ha permesso di crescere e di fare un percorso graduale portandomi a un sound più elettronico e conforme ai suoni della scena pop americana.

Nell’album c’è anche ”Il Diluvio Universale”, brano che hai portato quest’anno a Sanremo…
”Il Dilvuio Universale” io lo vedo come un’opera unica, che per ragioni di logica è stata inserita nel disco. E’ un po’ il perno che unisce quello che è stato a quello che è ”Se Avessi Un Cuore”.

In che modo credi che la leggerezza traspaia dal disco?
Penso che esca soprattutto in un brano che si chiama ”leggerissima”, dove in sostanza cerco di dare valore alla leggerezza in quanto capacità di lasciarsi alle spalle qualcosa… Di mollare la presa, che non significa perdere, ma arrendersi in modo sereno.

Nel brano ”Potrei Abituarmi” c’è una collaborazione con Dua Lipa, in che modo l’hai conosciuta?
Mi è stata presentata nei corridoi di Warner, l’etichetta discografica di entrambe. Capita spesso di conoscere gli altri artisti che passano di lì, ma con lei è subito scattata una scintilla particolare, ci siamo trovate.
Insieme al suo gruppo di scrittura, con la quale scrive i suoi brani hanno scritto questa canzone ”Used To You”, che Dua mi ha poi proposto. Ci abbiamo lavorato su per renderla più mia, e così è diventata ”Potrei Abituarmi”.

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MODERAT’S EXPLOSION

di Federico Ledda

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Ieri sera all’Alcatraz di Milano, abbiamo assistito a una vera e propria celebrazione: quella dei Moderat.
Il gruppo tedesco si è esibito a Milano in occasione dell’uscita del loro nuovo disco III. Dal suono crudo e ipnotico, il live della band si è presentato come un perfetto connubio tra passato e presente amalgamato perfettamente in una setlist da urlo.
Da urlo era anche il parterre dell’Alcatraz, per l’occasione COMPLETAMENTE sold out.
I Moderat dal vivo meritano, così come merita anche il loro tecnico luci e il visual designer che insieme alla band è riuscita a regalare uno spettacolo capace di coinvolgere tutti i sensi.

LANDLORD

di Federico Ledda

LL-18creditLa coverstory di aprile vede come protagonisti i LANDLORD, eclettica band protagonista dell’ultima edizione di X Factor. Sin da subito loro grandi sostenitori, abbiamo deciso di omaggiarli con la copertina di THE EYES FASHION. Per quale motivo proprio loro? Perché sono diversi, sono interessanti, e hanno qualcosa da dire.

Il gruppo di Rimini ha di recente lanciato ASIDE, loro album di debutto. Il disco si presenta come un caldo abbraccio confortante che unisce elettronica pura a malinconico pop, regalando così all’ascoltatore un turbinio d’emozioni diverse… Oltre a un ottimo disco. Freschi d’uscita del primo singolo ”Get By” li abbiamo incontrati a Milano, dove tra uno scatto e l’altro ci hanno raccontato l’inizio del loro viaggio…

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Tutti vi chiedono di X Factor, mentre in realtà i Landlord esistevano anche prima… Cosa facevate prima di irrompere sugli schermi?
Francesca: Il progetto nasce tre anni fa da un’idea di Gianluca, che dopo varie esperienze con altri gruppi ci teneva a creare qualcosa che sentisse più suo… Così dopo avere tirato in ballo Luca, con la quale già suonava, nell’estate del 2012 iniziano a preparare i primi pezzi e a buttare giù le prime idee. Sentendo però la mancanza di una voce femminile, Luca mi ha contattata e dopo essere rimasti in tre per un breve periodo, una sera eravamo in studio, ed è passato Lorenzo che casualmente aveva lasciato i piatti della sua batteria ed è stato amore!
Com’era la vostra band prima di entrare a far parte del programma?
Diciamo che dopo il primo anno e mezzo, che ci è servito per conoscerci meglio, e per capire fino in fondo il nostro sound, abbiamo iniziato a scrivere i primi pezzi, che poi sarebbero entrati nel primo EP, che appunto è appena uscito.
Cosa avete imparato da X Factor?
Ci ha sicuramente insegnato un metodo di lavoro, e come essere dei veri professionisti. Ci ha anche confermato che stavamo prendendo la direzione più appropriata per il nostro sound.
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Come nasce un pezzo dei Landlord?
Inizialmente partiamo dalla musica, e in base a quello che ci trasmette nasce il testo. Diciamo che non c’è una regola fissa di come i nostri pezzi nascono, in linea di massima è Gianluca il primo ad occuparsene, poi arriviamo noi e portiamo il resto.
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Come sta reagendo il pubblico alla vostra musica?
Non ci aspettavamo tanto supporto ad essere sinceri. Siamo contentissimi. Dopo l’uscita del primo singolo ”Get By”, ci hanno scritto in tantissimi complimentandosi. Per noi è stato davvero bello.
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A chi vi ispirate musicalmente?
Tantissimi. Se ci facessi questa domanda tra un mese, probabilmente ti daremo un altro nome. Di sicuro.
Immagino! Ma adesso, alle 13:59 del 21 marzo, a chi vi ispirate?
Più che un riferimento preciso di un’artista c’è sicuramente un mondo, che è quello del nord Europa.
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Come descrivereste il vostro primo lavoro utilizzando una sola parola?
Intimo. E’ un lavoro ricco di atmosfere calme e tenui che poi si evolvono diventando più cariche, più piene.
Adesso andrete in tour, siete agitati?
Non vediamo l’ora di fare sentire a tutti quello che abbiamo da dire!
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Photographer ALESSANDRO LEVATI
Graphic designer CRISTINA BIANCHI
From an idea of FEDERICO LEDDA
Hair and make up EMANUELA CARICATO
Styled by FEDERICO LEDDA
Production FEDERICO LEDDA, ALESSANDRO LEVATI, CARLOTTA ZUCCARO
Location The Light Place (thelightplace.it <http://thelightplace.it> )
Special Thanks To Carlotta Zuccaro, INRI Torino, Laura Magni @ annaBi & Laura Magni

THE GREAT COMEBACK OF DELUXE

di Federico Ledda

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Nati nel 2007, i Deluxe sono un collettivo francese inizialmente composto da cinque amici provenienti dalle strade di Aix-En-Provence, dove si divertivano ad esibirsi in lunghe improvvisazioni da strada. E’ proprio grazie a questa esperienza che la band ha acquisito la spontaneità e l’entusiasmo che esprime sul palco durante le esibizioni. Liberamente ispirati ai grandi maestri dello swing, dell’hip hop, del jazz e del funk, i Deluxe creano una ricetta musicale unica nel suo genere, un groove che li ha portati in pochissimo tempo all’apice del successo in Francia, dove sono delle vere e proprie star, grazie anche ai numerosi concerti alle spalle e alle numerose collaborazioni. Scoperti dalla rinomata label Man Records, dopo il successo del disco di debutto nel 2013, ”The Deluxe Family Show”, i Deluxe sono pronti a tornare con ”Stachelight’‘, il nuovo album uscito il 22 gennaio 2016. Per la band è un periodo davvero frenetico, ma siamo comunque riusciti a strappargli due parole riguardo la loro storia e il nuovo album. Ecco cosa ci hanno raccontato!

Come ci si sente a tornare sulle scene?
Ci si sente bene! Siamo ansiosi di iniziare la promozione del nostro nuovo album, e ancora di più di andare in tour!

Quali sono le maggiori differenze tra questo nuovo disco e il precedente?
La più grande differenza è che durante la lavorazione di questo nuovo lavoro, è stato tutto molto più organizzato, e siamo stati più abili a prendere le decisioni che potessero formare un buon disco: continuavamo a ripeterci che dovevamo tenerlo semplice e sofisticato. Abbiamo buttato giù ogni beat e idea che avevamo in testa, arrivando a creare 50 potenziali tracce. Dopo mesi di lavorazione, siamo arrivati a sceglierne 25 e poi siamo arrivati alle 15 tracce decisive. Ovviamente, l’aiuto dei featuring è stato essenziale per dare più magia dove necessario.


Qual è la traccia alla quale siete più affezionati?
Credo sia ”A l’heure oû” che per noi è un vero e proprio sogno impossibile diventato realtà!Realizzare questa traccia ci ha fatti rendere conto che credere a pieno nei tuoi sogni, può far realizzare qualsiasi cosa! Come in un film Disney!

Com’è stato lavorare con un’artista del calibro di NNEKA?
E’ stato un vero e proprio onore! Siamo da sempre suoi grandi ammiratori, e abbiamo avuto l’onore di conoscerla al Printemps de Bourges lo scorso anno. La cosa veramente pazzesca, è stata entrare nel nostro camerino e trovare un foglio scritto da lei, con tutti i suoi contatti per organizzare una possibile collaborazione! Da pazzi!

Quando tornerete in tour?
Inizieremo a marzo! Ci stiamo preparando ad un intenso anno di musica e viaggi!

BIG IN 2016: KLUNE

di Federico Ledda
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(from left) GIULIO: Coat Alessandro dell’Acqua; Tee Giulia Roman; Trousers Department 5; Shoes Blundstone. GIOVANNI: Shirt 1 Genito; Coat Diesel Black Gold; Jeans Levi’s. ALBERTO: Coat Alessandro dell’Acqua; Shirt Department 5; Jeans H&M; Shoes Clark’s.

The Eyes Fashion decide di iniziare il 2016 con una scommessa, e punta tutto su un nuovo gruppo che sicuramente interesserà il mercato internazionale: i KLUNE. Suono innovativo, mixato con i giusti sintetizzatori, una voce profonda e dei testi sensibili. E’ questo il cocktail che descrive al meglio i tre ragazzi di Padova, che hanno di recente pubblicato il loro primo EP disponibile nei digital stores. La canzone che ci ha fatto innamorare di loro è stata ”Hope”, che mi piace descrivere come la freschezza musicale che da tempo mancava sulle scene. Ascoltare per credere.

Da cosa deriva il nome ”KLUNE”?
Klune è una combinazione di vari nomi con i quali ognuno di noi avrebbe voluto chiamare il progetto, ma c’era sempre qualcosa che non ci convinceva reciprocamente. Un bel giorno, facendo un taglia e cuci delle varie parole, è emerso questo nome e ci piaceva molto sia da scrivere che da pronunciare.

Ascoltando il vostro EP di lancio, si nota una maturità a livello di sound difficile per degli emergenti, come la definireste?
Credo che alla base del nostro sound ci siano semplicemente tanti ascolti diversi e tre percorsi musicali completamente differenti, ma non inconciliabili. Ascoltare tanta musica diversa si ripercuote inevitabilmente nel nostro modo di lavorare e comporre. Chiaro che poi non vogliamo creare una cozzaglia di suoni e generi diversi, ma facciamo passare attraverso un nostro filtro quelle che sono le diverse influenze.

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(from left) GIULIO: Sweatshirt: Le Coq Sportif; Jeans Department 5; Coat Alessandro dell’Acqua; Pullover Timberland; Polo Sergio Tacchini. ALBERTO: Shirt: Alberto’s personal shirt; Jeans H&M; Leather jacket Timberland; SHOES Vans GIOVANNI: Shirt Le Coq Sportif; Jacket Timberland ; Jeans Levi’s

Analizzando brani come ”Hope”, è palese la contaminazione di Chet Faker, sia a livello vocale che di sound. Cosa ne pensate? Vi dà fastidio come paragone?
Chet Faker è sicuramente un artista che ci ha “contaminati”, tuttavia direi che è stato una contaminazione indiretta o per così dire inconscia dato che tutti e tre abbiamo ascoltato Chet.
Tuttavia mentre stavamo lavorando al brano, lo abbiamo fatto con un nostro gusto senza guardare troppo a cosa potesse assomigliare o a chi potesse essere rimandato, poi quando qualcuno ci dice che si sente una sua influenza ci fa solo che piacere essendo un artista che stimiamo molto.

Suono elegante e sofisticato. Quali sono le vostre maggiori fonti di ispirazione?
La maggior parte degli artisti che ci ispirano sono sicuramente legati alla musica elettronica o producers. I primi che mi vengono in mente sono Bonobo, James Blake, Mount Kimbie, Lapalux o Nosaj Thing tanto per dirne alcuni. Poi ce ne sono anche del mondo hip hop come D’Angelo, Taylor McFerrin, Drake, etc…

Qual è la traccia del vostro EP che più vi rappresenta?
Credo che sia proprio Hope, sia perché è quella che ha dato vita al progetto, sia perché sono contenuti all’interno tutti i “marchi di fabbrica” del gruppo, dai suoni, gli effetti, le linee di chitarra e di piano fino alla nostra idea di struttura del brano.

I vostri progetti per il 2016?
Vogliamo sicuramente concludere un album dato che siamo già all’opera con alcuni brani e poi, dopo una bella stagione di concerti che si è conclusa a Novembre con Populous, vediamo cosa succederà per l’anno appena iniziato.

ASCOLTA ADESSO IL MIXTAPE ESCLUSIVO DEI KLUNE PER #THEEYESFASHION

(from left) GIULIO: Coat Alessandro dell’Acqua; Tee Giulia Roman; Trousers Department 5; Shoes Blundstone. GIOVANNI: Shirt 1 Genito; Coat Diesel Black Gold; Jeans Levi’s. ALBERTO: Coat Alessandro dell’Acqua; Shirt Department 5; Jeans H&M.

Photographer ALESSANDRO LEVATI
From an idea of MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA
Hair GIOIA GREGUOLO
Make Up ELISA VOGESI
Make up artist’s assistant DAFNE FUNECK
Styled by MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA

Special thanks to FOOLICA

EVERYBODY WANTS LEVANTE

di Federico Leddalevante-2-1024x682

E’ iniziato il 2016, e per The Eyes Fashion è incominciata una nuova sfida. L’anno appena concluso è stato per noi un periodo di traguardi e di successi che ci ha portato grandi soddisfazioni.

La decisione di improntare la quattordicesima coverstory su un’artista musicale è stata estremamente spontanea, e di cuore. Da sempre grande ammiratore di Levante, alla mia proposta di dedicarle la prima cover del nuovo anno, ho solamente trovato enormi consensi.

Ma andiamo più nel dettaglio, chi è Levante? Nata in Sicilia, ma ormai Torinese dentro, Claudia Lagona (questo il suo vero nome), irrompe sulle scene musicali con la sua hit – manifesto generazionale ”Alfonso”, che le apre una finestra di rilevanza nazionale, permettendole di fare sentire la sua voce con ”Manuale Distruzione” suo primo disco che la porta in tour in tutta Italia e anche in supporto di iconici artisti quali Negramaro e Paolo Nutini. Dopo un piccolo periodo di pausa dalle scene, nel 2015 esce ”Abbi Cura Di Te”, album della sua consacrazione, che viene preceduto dal singolo ”Ciao Per Sempre”.

Lo strillo di copertina ”Everybody Wants Levante”, rappresenta a pieno il momento che sta vivendo Claudia, che si prepara a concludere il tour di ”Abbi Cura Di Te” con tre importanti live il 14 marzo all’Alcatraz di Milano, concludendo poi con una doppietta al CAP 10100 di Torino il 31 marzo, e 1 aprile. Milano e Torino: due città che hanno fortemente caratterizzato la vita e la carriera di un’artista che mi piace paragonare a un uragano. Levante è un uragano. Non si ferma mai, se ti travolge però, non ti distrugge, ma ti migliora. Alla fine questo è il potere della musica. Ma per davvero, eh.

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Ho avuto l’occasione di conoscerti poco prima dell’uscita del tuo primo disco, mentre adesso stai finalmente cogliendo i frutti di ”Abbi Cura Di Te”, tuo secondo lavoro. Era il 2013 e adesso è il 2016. Che cosa è cambiato nella tua vita, e nel modo di scrivere i tuoi pezzi?
Nello scrivere non è cambiato in realtà granché… Ho molte sfacettature, che mi piace mostrare in base a quello che voglio raccontare… Con ”Manuale Distruzione” ho sfogato tutta la mia rabbia adolescenziale, mentre invece questo album è una presa di coscienza dell’amore verso sé stessi, che mi permette di raccontare attraverso 12 tracce il desiderio e la voglia di essere felici.

Qual è la traccia del tuo ultimo disco alla quale sei più legata?
Non ho mai una traccia preferita, è sempre difficile, e sbagliato sceglierne una. Diciamo che ”Abbi Cura Di Te”, è sicuramente importante perché è quella che poi ha ispirato il disco, anche se alcune canzoni sono nate prima, come a esempio ”Finché Morte Non Ci Separi” che ho scritto insieme a ”Sbadiglio”, ma che era rimasta nascosta fino alla lavorazione del secondo album.

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A proposito di ”Finché morte non ci separi”, nel video c’è tua mamma!
Sì, in realtà non solo nel video, ma anche nella canzone. Come ti ho detto prima, era una canzone che ho scritto qualche tempo prima, ma che, parlando di mia madre, ero più restia a pubblicare. Poi però ci ho pensato e mi son detta: ”Sai che c’è? Perché non farla addirittura cantare? Alla fine parla di lei”. Avevo paura di come sarebbe andata, alla fine per lei era la prima volta in uno studio, infatti prima di registrare ho avuto un sacco di ripensamenti. Però alla fine è andata davvero bene e sono contenta di avere avuto questa idea. Questo brano è motivo di orgoglio per me. Cantare con il proprio genitore, a livello emotivo, è davvero una cosa forte.

Raccontami il tuo processo di scrittura. In che modo definisci le tracce che andranno a completare un disco? Nell’introduzione ti ho definita un uragano e per me sei così: non smetti mai di creare… Infatti, stai di sicuro scrivendo già il terzo disco…
Sì, lo sto già scrivendo! Non so quando uscirà, perché secondo me ”Abbi Cura Di Te”, merita di essere capito, e consumato. In questo momento, però sto scrivendo davvero tantissimo. E’ l’unica cosa che alla fine so fare veramente… Non so se la faccio bene, però è l’unica cosa che non ho mai smesso di fare… Dovrà pur significare qualcosa, no?

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Parlami di uno dei ultimi singoli ”Le Lacrime Non Macchiano”. Le cose che racconti nella canzone e più in generale nei tuoi testi, sono tutte cose che hai vissuto, oppure ti piace raccontare di altri?
Sono assolutamente tutte emozioni e fatti vissuti da me in prima persona. Ad esempio in ”Le Lacrime Non Macchiano”, racconto della storia che ho avuto con il mio ex fidanzato. Ricordo di aver lasciato casa sua, letteralmente con dei sacchi neri dell’immondizia con dentro tutte le mie cose, per andare incontro a un’altra persona che è poi quella che ho sposato.

Quindi ti sei sposata? Quando?
Sì! Mi sono sposata lo scorso settembre! Sono una persona però che è sempre stata molto riservata, quindi ho preferito non dichiararlo pubblicamente, anche perché è una cosa mia, e in ballo, ovviamente, c’è anche un’altra persona che è giusto proteggere.

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Com’è essere sposati?
E’ bello! Dipende dalla persona, ma credo che ti condizioni molto, soprattutto psicologicamente. Nel senso che ti viene da pensare: ”Oddio, e adesso? E’ per sempre?”. Ma alla fine se stai con la persona che ami per davvero, sei contento che esista il per sempre.

Concluderai il tour di questo disco con due esibizioni da urlo. La prima il 13 marzo all’Alcatraz di Milano, e poi il 31 al CAP 10100 di Torino! Come ti senti?
Sono molto emozionata. Sono due club veramente importanti. L’Alcatraz ha un palco veramente importante, e Torino è ormai la mia città. Sarà una festa, e saranno due show completamente diversi e unici tra di loro. Chi verrà vedrà!

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Photographer ALESSANDRO LEVATI
Photographer’s Assistant ALESSANDRO VILLA
Graphic designer CRISTINA BIANCHI
From an idea of MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA
Hair FILIPPO DEL BOCA
Make Up EMANUELA CARICATO
Styled by FEDERICO LEDDA, MARTINA MAI
Fashion collaborator LEVANTE
Production MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA, ALESSANDRO LEVATI, STEFANIA GIUFFRE’
Location The Light Place (thelightplace.it <http://thelightplace.it> )
Special Thanks To Stefania Giuffrè, Nicola CaniLaura Magni @ annaBi & Laura Magni

THE UPPERFECT CLASS

In un’epoca a metà tra i beautiful 70’s e gli indimenticabili 80’s, un’inedita e fantasiosa visione della Upper Class newyorkese. L’ispirazione del passato incontra l’attuale, mescolando mocassini e zeppe di pelo, pelliccia e Lurex. La collezione Peter Non spring summer 2016 é un’anteprima esclusiva per The Eyes Fashion.

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Photographer ALESSANDRO LEVATI
Photographer’s assistant GIULIO CAVICCHINI
From an idea of SILVIA MACCHIONI
Hair and Make Up LAURA MARTUCCI
Styled by SILVIA MACCHIONI
Fashion Editor FEDERICO LEDDA
Female Model Christine Tollefsen @ MAJOR MILANO
Male Model Alessandro Polastri
Location Showroom Bonomea

#ALBUMREVIEW – INTO THE DEEPEST SOUL OF ENYA

di Federico Ledda

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Enya è tornata, ed è più forte che mai. A sette anni di distanza dal suo ultimo lavoro (And winter came, 2008), Enya ritorna, e lo fa in grande stile, presentando al pubblico “Dark Sky Island“, un intimo e profondo racconto diviso tra stelle, pianeti e oceano, che la riconfermano come una delle massime esponenti della musica new age.
Il nuovo disco, che era in lavorazione da ormai il lontano 2012, tira in causa diversi temi trattati dall’artista nelle sue vecchie produzioni, percorrendo in 11 tracce altrettante fermate di un ideale traversata oceanica e spaziale che Enya ci racconta con quel tipo di magia che solo le sue tracce sanno creare. Dark sky Island prende spunto da Sark, isola del Canale rinominata proprio così  nel 2011, dopo essere stata eletta riserva naturale, e l’unica dove è possibile vedere il firmamento a occhio nudo.
DA ASCOLTARE: The Humming ; Echoes In Rain; Astra et Luna
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WUNDER MRKT: THE NEW VERSION OF WONDERLAND

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati
With a special thanks to Paola Riviera, Costanza Prozzo, Donato Ambrogi

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Immaginate se ”Alice nel Paese delle Meraviglie”, fosse stato scritto adesso e che il paese delle meraviglie, anzi Wonderland (suona meglio), si trovasse a Milano? Più precisamente, in via Valtellina e fosse la struttura del Club Haus e de Le Cannibale e persino il loro cortile interno addobbati a festa?

wundermarket-6No, non sto degenerando, è accaduto veramente. Ieri. Grazie alla geniale idea di alcuni frequentatori della night life meneghina (tra cui la nostra amica Paola Riviera di New Girls) che hanno deciso di fondere il meglio che Milano ha da offrire in una cosa sola.

Il Wunder Mrkt non è un mercatino vintage, ne un negozio di dischi, e tanto meno un posto dove fare ape (come direbbe il classico milanesotto con le Clarks e il risvolto con le caviglie scoperte a novembre) E’ TUTTO QUESTO! 

Immaginate un posto con esposti i vestiti e gli oggetti più cool che mai potranno entrare a casa vostra e/o nel vostro armadio, con i ragazzi di Rainbowhair Milano pronti a occuparsi dei vostri capelli e con dei dj set dal vivo. Il tutto bagnato da dell’ottimo vino.

Tranquilli. Non è un sogno. Tornerà reale. Il posto è lo stesso, ma la data è quella del 20 dicembre.

SEE YOU THERE. 

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BARBARA ALESINI IN STRANGERS IN THE NIGHT

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati

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Chi è Barbara Alesini?
Aspetta. Dammi due minuti e ti cerco vita, morte e miracoli su Google!” Direbbe praticamente chiunque in questo momento; e invece con sorpresa anche la rete ci rivela poco di lei, perché ama essere una persona defilata.
Quello che ci è dato sapere è che fa la deejay, e che se non suona per un pubblico di nicchia in qualche club, lo fa nei party fashion più esclusivi. La voglia di non esporsi a livello pubblico come personaggio, fa di Barbara una persona discreta, che riesce ad avere una visione trasversale del mondo glamour.  Una cosa è certa, la sua musica raffinata crea dipendenza. Solare come una giornata di primavera, dolce come una canzone di Mina, ma allo stesso tempo enigmatica come un quadro di Magritte, dopo mesi di trattativa, siamo riusciti per la prima volta a portarla davanti a un obbiettivo e a strapparle con le pinze le risposte per un’intervista.

 

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Chi è Barbara Alesini
Sono quello che vedi.

Cosa fai nella vita?
Ricerca musicale e Deejay.

Che genere di musica prediligi suonare?
Elettronica, deep house, tech house

 

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Quanto la musica influenza la tua vita?
Molto, la musica è una forte passione, ha il potere di cambiare lo stato d’animo delle persone, di creare forti sensazioni, risvegliare ricordi, è come una magia, un potente incantesimo.

Definisci la tua musica in tre parole:
Un-Viaggio-Fantastico.

Milano o Ibiza?

Sono due dimensioni diverse con energie altrettanto diverse.

 

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Qual è la traccia più importante per te?
The Doors – Ghost Song

Se non suoni musica, che cosa ti piace fare?
Adoro cucinare… ma sempre con una buona musica di sottofondo.

 

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Credi che la moda e la musica abbiano degli elementi in comune? Quanto la moda fa parte della tua vita?
Penso che moda e musica vadano abbastanza di pari passo, tutte e due si basano su tanta ricerca e passione… Se poi c’è stile durano nel tempo. Mi piace vestirmi.

Come definiresti il tuo stile?
Libero! L’importante è sentirsi a proprio agio.

Dove ti vedi da qua a sei mesi?
Chissà.

 

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Photographer ALESSANDRO LEVATI
From an idea of BARBARA ALESINI, FEDERICO LEDDA
Hair and Make Up FILIPPO DEL BOCA
Styled by FEDERICO LEDDA
Stylist’s assistant CLARA LA ROSA
Graphic designer CRISTINA BIANCHI

FOCUS ON: CHANEL SPRING SUMMER 2016 #PFW

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati @ Showbit.com


Correte all’imbarco, #ChanelAirlines sta per partire per una nuova destinazione!
E’ proprio questa l’ispirazione che Karl Lagerfeld decide di utilizzare per presentare la primavera-estate 2016 durante la Fashion Week di Parigi.

La maison francese ha dato nuova vita al Gran Palais, che per un paio di ore si è trasformato in un vero e proprio aeroporto griffato, proponendo una collezione divertente, brillante e innovativa che conferma ancora una volta il brand come capo indiscusso dell’eleganza contemporanea francese.

Bouclé rinnovato in toni sgargianti con trame dalle fantasie hi-tech che vengono decorate da applicazioni di veri e propri LED incastrati tra il tessuto.
Interessanti anche gli accessori, come la rivisitazione dello snapback, e gli occhiali da sole con lenti a specchio che riportano il motivo interrotto del tessuto iconico della casa di moda.
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Karl Lagerfeld and Cara Delevingne

ROBIN SCHULZ AND SUGAR

di Federico Ledda

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Il 25 settembre scorso è finalmente uscito Sugar, la nuova fatica del tedesco Robin Schulz, e facendo un bilancio, è sicuramente uno dei dischi dance fondamentali che sentiremo per lungo tempo in tutti i dancefloor del mondo.

L’album è un lavoro fresco, divertente e curioso, Schulz ha capito bene come fare ballare senza pensieri la gente, infatti sforna 15 tracce perfettamente amalgamate tra di loro, che creano una sorta di viaggio sensoriale se ascoltate in seguenza.

Da aggiungere alla playlist dance: Find Me (featuring Hey Hey), Heatwave (featuring Akon), Titanic.

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THE AMAZING JESS GLYNNE

di Federico Ledda
foto di Marilù Venditti during Jess Glynne signing session in Milan

_MG_7875Dopo vari featuring, è finalmente venuto al mondo l’album di debutto della rossa inglese Jess Glynne.

Disco che si presenta come un forte incoraggiamento ai più deboli grazie a dei veri e propri inni (se fossero film sarebbero sicuramente dei blockbuster) da cantare a squarciagola come ”Don’t Be So Hard On Yourself’‘, o la versione acustica del brano dance ”My Love”.

Dopo svariate collaborazioni con altri artisti del calibro di Tinie Tempah e Clean Bandit (tutte presenti nell’album) la prima fatica firmata Glynne è sicuramente un lavoro interessante, che ti fa affezionare ascolto dopo ascolto alla voce calda e confortante della red-head londinese.

Ecco quindi una nuova certezza nel mondo della musica pop: Jess Glynne!

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VIVA L’ITALIA, VIVA DOLCE E GABBANA!

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati @ Showbit

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Che Dolce e Gabbana avessero un debole per il loro paese, ormai si sapeva già. La cosa che però stupisce sempre, è come i due riescano a rinnovare in modo curioso e divertente questo tema, creando come in questo caso, una collezione fresca, rigenerante e attuale, reinterpretando nel loro stile anche la moda del momento: i selfie.
Ebbene sì, tra un outfit e l’altro le modelle erano libere di scattarsi dei veri e propri autoscatti, proiettati all’istante su degli schermi sopra di loro.

Il fatto che Stefano e Domenico provino un amore incondizionato per il loro paese, ha così permesso alla moda italiana, e al made in Italy, di mantenersi grande nel mondo.

Quindi viva Dolce e Gabbana, e viva l’Italia!

Ecco i look più interessanti dalla passerella.

 

 

 

 


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