MFW: THE BEST OF DAY FOUR

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati @ Showbit

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Anche il quarto giorno di #MFW è finito, e con sé ha portato al mondo grandiose collezioni spring summer 2016, come, ad esempio, quella di debutto (per la prima volta in passerella) ella coloratissima, interessante e divertente Daizy Shely, e del glamour iconico creato dalla leggendaria Elisabetta Franchi.

Ladies and gentleman, ecco il meglio del quarto giorno di questa spumeggiante settimana della moda made in Italy.

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ELISABETTA FRANCHI
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ELISABETTA FRANCHI

MFW: THE BEST OF DAY THREE

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati @ Showbit, Irene Guastella (Aigner Only)
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AIGNER

E’ giunta al termine anche la terza giornata di Milano Fashion Week (per tutti gli appassionati, l’hashtag ufficiale è #MFW), e ha presentato collezioni strepitose, a regnare però sono sicuramente stati: Versace, Emporio Armani, Giamba e Aigner!
Tra eleganza disarmante come quella di Emporio Armani e Aigner, passando per l’ironia classy di Giamba, arrivando fino al glamour iconico di casa Versace, ecco il meglio del terzio giorno di #MFW!

 

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AIGNER
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AIGNER
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AIGNER

MFW: THE BEST OF DAY TWO

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati
MAX MARA
MAX MARA

Il secondo giorno di #MilanoFashionWeek è finito a suon di eleganza in tonalità rock n roll. Lo sanno bene Max Mara e CoSTUME NATIONAL, che durante la settimana della moda meneghina, hanno entrambi presentato una donna glamour, spavalda e rock.

E’ chiaro quindi, da questi due giorni di fashion week a Milano, che il carattere che contraddistinguerà la donna della primavera/estate prossima, sarà sicuramente uno: essere fuori dagli schemi.

Be sexy. Be bold. 

MAX MARA
MAX MARA
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MAX MARA
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CoSTUME NATIONAL
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CoSTUME NATIONAL

MFW: THE BEST OF DAY ONE

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati @ Showbit
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SIMONETTA RAVIZZA

Siamo giunti alla settimana della moda di Milano, quella di casa, quella che ogni stagione cerchiamo di raccontarvi attraverso i nostri occhi, sperando, magari, di dare una visuale differente e innovativa rispetto agli altri reportage che sicuramente avrete visto prima di questo.

Il primo giorno della settimana della moda Meneghina, ha portato novità interessanti sulla scena della primavera estate 2016. Tre su tutti Simonetta Ravizza, Fausto Puglisi e Philipp Plein, che in particolare, con uno show futuristico e divertente, con tanto di robot vestiaristi, ha perfettamente interpretato una nuova versione (estiva) della sua anima rock #pleinpunk!

Fausto Puglisi ha invece regnato per il suo stile che tanto omaggia il buon Gianni Versace dei migliori anni 90, portando in passerella la sua visione dell’estate in California, più precisamente a Santa Barbara (come ripeteva la canzone degli U2). Viva il colore!

Simonetta Ravizza, regina di eleganza, ha invece presentato una donna posata e di classe, che anche con la bella stagione non rinuncia alle maniche lunghe, né alle pellicce (se pur rivisitate), perché si sa: l’eleganza non ha stagione.

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SIMONETTA RAVIZZA
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SIMONETTA RAVIZZA
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SIMONETTA RAVIZZA
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SIMONETTA RAVIZZA
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SIMONETTA RAVIZZA
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SIMONETTA RAVIZZA
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PHILIPP PLEIN
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FAUSTO PUGLISI
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FAUSTO PUGLISI
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FAUSTO PUGLISI

THE BEST FROM NEW YORK FASHION WEEK

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati @Showbit
Ralph Lauren i
Ralph Lauren

E’ ufficialmente partito il ”fashion month”, il mese più intenso e importante di tutto l’anno per l’ambiente della moda. Durante settembre infatti si concentrano tutte le settimane della moda del mondo dando l’opportunità alle case di moda di presentare le loro nuove collezioni per la stampa e i propri buyer (compratori in grande scala).
La prima fashion week, è stata quella di New York, che con i suoi stilisti, ha presentato le sue scelte per la primavera estate del prossimo anno. Potevamo farcela scappare? Assolutamente no.
Eccomi quindi, a mostrarvi le scelte secondo noi più interessanti, e glamour di tutta la NYFW giunta al termine solo pochi giorni fa.

Marc Jacobs
Marc Jacobs
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Marc Jacobs
Calvin Klein
Calvin Klein
Calvin Klein
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Calvin Klein
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Herve Leger
Herve Leger
Herve Leger
Herve Leger
Herve Leger
Herve Leger
Herve Leger
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Derek Lam
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Derek Lam
Ralph Lauren
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Diesel Black Gold
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Diesel Black Gold

GO HARD OR GO HOME (FESTIVAL)

di Federico Ledda
foto Alessandro Levati

ALE_8137 7 palchi, attrazioni e una line up del calibro di: Franz Ferdinand & Sparks, Interpol, Paul Kalbrenner, Simple Plan, Jack Savoretti, Vittoria And The Hyde Park etc. Sembra un qualsiasi festival europeo, invece, è l’HOME Festival di Treviso, Italia.

Ormai uno dei festival più importanti d’Europa, e il primo in Italia, l’HOME, è giunto alla sesta edizione, nonché la più grande mai stata fatta.
Non solo grandi artisti, ma anche grande organizzazione, che con lunghi mesi di pianificazione, è riuscita a dare all’Italia, un festival che nulla ha da inviare a Bonaroo, Coachella, o a qualsiasi altro grosso festival. Basti pensare al prezzo: 15 euro.

Ecco qualche momento rubato dalla lente di Alessandro per The Eyes Fashion.

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DANIELE BASSO: ART FROM THE HEART

di Federico Ledda

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Si scrive Daniele Basso, si legge ARTE.
E’ con tanto sudore e fatica che un artista italiano, è riuscito a rivoluzionare il concetto di arte diventando uno degli artisti più stimati del mondo.

Da Piazza Vittorio di Torino alla Ca’ d’Oro Gallery di New York, le sue opere, di rilevanza internazionale, dai primi del 2000, affascinano svariate parti del mondo, donando stupore e sorrisi a ogni singola persona che ha la fortuna di trovarsi davanti.

Ultima tra queste ”COKE IT’S ME”, rivisitazione della storica bottiglietta di vetro marchiata Coca Coca, in occasione dei 100 anni in commercio della mitica bibita statunitense, e per l’occasione, esposta per tutta la durata di Expo, nel padiglione Coca Cola, a Milano.

Per lavorare nell’arte, in che modo bisogna viverla?
Credo sinceramente che quando saprò con certezza rispondere a questa domanda, sarà il giorno che deciderò di smettere di fare arte… L’arte mi da emozioni ogni giorno nuove. Mi aiuta a mettere a fuoco punto dopo punto la mia ricerca, destinata a non approdare a nulla di certo, del senso della vita. E’ l’incentivo a lavorare su di me per migliorare la qualità dei miei pensieri, del mio agire e quindi del mio lavoro. Non esiste un modo di viverla, ma solo la voglia ed il coraggio di viverla davvero. Di non risparmiarsi gioie e delusioni. Di esercitare il nostro senso critico non solo in negativo ma soprattutto riconoscendo la grandezza universale ed il significato di certi gesti. D’altronde le brutte esperienze il tempo le cancella, preservando il bello e quanto di positivo la vita, e l’arte che ne è la massima espressione, ci riserva.

Qual è la tua filosofia?
Io credo nella responsabilità etica di qualunque gesto. E soprattutto dell’immaginazione. Attraverso l’arte immaginiamo il futuro dalla società e dell’umanità. Ne tracciamo i limiti. Ne indaghiamo i valori. Ne evolviamo i significati… è un’enorme potere. Da cui deriva una grande responsabilità. Sognare bene ci aiuta a vivere meglio… Allora m’ispiro alla contemporaneità e provo a tradurre in gesto dei messaggi, per regalare emozioni e un’occasione per riflettere su passato, presente e futuro. I miei lavori sono come progetti incompleti, in cui ognuno vedendo la propria immagine riflessa, può sentirsi partecipe, e che tutti possono terminare con la forza dei propri sogni… Sono frasi aperte in cerca di una fine… metafora della società che fa i conti con se stessa.

Che cosa ti ha spinto a fare diventare una passione un lavoro?
L’avvicinamento all’arte come lavoro è stato un processo lungo, attraverso diverse professioni, dall’economia, alla moda, al design attraverso la comunicazione fino alla libertà espressiva dell’arte.

A scuola non sapevo scrivere. Poi poco per volta ho scoperto cosa avevo da dire, ed ho imparato a farlo. E’ stato lo stesso processo con l’arte. Piccoli passi che oggi mi danno una grande solidità interiore e di pensiero… Anche se comunque l’Arte non è mai un lavoro… ma piuttosto una condizione dalla quale inizialmente non puoi scappare, e poi, quando riesci a dargli una forma, diventa una motivazione inesauribile ed una forza travolgente. Emozione e vita allo stato puro. Attraverso cui trovi il senso dell’esistenza… così i tanti sforzi fatti, ad opera finita, sembrano nulla più che banali inconvenienti. Quindi alla fine direi che è stata la passione stessa!

Qual è il segreto di un’artista del tuo calibro, per trovare sempre idee brillanti per le sue opere?
Nessun segreto. Forse solo la voglia ed il coraggio di mettersi in gioco senza riserve, sempre. Ogni idea è energia. Ogni opera una sfida nuova. Anche se ci insegnano che l’importante è l’obiettivo… non dobbiamo crederci. L’importante è avere un obiettivo… è solo se si ama il percorso che si arriva in fondo. Perché un fondo non c’è mai. Per chi ama il proprio lavoro esiste sempre un nuovo traguardo da perseguire. Allora il segreto è la cosa più nota al mondo: amare quello che si fa!

Da cosa vieni ispirato quando ti metti all’opera?
Credo che dipenda dall’esigenza che ho di mandare un certo messaggio. Vivendo riscontro certi comportamenti o mi imbatto in alcune vicende che mi spingono a “dire la mia”. Che mi portano a credere nelle mie riflessioni e vederne una valenza universale. Questa è la motivazione di tutto. La vera ispirazione alla base delle mie scelte.

Com’è nata la collaborazione con Coca Cola?
Lavorare con Coca-Cola è stato come realizzare un sogno. del bimbo che c’è in me! COKE IT'S ME_Daniele BassoSono collezionista da sempre di bottiglie Contour dal mondo. Da piccolo viaggiando il gusto coca cola, anche se uguale ovunque, per assurdo, mi ricordava casa. Un gusto che ha unito concretamente il mondo intero, contribuendo all’idea che oggi abbiamo di globalità. Interpretare artisticamente la Bottiglia della Coca Cola significava indirettamente confrontarsi con la storia stessa della nostra società. Una grande responsabilità che sono felice di aver assolto in modo personale e riconoscibile… E la collaborazione è nata quando insieme al management del gruppo ad Atlanta abbiamo capito che molti aspetti del nostro lavoro avevano binari comuni. L’attenzione all’uomo, alla sostenibilità non solo del lavoro ma proprio del pensiero all’origine dei progetti. L’intenzione di operare per generare emozioni positive sulla vita. D’innovare nel rispetto delle origini… così il management di Atlanta si è rivelato il committente perfetto. Idee chiare da subito, grande libertà e voglia di ascoltare per costruire pensieri di valore. Una collaborazione entusiasmante. A conferma che dietro “grandi imprese” ci sono sempre persone di valore… Perché alla fine si lavora sempre con le persone…

 

MIX & MATCH

Estate.
Sinonimo di timidezze e indecisioni. Una su tutte? Che cosa mi metto in spiaggia.
Ecco le proposte femminili che The Eyes Fashion ha preparato per voi.
Il motto? Keep calm and stay cool.

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A7Photographer ALESSANDRO LEVATI
Hair and Make Up FILIPPO DEL BOCA
Styled by FEDERICO LEDDA
Model: Anni @2MORROW MODEL
Location: Outline Press Office
Special Thanks To Jessica TomaoPatrizio Brunelli, Donato Ambrogi

FOCUS ON: MARIANNE MIRAGE AND HER WORLD

di Federico Ledda
foto Alessandro LevatiMM3

Ho sempre provato interesse per le persone curiose…Quelle che non sono mai banali, ma che anzi, conoscendole, riescono a darti una visione diversa della vita.
E’ un po’ quello che ho provato conoscendo Marianne Mirage: talentuosa cantante dalle mille sfacettature ed estremamente affamata di arte. Più che una cantante, un’artista a 360 gradi.

Ecco qui il risultato di un mattino speso tra musica indie, posizioni di yoga (grande passione di Marinne) e fotografie.

 

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Tshirt: Byblos

Chi è Marianne Mirage? Da dove viene questo nome?
Marianne rappresenta il popolo che si libera dalla monarchia e la nascita della Repubblica. Liberté, égalité, fraternité. Mirage è il punto più lontano dove ti puoi spingere, al confine con il sogno. In realtà sono anche due nomi di band psichedeliche anni ’60 che ho unito perché mi piaceva il suono e la doppia MM. Io nella vita sono il nome che ho scelto. Mi piace essere una figura che non appartiene per forza a questo mondo ma magari ci sono capitata per caso ed ora cerco di adattarmi.. facendo musica.

Come descrivi la tua musica?
Autobiografica in primis, non riuscirei a cantare nulla che non mi scaldi.
Sincera nel senso di schietta.
È come se fosse blues ma con delle influenze un po’ trap. Come se fosse soul ma senza i balletti di James Brown. È una voce calda che ti porta in giro e ti culla, tra il dolore è il piacere.

Le tue inspirazioni?
Tutto… Diciamo che più mi complico la vita più mi viene da scrivere. In realtà se prima scrivevo solo nei momenti “di down” ora posso farlo sempre. Uso garage band dell’iPhone per appuntarmi le idee quando sono in giro.
Ho la mania degli acquari che mi aiutano a spegnere il cervello. Altre inspirazione sono sicuramente ascoltare buona musica specialmente quando cammino.

Quanto conta per te l’immagine?
L’immagine conta solo se riferita ad un contenuto. Se non è fine a se stessa. Io la mia immagine la coltivo come la mia mente.

Musica e Moda, come unisci le due cose?
MM… diciamo che prima viene la musica poi comincio a pensarci.

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Skirt: Byblos
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Top: Marianne’s Archives Shoes: 87 Vic Matiè
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Skirt: Byblos

Photographer ALESSANDRO LEVATI
Hair EMANUELA CARICATO
Styled by FEDERICO LEDDA
Production FEDERICO LEDDA, ALESSANDRO LEVATI, LARA BIANCHI
Location The Light Place (thelightplace.it <http://thelightplace.it> )
Special Thanks To Lara Bianchi @ annaBi & Laura Magni

CI PENSA MAINARDI

TAL_6877di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati @ Just Cavalli Milano

Chi ha detto che le rockstar devono per forza riempire uno stadio e non un ristorante? E’ proprio questo che sta capitando grazie alla tonnellata di programmi televisivi riguardanti la cucina a tutto tondo.
Uno dei maggiori esponenti di questo fenomeno e quindi una delle più famose rockstar (da sold out a Wembley, per intenderci) è sicuramente Andrea Mainardi, che in televisione ha su Fox Life un suo show chiamato #CiPensaMainardi, ed è ospite fisso a La Prova Del Cuoco con Antonella Clerici. Non solo televisione per Mainardi che nel frattempo ha inaugurato un esclusivo ristorante a Brescia disponibile solo per un paio di persone alla volta, un ristorante a Boston, e uno anche a Bucharest.
L’abbiamo incontrato tra un piatto di riso e un bicchiere di rosso al Just Cavalli, dove aveva appena tenuto un divertente e istruttivo workshop.

Che cosa significa la cucina per te?
Indipendentemente da tutto dobbiamo mangiare. Sta a noi poi scegliere se mangiare bene, o arrangiarci a mangiare quello che capita. Per me la cucina è uno stile di vita, è il mio modo di comunicare…Di conoscere meglio le persone, e di farmi conoscere meglio.TAL_6871

Quali sono stati i tuoi inizi?
Quando avevo 8 anni, ho trovato una rivista del settore dove in copertina c’era lo chef Gualtiero Marchesi. Sfogliandola, ho poi deciso che avrei fatto lo chef, o che comunque avrei lavorato nel settore. Da allora ho messo tutto il cuore e anche l’anima in questo, e piano piano sono arrivati i primi risultati, prima il programma con la Clerici, poi il ristorante di Brescia e successivamente il programma su Sky, che per adesso è il più grande traguardo della mia vita.

Qual è l’ingrediente che nei tuoi piatti non può mancare?
L’acidità…Diciamo che nei miei piatti è quasi essenziale. Molte volte si pensa che sia un ingrediente a rendere un piatto speciale, ma in realtà più che un ingrediente è il mix di tutti gli ingredienti a rendere il gusto completo e quindi, un piatto ben riuscito.

E invece l’ingrediente della quale fai volentieri a meno?
Diciamo che per gusto personale non amo particolarmente le frattaglie. Sono proprio un mio limite che purtroppo non riesco a superare!

Qual è la cucina che preferisci?
Quella della mamma. Ha una storia, non è fatta a scopo di lucro, ma con amore e passione.

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THE DONATELLA – AN EXPLOSION OF FRESHNESS

di Federico Ledda
foto Alessandro Levati

Quale miglior rimedio al caldo torrido che ci sta coinvolgendo, se non una manciata di aria fresca? Ci siamo ispirati a questo per la scelta della cover di luglio/agosto, che non poteva non coinvolgere la freschezza per eccellenza: LE DONATELLA.
Cantanti per vocazione, LE DONATELLA lo fanno diventare un lavoro partecipando a una delle ultime edizioni di X Factor facendo appassionare tutti per la loro vivacità e simpatia, caratteristiche che riconfermano qualche anno dopo vincendo l’ultima seguitissima edizione de L’Isola Dei Famosi che le ha premiate sì, per la loro vivacità e simpatia ma anche per essere state le più tenaci del gruppo.
Dopo questa prova prova di coraggio, le gemelle sono tornate a produrre musica, sfornando il singolo DONATELLA con la collaborazione di Donatella Rettore, che ancora una volta conferma la loro freschezza, posizionandosi come un tormentone estivo assicurato.

Chi sono Le Donatella?
Due ragazze di 21 anni che hanno già avuto tanto dalla vita, e che cercano di viverla sempre al massimo, con tanta grinta e cercando di non avere mai rimorsi.

Com’è cambiata la vostra vita dopo X Factor?
La vita privata non è cambiata…Siamo sempre state leali e ci è sempre piaciuto contornarci di persone vere, con dei principi, quindi non è cambiato niente, se non il fatto di essere maturate, e di fare quello che amiamo per lavoro.

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Dopo la partecipazione a X Factor, si sono un po’ perse le vostre tracce, fino all’annuncio della vostra partecipazione all’Isola dei Famosi. Che fine avevate fatto?
Nessun tipo di fine! Uno pensa che se non sei 24 ore su 24 in televisione allora sei morta. In realtà no, anzi. E’ stato un periodo felicissimo e pieno di soddisfazioni per noi. Abbiamo studiato tanto, abbiamo scritto tanti pezzi, molti tra l’altro ancora inediti… Ma non solo! Essendo da sempre affascinate dalla moda, abbiamo anche lavorato come modelliste 1 anno e mezzo in un Atelier di abiti da sposa.

 

E’ difficile farvi definire cantanti dopo avere partecipato a un reality che con la musica non ha niente a che fare?
Non amiamo definirci. Facciamo quello che amiamo, che non è solo ed esclusivamente la musica.. Pur essendo la prima cosa, non è l’unica. Siamo due persone curiose e appassionate della vita.

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Cosa vi ha portato la partecipazione all’Isola Dei Famosi?
Ci ha cambiate completamente. E’ un’esperienza che ti rivoluziona, ti fa maturare, ti fa pensare molto e soprattutto, ti mette alla prova.

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E a livello lavorativo?
Per noi l’obbiettivo principale è sempre stato solo ed esclusivamente la musica. Chi ci conosce lo sa bene, e sa anche che da noi non ci si può aspettare niente, come ci si può aspettare tutto. Restate sintonizzati, e vedrete di cosa siamo capaci!

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Photographer ALESSANDRO LEVATI
Photographer’s Assistant ALESSANDRO VILLA, MARILU’ VENDITTI
Graphic designer CRISTINA BIANCHI
From an idea of FEDERICO LEDDAALESSANDRO LEVATI
Hair and Make Up EMANUELA CARICATO
Styled by FEDERICO LEDDA
Fashion collaborator VALENTINA M.
Production FEDERICO LEDDA, ALESSANDRO LEVATI, LARA BIANCHI
Location The Light Place (thelightplace.it <http://thelightplace.it> )
Special Thanks To Alfredo Tomasi, Lara Bianchi @ annaBi & Laura Magni

 

MPFW: CIFONELLI SS16

foto di Federico Ledda
foto Alessandro Levati @ Showbit Agency

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Cifonelli porta ancora una volta in passerella la classe che lo rende una certezza dal 1880.

Sofisticato, di classe e assolutamente moderno, il brand di alta sartoria francese presenta una primavera estate ricca di un fascino contemporaneo con un gusto retrò.

Estrema l’attenzione ai dettagli, per un uomo che non lascia nulla al caso.

Ecco i migliori look dalla passerella. 

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MPFW: Y-3 SS 16

di Federico Ledda
foto Alessandro Levati @ Showbit Agency

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A Parigi ha sfilato  Yohji Yamamoto, che con Y-3 ci porta a scoprire una primavera-estate 2016 dai tagli visionari.

Quasi total black, la spring summer firmata Adidas/Yamamoto ci porta in un mondo totalmente futuristico grazie a capi sofisticati perfetti a identificare chi dello stile ne ha fatto un marchio di fabbrica.

Interessanti le stampe all over, le sneaker e i tagli dei capi.

Ecco i migliori look dalla passerella.

 

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MPFW: AMI ALEXANDRE MATTIUSSI SS16

di Federico Ledda
foto Alessandro Levati @ Showbeat Agency
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Location dal look rustico e romantico per AMI ALEXANDRE MATTIUSSI , che per presentare la collezione spring-summer 2016 durante la Paris Fashion Week, sceglie uno spazio insolito e dallo stile puramente francese.

E’ difficile essere dei dandy d’estate, quando il caldo cuocente ci picchia addossoe ci fa desiderare solamente di andare in giro il meno vestiti possibile. Lo sa bene Alexandre Mattiussi, che per la prossima primavera-estate, non rinuncia alla classe, ma vivacizza i colori limitandone i tessuti.
Dal sapore anni 80, rivisitati però con tagli essenziali e mai scontati, i maestri della sartoria francese, propongono un uomo che nonostante la stagione non rinuncia al pantalone e al completo, sdrammatizzandolo però con forti influenze street ottenendo un perfetto mix tra impatto e leggerezza. Geniale la felpa turchese sotto la giacca gessata.

Ecco i migliori look dalla passerella.

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MPFW: WOOYOUNGMI SS2016 – BACKSTAGE DIARY

di Federico Ledda
foto Alessandro Levati @ Showbit Agency

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Cosa succede nel backstage di una sfilata? Per raccontarvelo siamo andati in quello di Wooyoungmi durante la Men’s Paris Fashion Week.

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I preparativi di un Fashion Show (che spesso e volentieri accade durante la settimana della moda, ovvero una settimana in cui tutti i maggiori brand di moda presentano le prossime collezioni), partono mesi prima e si sviluppano mano a mano a pari passo con la creazione della collezione da presentare. Ci sono tante cose a cui pensare: la prima cosa è il mood, ovvero, l’atmosfera che si dovrà respirare durante la sfilata, che al 99% dei casi si rifà all’ispirazione di collezione. In base a questo va scelto l’orario, la location, la colonna sonora, e le luci. Successivamente invece, si passa alla scelta dei modelli, al trucco e al parrucco. Per ultimo, ma non da meno, si pensa al catering, e si fanno i seating, ovvero, l’assegnazione dei posti degli invitati alla quale poi verrà inviato l’invito cartaceo. Tutto qua? No. Dopo aver scelto i modelli, il giorno prima della sfilata, si richiamano per fare i fitting, ovvero le prove dei look. Una volta messi a punto, è tutto pronto!

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Il grande giorno è arrivato! Dopo che la location è stata allestita, e mentre i truccatori e i parrucchieri preparano il loro l’armamentario, i modelli e il regista possono fare le prove generali per regolare tutti i tempi.

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Una volta finite le prove, si va al trucco, dove, al solito, ci si impiega almeno un paio di ore. Nel frattempo la gente inizia ad entrare e a prendere posto, ci siamo! Si inizia!

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11667041_10200654987612839_1097764174_nPoco prima dell’inizio, dietro nel backstage, i modelli si mettono in line up, ovvero in fila indiana pronti per uscire in passerella, e il regista da le ultime raccomandazioni affinché vada tutto per il meglio.

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Le luci sono calde. La musica è pronta a partire. Gli invitati ai loro posti, e i modelli in line up, è tempo di iniziare!

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La sfilata è terminata, ed è andata di bene in meglio! Adesso è il tempo di festeggiare durante l’after party ufficiale!

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MMFW: VIVIENNE WESTWOOD SS16

di Federico Ledda

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I politici sono criminali.
Ancora una volta Vivienne Westwood utilizza la sua sfilata per diffonedere un messaggio specifio e, in questo caso, politico.

”I politici sono criminali” proietta lo schermo dietro ai modelli che nel frattempo sfilano per presentare una collezione essenziale e poco pretenziosa, che in perfetto stile Westwood cerca di rappresentare un messaggio che va oltre i vestiti.

”La politica è stata deviata dai criminali. Politici! Chiamiamoli criminali”

Per saperne di più: www.climaterevolution.co.uk 

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RJ MITTE FROM BREAKING BAD

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MMFW: DIRK BIKKEMBERGS SPORT COUTURE SS 2016

di Federico Ledda
 foto di Alessandro Levati @ Showbit Agency
backstage Marilù Venditti

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Dopo avere faticato e sudato per tutto l’inverno, è arrivato il momento di spogliarsi per mostrare i risultati di tanta fatica, e finalmente rilassarsi. Sceglie infatti le Terme di Milano Dirk Bikkembergs per presentare la sua collezione SS 2016. L’elemento predominante? L’acqua e il benessere a 360 gradi.
La sport couture firmata Bikkembergs ci fa pensare all’uomo visto come un guerriero urbano e sofisticato che dopo devota dedizione allo ”sweat” decide di prendersi una pausa estiva per ritrovare il suo equilibrio interiore.

Il mondo orientale è l’ispirazione della collezione, che reinterpreta secondo i canoni della maison elementi rubati alle uniformi delle arti marziali, grafismi, linee e motivi origami.
Il tema che caratterizza la collezione, invece è sicuramente il red bamboo, che insieme a smoking sartoriali in jacquard, accessori formali come cravatte, foulard e pochette, dà un tocco di eccentricità ottima al look.

A predominare sono invece il bianco e il nero, con accese irruzioni di verde e rosso.

Forza e tenacia, da sempre caratteri predominanti dell’uomo Bikkembergs non vengono trascurati nemmeno in quest’ultima sfilata, dove a rappresentargli al meglio ci ha pensato un ospite d’eccezione, il ragazzo d’oro per eccellenza: Gue Pequeno, che ha chiuso la sfilata.

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PITTI IMMAGINE DAY 2 – BEST DRESSED

di Federico Ledda
foto Alessandro Levati

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Si sa, spesso, tra le persone che vivono nel mondo della moda, o che provano a farne parte, si fa a gara per farsi notare: che tu sia vestito bene o in modo totalmente ridicolo, poco importa, l’importante è apparire. Il miglior campo di battaglia per questo speciale tipo di gare, è sicuramente Pitti Immagine, la fiera moda (uomo) più importante del mondo.
C’è chi invece è non curante di questi standard e fa di classe ed eleganza il proprio biglietto da visita. Nella moda, ci sono due tipologie di persone: quelli che sanno il fatto loro, e quelli che si ridicolizzano da soli per un momento di notorietà, tanto per dare ragione a Andy Warhol.

Ecco quindi chi di classe se ne intende: i meglio vestiti di questa uggiosa giornata fiorentina.

 

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SECRET WALLS

di Federico Ledda

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Ho sempre ammirato chi riesce a dedicare tutta la sua vita e le sue forze all’arte dedicandosi completamente ad essa. E’ quello che ho notato mentre a Los Angeles ho avuto modo di conoscere Terry Guy, un ragazzo che ha fatto dell’arte la sua ragione di vita.

Parecchi anni fa Terry, ha dato vita a ”Secret Walls” un progetto itinerante che utilizzando solamente la semplicità del bianco e del nero, sfida gli artisti a riempire gigantesche tele improvvisando. Secret Walls ha ormai fatto tappa in moltissime città, diventando di tappa in tappa sempre più popolare.

Potevo quindi farmi scappare l’opportunità di farmi affascinare dai racconti di Terry, per poi affascinare tutti i lettori di The Eyes Fashion?

Chi sei?
Come già sai mi chiamo Terry, e sono il fondatore di Monorex, Network che realizza progetti, tra cui quello di Secret Walls e High Rise Murals.

www.monorex.com

www.highrisemurals.com

www.secretwalls.black

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Quanto ha influito l’arte nella tua vita?
L’ha rivoluzionata! Tutto è nato quando abbiamo iniziato a lavorare alla Monorex… Esattamente 11 anni fa! Diciamo che lavorare per progetti unici e iniziative particolari è davvero stimolante. Ogni lavoro di cui ci occupiamo, è per me una sfida che mi mette alla prova e mi permettere di crescere!

Raccontami di Secret Walls
E’ la più grande competizione artistica del mondo. Il concetto è molto semplice: due artisti, con 90 minuti di tempo devono dipingere in freestyle con tempera nera su un Canevas bianco, e il vincitore viene deciso a suon di applausi da parte dei presenti. Sai, credo che la gente cresca sempre di più di tappa in tappa per l’area di festa che si respira durante l’evento e per la diversità di persone che ci partecipano. E’ davvero un’occasione unica per farsi ispirare.

Come puoi descrivere la vostra arte?
Abbiamo iniziato come collettivo di street artist, evolvendoci poi in una realtà più grande e generale come quella dell’arte urbana-contemporanea.

Che cosa ti ispira?
Molte cose! I film, la musica, i fumetti, viaggiare…

Cosa pensi degli altri artisti della scena?
Il nostro mondo è piuttosto ridotto, ma grazie a Dio inizia sempre più a essere riconosciuto in scala globale! La cosa mi fa davvero piacere perché avendo iniziato parecchi anni fa a fare quello che facciamo, abbiamo avuto l’opportunità di vedere l’evoluzione naturale delle cose. Due tra le città che stanno contribuendo fortemente a questo cambiamento sono Melbourne in Australia e Malmo in Svezia.

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@Monorex
@SecretWalls
@HighRiseMurals

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