Telesplash – Una poesia scanzonata

 di Johnny Dalla Libera
 foto di Alessandro Levati
 Special thanks to: Ohibò Milano

Oggi abbiamo incontrato i Telesplash in occasione del loro live all’Ohibò di Milano dove avranno modo di presentare il loro terzo disco intitolato ‘’Non è più poesia’’, un titolo ingannevole, perché è vero che la loro personalità è scanzonata, come dicono loro, un po’ spensierata e leggera, tuttavia nonostante la leggerezza sono arrivati ad una produzione davvero matura sia nei testi che nell’alta qualità dei suoni merito di un ottimo lavoro di squadra in studio di registrazione.
Ora meglio lasciar parlare loro e la loro musica.

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Siete rientrati in studio per incidere ‘’Non è più poesia’’, un disco con un sound ed una formazione rinnovati: com’è stato l’affiatamento artistico della band?
Marco (Cantante): Non è stato facilissimo perché ognuno ha i propri gusti, tuttavia i tre quarti del gruppo coincidono e poi è bello passare il tempo a discutere in sala prove sulle nostre idee. Un fattore della nostra impronta è anche quello, appunto, che ognuno arriva con un proprio bagaglio culturale musicale alle spalle e contribuisce alla creazione di un sound nuovo.

Le musiche sono molto curate sia nel sound che nelle melodie, dalle linee del basso, ai riff di chitarra. Ma quanto conta per voi il testo di una canzone durante il processo di composizione?
M: Nei dischi precedenti abbiamo approcciato la scrittura dei testi in modo spensierato, per noi hanno priorità le melodie perché essendo filo-britannici conta molto il motivo soprattutto per un ascoltatore non madre-lingua e cerchiamo di curare il suono delle parole. Tuttavia in alcuni pezzi, essendo noi maturati, abbiamo lavorato con cura al testo come in Pioggia e sole. Infine se dovessi mettere su due piatti della bilancia una canzone col testo profondo ma che manca di melodia ed un testo spensierato ma che suona come una bomba noi scegliamo il secondo.

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C’è qualcuno di voi che a livello compositivo è più presente rispetto ad altri membri della band?
M: Prima influiva il batterista, ora mi sto impegnando molto io ma dal momento che l’idea viene proposta alla band col passare del tempo comincia a prendere forme e colori diversi sia come melodie sia come ritmi, quindi alla fine ognuno contribuisce con le proprie pennellate per poter ottenere un ottimo quadro!

La parola d’ordine del disco è divertimento tuttavia avete intitolato il disco ‘’Non è più poesia’’, si riferisce a qualcosa in particolare nelle vostre vite questo titolo?
M: Noi siamo sempre stati molto scanzonati nello stile di vita, chi ci conosce lo sa, però col passare del tempo è difficile convivere all’interno di una band con le divergenze di pensiero. In più Non è più poesia è una frase che si trova all’interno del brano Pioggia e sole che tra l’altro è la canzone che secondo noi meglio rappresenta l’essenza di questo disco. Ci è piaciuta la frase da subito e significa che è finita la pacchia che dobbiamo mettere fine alla scanzonatura col fine di maturare. Comunque la parola d’ordine divertimento rimane, chi partecipa ai nostri live lo sa!

Vantate una collaborazione con Pupo in Freddo, la seconda canzone del disco. Chi è un artista italiano col quale vi piacerebbe collaborare?
M: A me piace tantissimo Jovanotti e a livello di sound è quello più aggiornato e fresco nonostante faccia musica ad alti livelli da molti anni. Se però posso dire più di un nome mi piacerebbe tantissimo Adriano Celentano, basterebbe anche solo la sua voce.

Srano (nome d’arte del chitarrista Mattia Sarno ndr): A me piacerebbe lavorare con Thom Yorke (leader dei Radiohead e degli Atoms For Peace, ma anche protagonista solista ndr) poiché penso sia uno che dedica molto tempo alla cura del suono ed ha composto della musica di qualità.

Robot (Roberto Elia Palazzi Bassista): Essendo un bassista adoro Jovanotti, il suo bassista Saturnino e la sua musica, sarebbe un sogno una collaborazione con lui. Uscendo dall’Italia mi piacciono i Saint Motel che hanno un’ottima base ritmica. Un sound un po’ retrò reso moderno poi sono giovani e stanno meritando il loro successo.

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Ascoltando in modo più approfondito ‘’Non è più poesia’’ non sono riuscito a creare una similitudine tra voi e altre band. Ma quali sono le vostre influenze musicali?
M: Per dirla in modo un po’ grossolano il brit-pop in generale ma non posso non citare i The Beatles. All’unanimità possiamo dire i The Clash, ma il chitarrista arriva da un background Metal anche se non si direbbe, perché si è plasmato bene all’interno della band e siamo tutti molto diversi gli uni dagli altri ed un grande aiuto ce l’ha dato il nostro produttore. Davvero troppo forte l’ultimo disco degli Arctic Monkeys!

R: Macca (soprannome di Sir Paul McCartney ndr) è il mio bassista preferito poiché vengo da una realtà di musica inglese, quindi The Beatles, The Smiths sono le mie ispirazioni e quindi io lavoro molto sugli arrangiamenti e sulle melodie, un po’ meno sul ritmo. Dimenticavo, adoro i Jamiroquai.

S: Amo i The Beatles, i The Cure e i Blur fra le tante band che ascolto. Questi gruppi hanno dei chitarristi che non si limitano a virtuosismi bensì sanno dare il colore giusto alla loro presenza nel brano. Ormai non si suonano più gli assoli di due minuti nei brani moderni.

Mi riferisco solo a Sarno per una curiosità sulle chitarre: quali hai usato per registrare l’album?
S: Ho usato una Gibson Les paul che apparteneva al mi babbo (mio papà ndr), la Fender Stratocaster ma prediligo due chitarre che non possono mancare in tournée la ES 335 e in cima alla classifica c’è la Fender Telecaster: è la prima chitarra elettrica della storia e forse è la più completa! In più ho usato degli effetti che non usavamo prima e degli amplificatori valvolari Vox e Fender!

Qual è la maggiore differenza tra quest’ultimo disco in confronto ai precedenti?
M: A livello di suono siamo maturati tantissimo. Benchè a Bar Milano (disco uscito nel 2010 ndr) io ci sia molto affezionato, poiché ci ha fatti uscire dal nostro piccolo contesto, ascoltando i nostri tre dischi insieme si evince che quest’ultimo è più maturo riguardo alla ricerca del suono, sia nei singoli strumenti sia nel prodotto finale. Grazie anche al nostro produttore abbiamo raggiunto una qualità più elevata e matura.

Una piacevole scoperta: Saint Motel

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati
translated by Johnny Dalla Libera
 
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Forse non tutti in Italia conoscono i Saint Motel, ma tutti hanno sentito almeno una volta la loro hit “My Type“!
E’ davvero impossibile entrare in un posto senza sentirla: bar, centri commerciali, sigla di programmi televisivi, My  Type con il suo ritmo travolgente ed estivo, fa divertire e innamorare l’ascoltatore il quale poi, non riesce più a farne a meno.
Gruppo da ”One Hit Wonder”? No. I Saint Motel, sono sulla scena dal 2012 con il loro primo album “Voyeur” (e da allora la formazione non è più cambiata ndr), si preparano a far uscire il nuovo album, sulla scia dell’EP di ”My Type”, che già contiene pezzi davvero curiosi e interessanti quali ”Cold Cold Man” e ”Ace In The Hole”.
Abbiamo incontrato i Saint Motel in occasione del lancio del nuovo flagship store di H&M a Milano, dove siamo riusciti a scambiare quattro chiacchiere con A/J Jackson! 
My Type sta andando piuttosto bene in Italia. Cosa si prova ad essere qui?
Ciao!
E’ bellissimo! Amiamo davvero tanto l’Italia! La prima volta che siamo venuti qui, è stato un mese fa… Sembra passato tantissimo tempo! Amiamo la vostra accoglienza, sembra sempre di ritornare a casa quando veniamo qui!
Il vostro singolo si sente ovunque, ormai è una sorta di Inno qui in Italia. Quando arriverà il disco?
Uscirà presto un nuovo singolo qui in Italia, e stiamo anche lavorando al nuovo disco… Usciranno progetti dei quali sono molto contento e di cui vado fiero, sarà divertente! Per il disco penso che si parlerà di primavera/estate del prossimo anno, ma ovviamente prima usciranno anche altri singoli!
Vi esibirete alla finale di X Factor, al Mediolanum Forum di Milano, una delle arene più grandi di tutto il paese! Qual è il posto più grande dove vi siete mai esibiti?
Penso a Zurigo, ma al Forum sarà più grande! Si parla di più di diecimila persone, sarà pazzesco, non vedo l’ora!
 
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A pleasant disclosure: Saint Motel
Perhaps not everyone in Italy knows the “Saint Motel”, but I’m sure that everyone has heard at least once their Hit “My Type”!
It’s impossible to get into a place without hearing it: pubs, radio, shopping malls, theme songs in commercials; “My Type” with its overwhelming rhythm make the listener involved into a summer, chilling and groovy feeling that everyone can’t help listening to it!
Are they a “One hit Wonder” group? NO. The Saint Motel are on the scene since 2012 with “Yes”, and they revealed they are working on the new album which will include the mainstream single that came with the EP, “My Type” adding other cool tracks as “Cold Cold Man” and “Ace In The Hole” with its beautiful lyrics.
We met the Saint Motel thanks to the new H&M flagship store in Piazza Duomo in Milan, where we had the chance to have a little talk with A/J Jackson (lead vocals, guitars, keyboards)!
“My Type” is doing very well in Italy, how does it feel to be here?
Hi! It feels great, we love Italy. The first time we arrived here was like a month ago and it feels like so long ago and we came back like a homecoming thanks to Italian audience’s welcome!
Your hit is everywhere, at the moment is a sort of anthem here in Italy. When is the new album coming?
Hopefully pretty soon is coming a new song here in Italy, but we’re working on the new album right now and we’re pretty excited about it; it’s gonna be fun. Probably it’ll be out for 2015 summer and some other singles before the full length album!
You will be performing a gig at the Italian X Factor final rush, in one of the biggest arena in Italy: The Mediolanum Forum. Which is the biggest place where you have ever performed?
Perhaps it was in Zurich, but at the Mediolanum Forum it’ll be up there, about 12.000 people! It will be crazy, can’t wait for it!
 
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