IL PAGANTE STRIKES AGAIN

di Federico Leddamaxresdefault-58

La loro Too Much è stata tra le canzoni più suonate di tutta l’estate totalizzando oltre due milioni e mezzo di stream su Spotify. Abbiamo incontrato i nostri amici de Il Pagante che, in tutta confidenza, ci hanno spiegato che cosa per loro è un po’ too much…

Che cosa è too much?
FN: (Federica Napoli) Tante cose possono esserlo, dai modi di fare, di essere, di vestirsi in base alle mode… Too Much per noi rappresenta tutto quello che è eccessivo.
EV: (Eddy Veerus) L’altro giorno per esempio, il presentatore di un festival aveva un completo giallo, con le scarpe fluo. Quello era un po’ too much.

Gliel’avete detto?
EV: Eh, gliel’ho dovuto dire…

E lui?
RB: (Roberta Branchini) Ha detto che era vero, era un po’ too much.

EV: Abbiamo quindi fatto questa canzone per identificare un po’ tutto quello che per noi è too much. Anche perché era diventato un modo di dire che tra di noi veniva utilizzato molto spesso.

Lanciate anche parecchie frecciatine nel pezzo… DBBAPAcWAAEJK7u
RB: Assolutamente tutte volute, eh.

Tra cui quella ad una web star, che un mese fa non l’ha presa presa benissimo, sfogandosi nelle sue Instagram Stories
RB: Il nostro ritornello era generalizzato, non era mirato a qualcuno nel dettaglio. Chi si è sentito tirato in causa è perché magari due domande se le è fatte.
EV: Il ritornello dice: ”ma perché parli sempre di Trump?” Che è una metafora che vuole indicare tutti quelli che si spingono in discorsi oltre le loro competenze. Prosegue poi con: ”ti prego torna a fare la web star” cioè, torna a fare quello che sai fare. Ridimensionati. Il fatto che qualcuno si sia poi sentito chiamato in causa, significa che è cascato nella trappola… Che la cosa ha funzionato. Mi spiace solo che a caderci sia stato uno Youtuber inutile come Riccardo Dose e non qualcuno che conti di più, ecco.

Il video si apre con una special guest d’eccezione: il senatore Razzi. Come l’avete recuperato?
EV: Abbiamo un amico che si occupa di trovare le special guest dei nostri videoclip dato che ormai averle è una costante. Avevamo scritto una scena che volevamo il senatore interpretasse, così gliel’abbiamo proposta… Il pubblico ha apprezzato e lui è stato gentilissimo.

Cosa dite a chi ancora oggi non capisce la vostra ironia?
FN: Che dopo cinque anni è un po’ rincoglionito…
RB: E che dovrebbe iniziare ad ascoltarci di più.
EV: Diciamo che chi dopo cinque anni non ha ancora capito la concezione de Il Pagante è un po’ too much.

 

IL PAGANTE DEBUT ALBUM

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Dopo anni di singoli posizionati ai vertici delle classifiche e dopo una fan base cresciuta a dismisura è finalmente uscito ”Entro In Pass” il disco di debutto del trio ”Il Pagante”!

Con l’ironia sopra le righe che li contraddistingue, Il Pagante è uno dei gruppi più in voga in Italia capace di dettare le tendenze musicali delle notti dei giovanissimi. Con video da oltre 20milioni di visualizzazioni  e più di 100 live all’attivo sono stati capaci di sviluppare una vera e propria categoria sociale che, come un virus, ha influenzato con il classico gergo milanese da ”pagante” tutta Italia facendo diventare termini tipo ”sbatti” e ”minchia frate” veri e propri must.

Entro In Pass racchiude tutta l’essenza della loro filosofia intraprendendo un viaggio che comprende inediti come Fuori Corso e Ultimo e anche le loro maggiori hit come Pettinero e Vamonos.

Li abbiamo seguiti durante il loro primo instore milanese dove ad attenderli in Piazza Duomo c’erano dozzine di paganti pronti a farsi firmare il disco. Per vedere il video clicca qui.

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IL PAGANTE – YOU CAN’T SEAT WITH US

di Federico Ledda

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You can’t SEAT with Us. In molti ci hanno fatto notare il nostro ”erroraccio” nello scrivere SEAT anzi che SIT. Errore? Affatto! Il gioco di parole della nostra cover sta proprio qua: seat come insediarsi, cosa che IL PAGANTE è riuscito a fare come nessun altro prima d’ora: gruppo inizialmente nato per gioco, tra amici, è invece diventato uno dei gruppi più in voga del momento da vantare anche un contratto con Warner Music, e una fanbase in crescita esponenziale. Nonostante l’enorme successo che li ha coinvolti, questa è la prima volta che “Il Pagante” accetta di mettersi a nudo per una testata. Potevamo noi quindi farci scappare la possibilità di farli appendere le Air Max al chiodo per un paio di Cesare Paciotti? Noi ci abbiamo provato, ed ecco a voi il risultato, come direbbero loro: MINCHIA FRATE, CANNONATE!

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È tutto iniziato per gioco, vi aspettavate un successo così di massa e in continua crescita?
Inizialmente no! Il tutto è nato sì per gioco, ma la cosa ha funzionato da subito. Siamo felici e ansiosi di vedere che cosa il futuro ha in serbo per noi.

Quanto vi rappresenta quello che cantate?
Rappresenta più il nostro passato che il nostro presente, eravamo i personaggi che descriviamo fino a qualche anno fa, oggi puntiamo a far divertire chi ci segue e chi ci ascolta.

Avete firmato la colonna sonora di “Italiano Medio” di Maccio Capatonda con la vostra “Pettinero”. Che similitudini ci sono tra le vostre canzoni e l’Italiano medio?
Ci sono svariate similitudini, in primis la satira su personaggi “medi” italiani, ma anche uno slang molto particolare e originale utilizzato sia da noi che dai protagonisti del film.

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Fate musica irriverente e sopra le righe: come pensate di evolvere questa cosa nel corso del tempo?
Creando nuovi format, nuove idee da mettere in musica e tante altre cose che vedrete molto presto, stay tuned!

Quali sono i posti più belli dove avete avuto il privilegio di esibirvi?
Abbiamo avuto la fortuna di esibirci in location spettacolari e pluriblasonate, ad esempio l’Aqualandia di Jesolo, la Casa Della Musica di Napoli, Il Supersonic Music Arena di Treviso… Club rinomati come il Piper di Roma, lo Yab Di Firenze, il Made Club di Como, il Celebrità di Novara e molti altri, senza dimenticarci del suggestivo boat party in Croazia!

Siete in tournée: qual è l’esperienza che più ricordate con piacere?
Il ricordo più bello in tournée sono sicuramente le date estive, in giro tutti insieme con il nostro super furgone! I live all’aperto sono tutta un’altra cosa! Piscine, parchi acquatici, qualcosa di unico. L’esperienza più bella rimarrà sempre il primo sold out a Milano, l’affetto di casa ha sempre un qualcosa in più.

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Avete una fan base che sta crescendo sempre di più: qual è la cosa più strana che un fan ha fatto per voi?
La cosa più “strana” che al momento ci viene in mente è sicuramente aver visto alcuni fan piangere per noi. Abbiamo visto anche tatuaggi, video estremi di vario genere e cose che non si possono proprio raccontare! (Ridono ndr)

Chi è il vostro pubblico?
Il nostro pubblico si divide in 2 rami: c’è chi riconosce l’ “ironia” contenuta nel nostro messaggio e, pur sentendosi chiamato in causa si diverte lo stesso, e chi invece crede che siamo gli stessi dei video quindi si rivede in ciò che fa ogni sabato sera. A livello di target invece chiaramente la nostra orbita è molto giovane, dal liceale al neo-universitario, ma non escludiamo il fatto che ci sia anche qualche caso “fuori quota”.

Quale accessorio non deve mancare quando siete sul palco? Come definireste il vostro stile?
L’accessorio che non deve mai mancare sono sicuramente gli occhiali da sole! Per il resto Il Pagante segue sicuramente la moda, cercando magari l’outfit estremo per spiccare sugli altri paganti, ma non si parla mai di controtendenza.

Qual è secondo voi la chiave del successo?
La chiave del successo nessuno saprà mai qual è… Nel nostro caso penso abbia vinto la “spontaneità” della situazione, il fatto che non sia mai stato un progetto ideato “a tavolino” ma che sia sempre venuto tutto con naturalezza e facendo ciò che ci riesce meglio, divertirci.

Cosa dite a chi vi ama?
E’ grazie a  loro se siamo arrivati qua, non smetteremo mai di ringraziarli.

E a chi vi odia?
Grazie anche, anzi, soprattutto a chi ci odia! Quando vi accorgerete che senza di voi, noi non saremmo mai esistiti sarà troppo tardi.

Quali sono i vostri prossimi progetti?
E’ inutile nasconderlo ormai abbiamo in cantiere il progetto di realizzare un vero e proprio album, siamo al lavoro per far si che Il Pagante si espanda in tutte le città d’Italia cercando di interagire con più persone possibili per rendere ancora di più tutto un vero e proprio tormentone!

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Photographer ALESSANDRO LEVATI

Photographer’s collaborator ALESSANDRO VILLA

From an idea of FEDERICO LEDDA, ALESSANDRO LEVATI, JOHNNY DALLA LIBERA

Hair ADRIANO CATTIDE

Make up EMANUELA CARICATO

Styled by FEDERICO LEDDA

Fashion Collaborator GIULIA FALZONI

Production ALFREDO TOMASI, JOHNNY DALLA LIBERA

Graphic designer CRISTINA BIANCHI

Location IL GATTOPARDO (Via Piero della Francesca, 47 – Milano)