EVERYBODY WANTS LEVANTE

di Federico Leddalevante-2-1024x682

E’ iniziato il 2016, e per The Eyes Fashion è incominciata una nuova sfida. L’anno appena concluso è stato per noi un periodo di traguardi e di successi che ci ha portato grandi soddisfazioni.

La decisione di improntare la quattordicesima coverstory su un’artista musicale è stata estremamente spontanea, e di cuore. Da sempre grande ammiratore di Levante, alla mia proposta di dedicarle la prima cover del nuovo anno, ho solamente trovato enormi consensi.

Ma andiamo più nel dettaglio, chi è Levante? Nata in Sicilia, ma ormai Torinese dentro, Claudia Lagona (questo il suo vero nome), irrompe sulle scene musicali con la sua hit – manifesto generazionale ”Alfonso”, che le apre una finestra di rilevanza nazionale, permettendole di fare sentire la sua voce con ”Manuale Distruzione” suo primo disco che la porta in tour in tutta Italia e anche in supporto di iconici artisti quali Negramaro e Paolo Nutini. Dopo un piccolo periodo di pausa dalle scene, nel 2015 esce ”Abbi Cura Di Te”, album della sua consacrazione, che viene preceduto dal singolo ”Ciao Per Sempre”.

Lo strillo di copertina ”Everybody Wants Levante”, rappresenta a pieno il momento che sta vivendo Claudia, che si prepara a concludere il tour di ”Abbi Cura Di Te” con tre importanti live il 14 marzo all’Alcatraz di Milano, concludendo poi con una doppietta al CAP 10100 di Torino il 31 marzo, e 1 aprile. Milano e Torino: due città che hanno fortemente caratterizzato la vita e la carriera di un’artista che mi piace paragonare a un uragano. Levante è un uragano. Non si ferma mai, se ti travolge però, non ti distrugge, ma ti migliora. Alla fine questo è il potere della musica. Ma per davvero, eh.

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Ho avuto l’occasione di conoscerti poco prima dell’uscita del tuo primo disco, mentre adesso stai finalmente cogliendo i frutti di ”Abbi Cura Di Te”, tuo secondo lavoro. Era il 2013 e adesso è il 2016. Che cosa è cambiato nella tua vita, e nel modo di scrivere i tuoi pezzi?
Nello scrivere non è cambiato in realtà granché… Ho molte sfacettature, che mi piace mostrare in base a quello che voglio raccontare… Con ”Manuale Distruzione” ho sfogato tutta la mia rabbia adolescenziale, mentre invece questo album è una presa di coscienza dell’amore verso sé stessi, che mi permette di raccontare attraverso 12 tracce il desiderio e la voglia di essere felici.

Qual è la traccia del tuo ultimo disco alla quale sei più legata?
Non ho mai una traccia preferita, è sempre difficile, e sbagliato sceglierne una. Diciamo che ”Abbi Cura Di Te”, è sicuramente importante perché è quella che poi ha ispirato il disco, anche se alcune canzoni sono nate prima, come a esempio ”Finché Morte Non Ci Separi” che ho scritto insieme a ”Sbadiglio”, ma che era rimasta nascosta fino alla lavorazione del secondo album.

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A proposito di ”Finché morte non ci separi”, nel video c’è tua mamma!
Sì, in realtà non solo nel video, ma anche nella canzone. Come ti ho detto prima, era una canzone che ho scritto qualche tempo prima, ma che, parlando di mia madre, ero più restia a pubblicare. Poi però ci ho pensato e mi son detta: ”Sai che c’è? Perché non farla addirittura cantare? Alla fine parla di lei”. Avevo paura di come sarebbe andata, alla fine per lei era la prima volta in uno studio, infatti prima di registrare ho avuto un sacco di ripensamenti. Però alla fine è andata davvero bene e sono contenta di avere avuto questa idea. Questo brano è motivo di orgoglio per me. Cantare con il proprio genitore, a livello emotivo, è davvero una cosa forte.

Raccontami il tuo processo di scrittura. In che modo definisci le tracce che andranno a completare un disco? Nell’introduzione ti ho definita un uragano e per me sei così: non smetti mai di creare… Infatti, stai di sicuro scrivendo già il terzo disco…
Sì, lo sto già scrivendo! Non so quando uscirà, perché secondo me ”Abbi Cura Di Te”, merita di essere capito, e consumato. In questo momento, però sto scrivendo davvero tantissimo. E’ l’unica cosa che alla fine so fare veramente… Non so se la faccio bene, però è l’unica cosa che non ho mai smesso di fare… Dovrà pur significare qualcosa, no?

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Parlami di uno dei ultimi singoli ”Le Lacrime Non Macchiano”. Le cose che racconti nella canzone e più in generale nei tuoi testi, sono tutte cose che hai vissuto, oppure ti piace raccontare di altri?
Sono assolutamente tutte emozioni e fatti vissuti da me in prima persona. Ad esempio in ”Le Lacrime Non Macchiano”, racconto della storia che ho avuto con il mio ex fidanzato. Ricordo di aver lasciato casa sua, letteralmente con dei sacchi neri dell’immondizia con dentro tutte le mie cose, per andare incontro a un’altra persona che è poi quella che ho sposato.

Quindi ti sei sposata? Quando?
Sì! Mi sono sposata lo scorso settembre! Sono una persona però che è sempre stata molto riservata, quindi ho preferito non dichiararlo pubblicamente, anche perché è una cosa mia, e in ballo, ovviamente, c’è anche un’altra persona che è giusto proteggere.

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Com’è essere sposati?
E’ bello! Dipende dalla persona, ma credo che ti condizioni molto, soprattutto psicologicamente. Nel senso che ti viene da pensare: ”Oddio, e adesso? E’ per sempre?”. Ma alla fine se stai con la persona che ami per davvero, sei contento che esista il per sempre.

Concluderai il tour di questo disco con due esibizioni da urlo. La prima il 13 marzo all’Alcatraz di Milano, e poi il 31 al CAP 10100 di Torino! Come ti senti?
Sono molto emozionata. Sono due club veramente importanti. L’Alcatraz ha un palco veramente importante, e Torino è ormai la mia città. Sarà una festa, e saranno due show completamente diversi e unici tra di loro. Chi verrà vedrà!

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Photographer ALESSANDRO LEVATI
Photographer’s Assistant ALESSANDRO VILLA
Graphic designer CRISTINA BIANCHI
From an idea of MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA
Hair FILIPPO DEL BOCA
Make Up EMANUELA CARICATO
Styled by FEDERICO LEDDA, MARTINA MAI
Fashion collaborator LEVANTE
Production MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA, ALESSANDRO LEVATI, STEFANIA GIUFFRE’
Location The Light Place (thelightplace.it <http://thelightplace.it> )
Special Thanks To Stefania Giuffrè, Nicola CaniLaura Magni @ annaBi & Laura Magni

BIANCO – NEVER LOOK DOWN

di Federico Ledda
foto Alessandro Levati
Special thanks to: Cantine Isola (via Paolo Sarpi 30)

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Bianco: un’artista che sicuramente non si vergogna della sua sensibilità, anzi, la mostra come il più prezioso dei suoi averi. E’ questo che mi ha colpito del cantautore Torinese che abbiamo incontrato in occasione dell’uscita del suo terzo disco Guardare Per Aria: disco particolarmente bello, di quelli che proprio non ti stufi mai di ascoltare talmente è scritto e prodotto bene. Insomma, album squisito che merita di essere ascoltato, compreso e cantato a squarciagola… specialmente Areoplano e Corri Corri! Oltre che cantante, Bianco vanta un posto nella squadra di Levante, dove è parte integrante delle produzioni.

Potevamo quindi perdere l’occasione di fare due chiacchiere con Bianco in carne ed ossa? Assolutamente no!

Un disco molto intimo, probabilmente il più intimo dei tre che hai pubblicato fino ad ora: come è stato scriverlo? Una liberazione?
E’ stata una liberazione, ma anche una prova con me stesso per vedere se veramente avevo capito le esperienze che ho avuto la fortuna di vivere negli ultimi anni. Diciamo che mi interessava ritornare dentro quelle storie e trasformarle in musica!

In che modo è avvenuta la scrittura del disco? Descrivici il processo
L’ho scritto tutto in una settimana e mezzo. Volevo farlo, avevo proprio l’esigenza e il desiderio di scrivere cose nuove, però avevo il blocco dello scrittore…Ho però poi traslocato in una piccola casa sperduta a Moncalieri, con un panorama davvero mozzafiato, e dopo aver montato la scrivania con il computer e il microfono, ho iniziato a scriverlo senza fermarmi!

Qual è stata la canzone più difficile da scrivere?
Non riuscivo a finire Corri Corri, motivo per cui ho chiesto a Claudia (Levante) di intervenire… Mi sono reso conto che serviva una visione femminile, stavo raccontando una dinamica di coppia, quindi mi interessava capire anche l’altra parte cosa poteva pensare, quindi ho poi chiesto a lei che parallelamente stava vivendo una situazione simile a quella del pezzo, e finalmente sono riuscito ad ultimarla!

Tu e Levante siete ormai inseparabili! Tra tournée e disco… come vi siete trovati?
Le piaceva il mio sound, e cercava qualcuno che le arrangiasse i pezzi. Dopo essere stati in studio, è partita la tournée che è durata un anno, sai, in furgone i rapporti si trasformano diventando molto più personali, tutte le inibizioni vanno a quel paese… Diventa la tua famiglia!

Ti ho chiesto prima quale canzone fosse stata la più difficile da scrivere… Quale è stata invece la più facile?
Dal punto di vista della scrittura è stata Filo d’Erba, che è venuta proprio in un secondo. E’ stata però anche la più difficile per l’arrangiamento perché avendola composta col connubio chitarra/voce, bisognava trovare una base per riempirla… Mi interessava che arrivasse a tantissima gente, e in Italia il fatto di mettere basso e batteria è davvero molto importante per raggiungere un pubblico più vasto.

Qual è invece il pezzo a cui tieni di più?
Le Stelle Di Giorno, perché è una sorta di ninna nanna, anche se c’è una parolaccia di mezzo! (Ride ndr) Durante la strofa cerco di descrivere una cosa che non è proprio mia, ed è la prima volta, mentre invece nel ritornello parlo di una cosa super personale, quindi ha delle metafore che fanno da contrasto. Tuttavia è una canzone semplice, anzi è proprio LA canzone! Ci tengo molto.

Da cantante, è stato difficile abbandonare il microfono, per iniziare a suonare per qualcun altro?
Ho iniziato suonando la chitarra in un altro gruppo, quindi tornare sul palco a suonare per altre persone mi è piaciuto tantissimo perché è stato un po’ un ritorno alle origini.

Sarà difficile adesso quindi fare un concerto dove a cantare sarai tu?
Sarà difficile in quanto è difficile fare un concerto in cui canti! Non di più, e non di meno…Spero che le esperienze di questi ultimi anni mi aiuteranno ad arrivare a un livello più alto!

 

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