THE GOOD MUSIC OF THE BUD SPENCER BLUES EXPLOSION

di Sara Bianchi
foto di: Sara Bianchi

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Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio meglio conosciuti come i Bud Spencer Blues Explosion sono un duo alternative rock-punk blues formatasi a Roma nel 2007.
The Eyes Fashion li ha incontrati qualche mese fa a Roma in occasione di un loro concerto estivo e questo è quello che ci hanno detto:

Come sono nati i Bud Spencer Blues Explosion? Quando avete deciso di formare un duo? Perché avete scelto questo nome?
Allora… Ci siamo conosciuti circa dieci anni fa in giro per locali a Roma.Nel 2007 Adriano mi ha chiesto se volessi provare a sperimentare la formula del duo…fondamentalmente ab-biamo iniziato a jammare per tante ore al giorno e quello che poi venne fuori furono i Bud…per quanto riguarda il nome invece si tratta solo di un gioco di parole tra il Jon Spen-cer Blues Explosion, gruppo che ha rivoluzionato il blues degli anni 90, e l’eroe degli spa-ghetti western Bud Spencer. Il nome è nato quasi per scherzo poi abbiamo iniziato a fare tanti concerti e cambiare nome era un po’ come ricominciare tutto dall’inizio e quindi ce lo siamo tenuto.

Ormai sono passati otto anni da quando avete iniziato a fare musica insieme…come sono i rapporti tra voi due ? Avete mai pensato di dividervi?
La forza di sopportarci probabilmente ci è venuta dal fatto che facciamo vite diverse, ab-biamo sempre avuto tanti progetti paralleli e soprattutto ci becchiamo quasi solo per lavoro.

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Per chi non vi conoscesse come definireste la vostra musica? Quali artisti vi hanno influenzato?
E’ sempre molto difficile dare una definizione a quello che suoni…per noi è tutto molto istintivo, rispecchia quello che siamo nella vita, non ci pensiamo più di tanto…chiudiamo gli occhi e suoniamo. La cosa bella è che a volte viene bene a volte meno. Per quanto ri-guarda la nostra formazione, siamo cresciuti musicalmente negli anni 90 quindi sicuramente ci ha influenzato tutta la musica di quel periodo (grunge/alternative rock) ma anche il blues delle origini. E soprattutto i beatles. Comunque ascoltiamo un sacco di musica e ci piace scarnificare i generi, personalizzarli…in questo essere solo una chitarra e una batteria aiuta molto.

In Italia state ottenendo sempre più successo ma sono numerose anche le vostre per-formance al di fuori della penisola…come descrivereste e quanto hanno influenzato il vostro percorso e la vostra musica il tour negli USA e la presenza al Sziget?
I concerti negli States sono stati sicuramente molto formativi, qlla fine è il posto dove è nata la maggior parte della musica che ci è sempre piaciuta. Vorremmo essere più attivi fuori dal confine ma è sempre molto difficile per gruppi come noi che hanno testi in italiano poter sfondare fuori. Naturalmente Toto Cutugno e Albano & Romina sono un’eccezione!

Ci sono nuovi progetti all’orizzonte? Quando e dove potremmo vedervi esibire?
Al momento stiamo ultimando questo lunghissimo tour di BSB3, che è partito ad aprile 2014… Non ci sono progetti all’orizzonte, se non di riorganizzare le idee.

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WHEN IN ROME… #4 – WALKING AROUND

di Sara Bianchi
foto di Sara Bianchi
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“Come è iniziata la tua carriera? Il momento in cui hai capito di avercela fatta?”

L’ATTORE FETICCIO

FABIO DE LUIGI, Roma -Cinecittà-

“Allora…la mia carriera é iniziata nell’ormai lontanissimo 1990, stavo studiando nell’Accademia delle Belle Arti a Bologna e ho cominciato iscrivendomi quasi per scherzo ad un concorso per giovani comici emergenti”

“Per quanto riguarda il momento in cui…forse oggi…ahahahah…il giorno in cui ho capito di aver fatto la scelta giusta, beh alla fine era quello che volevo fare da quando avevo tipo tre anni per cui quella fortuna lí l’ho avuta e finché non se ne accorgono vado avanti!”

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LA FETICISTA

CHIARA FRANCINI, Roma -Cinecittà-

“Oddio…la mia carriera é iniziata al teatro della Limonaia di Sesto fiorentino quando ho iniziato il primo anno del corso dell’Accademia. Per quanto mi riguarda penso tutti i giorni di aver fatto la scelta giusta, sono felice, certo é un lavoro faticoso ma sono veramente molto felice, però posso dirti che non c’é un giorno in particolare perché penso di dover fare ancora molta molta strada…”

IL POETA ROMANO

RICKY MEMPHIS, Roma -Cinecittà-

“Come devo risponne?”

“Tu parla, io registro e poi trascrivo!”

“Ok…allora la mia carriera è iniziata fine ’89 inizio ’90 con la pubblicazione di un articolo ed un servizio fotografico che mi riguardava sul mensile dell’epoca che era King. Me l’avevano fatto perché leggevo delle poesie che scrivevo nei locali notturni di Roma…da lì Maurizio Costanzo ha letto l’articolo, si é incuriosito e mi ha fatto chiamare. Sono stato in trasmissione, la trasmissione la stavano seguendo in televisione Tognazzi e Simona Izzo che stavano per girare un film, io lí ho espresso il desiderio di fare l’attore, mi hanno chiamato, ho fatto il provino e cosí ho fatto il primo film.Tutti i giorni mi rendo conto di aver fatto la scelta giusta, tutte le mattine in cui mi alzo e vado sul set a giocà e a divertimme…”

 

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WHEN IN ROME… #2 – IL COMICO CANTERINO

Paolo -Teatro Vittoria- “L'amore è un cane blu” - Roma
di Sara Banchi

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“Quando è iniziata la tua carriera da attore?”

“Io… allora… ho fatto alcuni mestieri prima di questo. Non pensavo di cadere in questo mestiere anche se sono di famiglia d’arte perché mio nonno e mia zia recitavano. Ho fatto un po’ di lavoretti durante l’università, poi ho trovato lavoro come aiutante in una compagnia di marionettisti che però lavoravano anche con gli attori. Poi sono partito militare e tornato in quella compagnia. In realtà all’inizio la presi come un modo di essere autonomo poi però una cosa tira l’altra…mi sono ritrovato sul palco ed ho capito quasi subito che questa era la mia vita,il mio mestiere.”

“C’è stato un giorno particolare che ti ha fatto capire di aver fatto la scelta giusta?”

“…di giorni particolari in questo mestiere ce ne sono tanti…perché, soprattutto come avviene con il nostro modo di lavorare, ossia che non facciamo mai una replica, accade qualcosa di diverso ogni sera. Anche quando giriamo in video improvvisiamo, nell’arco della carriera ne succedono di ogni quindi non c’è una giornata particolare. Posso però dire che ogni giorno è come se fosse il primo, questa é una cosa che ho imparato subito perché questo è un mestiere in cui, se hai la passione per farlo, ti metti in gioco ogni volta…ogni sera é una sfida ed ogni sera ti giochi la giornata che hai trascorso allora tutti i giorni diventano importanti…poi ci sono giorni un po’ diversi perché questo mestiere ti costringe a lavorare anche quando in altri mestieri si resta a casa invece qui devi andare sul palco lo stesso.”

EVERYBODY LOVES LOOP LOONA

di Sara Bianchi
foto di Sara Bianchi

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Sono passati pochi mesi dalla prima intervista ma, nel frattempo, sono successe moltissime cose.

Prima fra tutte: il 1 Dicembre 2014 siamo diventati “The Eyes Fashion”! Era dunque necessario contattare di nuovo la nostra amica Loop Loona e chiederle come sta procedendo la sua vita e la sua carriera.

Dall’ultima volta che ci siamo incontrati cosa è cambiato per Loop Loona?
Sono più consapevole, dopo tanta attesa finalmente l’album è uscito…ormai sono quasi sei mesi! Ha ricevuto ottime critiche e tutto ciò è servito ad allargare il mio pubblico ed a consolidare la mia “fan base”. Non puoi immaginare quanto io sia contenta che piaccia alla gente…a volte mi fa commuovere quello che mi scrivono.

Come sta andando l’album? Il tour?
Bene, molto bene. Sto avendo buoni riscontri…contando i pochi mezzi con cui è uscito, abbiamo fatto passi da gigante. Ho suonato in molti posti, ora penso che mi fermerò per un po’ per poi riprendere più avanti. Ma qualche data spuria forse uscirà, staremo a vedere.

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Negli ultimi tempi stanno apparendo molti rapper nella scena italiana, lanciati soprattutto dai talent show… Che ne pensi di questo fenomeno? Andrebbe incoraggiato o fermato?
Non credo che un genere come il rap possa avere un buon posto all’interno di questi format ma non ho nulla contro chi vuole partecipare e tentare la fortuna. Anche io sono stata contattata da uno di questi programmi…ma non è una cosa per me, non mi sarei sentita a mio agio.

Secondo te il vincitore di un talent può poi avere successo con un genere musicale come il rap nel nostro paese?
Dipende dalla persona, dall’artista. Uno come Moreno è riuscito ad avere successo. È passato da 0 a 100. Altri invece non ce l’hanno fatta.

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Pensi che questo fenomeno sia solo una moda passeggera o credi che l’Italia sia pronta per questo nuovo genere?
Penso che per adesso sia di moda ma penso anche che ormai il rap abbia guadagnato il suo posto all’interno del panorama musicale italiano, quindi, se ci saranno artisti capaci, continuerà a essere un genere di spicco.

C’è un nuovo album o delle nuove canzoni in programma?
Vorrei cominciare a lavorare a nuove cose. Devo ancora però decidere la strada da intraprendere…soprattutto a livello di produzioni.

 

THE PILLS: NON CHIAMATECI YOUTUBERS

di Sara Bianchi

 The Pills

“Un cinepanettone con la barba, Enzo Salvi con le Clarks, Massimo Boldi coi Cheap Monday”: stiamo parlando dei “The Pills” e questa é la descrizione che danno di loro nel profilo Facebook. Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini: tre ragazzi “romani Doc” che nel 2011 hanno dato vita a quella che oggi è una delle serie di YouTube più conosciute ed amate. Mini “pillole” girate a casa con l’aiuto di parenti ed amici che hanno colpito il pubblico del web al punto da farli sbarcare nel 2014 in Tv mentre in questi giorni è in produzione il loro primo film.

Riusciamo a contattare Luca senza problemi ma non riusciamo ad incontrare i ragazzi perché risulta impossibile riunirli tutti in questo periodo in cui sono nel pieno della produzione. Non ci rimane quindi che optare per un’intervista via web in puro stile “attori di YouTube” e “giornalisti online”. Si consiglia a chiunque non li conoscesse un “chiusone”, come si dice a Roma, o una “Full Immersion”, per essere più internazionali, dei loro video prima di continuare con l’intervista.

Perché il nome “The Pills”? Pillole di saggezza o pillole di ecstasy?

Beh…una pillola per ogni evenienza! Crediamo che nella vita ci sia bisogno di saggezza ma anche di ecstasy, dipende tutto dalle circostanze.

Dal 2011 su YouTube, creatori di una delle serie più amate sul web…ora che avete raggiunto il successo e la popolarità le persone vi trattano in modo diverso?

Raggiungere la popolarità ci ha aiutato molto in termini di quella che possiamo definire “integrazione istantanea”. La gente non ci “riconosce” ma praticamente ci conosce già. Spesso veniamo trattati come amici di vecchia data e questo a livello sociologico è un lusso!

Invece per quanto riguarda le donne? Anche in quel campo sono cambiate le cose? Chi “rimorchia” di più?

LUIGI! Lui lo possiamo definire come “il Tom Cruise dei The Pills”

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Sempre parlando di donne, siete “sfigati” nella vita come nei corti? Che fine ha fatto Sara? È tornata dall’erasmus? Simona invece uscirà mai dalla sua dipendenza?

Allora…ognuno di noi ha un suo modo di approcciarsi al sesso femminile, forse più consono per definirci è “FACIOLETTI” ( traduzione italiana: uomini con un leggero ritardo nell’approccio con l’altro sesso) Per quanto riguarda Sara e Simona ciò che accadrà loro è a libera interpretazione, ognuno può fornire la sua versione dei fatti. Per quanto riguarda il destino dei personaggi invece una cosa è certa: diventeranno vecchi e tristi come tutti, come tutti!

Voi spesso parlate di Roma e delle tipologie dei romani…che tipo di romano vi definireste?

Luca: Sai che non lo so? Oramai la “questione tribale” non è più rigida come una volta e non si limita solamente all’outfit, credo si tratti prevalentemente di una questione d’attitudine. Appartenere ad una cerchia vuol dire condividerne degli ideali e, almeno per ora, il cinismo ci impedisce fisiologicamente di averne.

È vero che vi offendete quando vi chiamano “Youtubers”? Perché?

Youtuber significa amministrare anche una certa componente social mentre noi raramente chiediamo a chi guarda di iscriversi al canale…siamo un po’ trascurati da quel punto di vista. Per noi YouTube è il veicolo non il fine.

Uno dei vostri video di maggior successo è quello sulle Hogan, a quando quello sulle Windsorsmith?

Le Hogan stesse erano un mezzo! Lo sketch parlava di pericolosi scheletri nell’armadio che una volta venuti a galla possono condizionare la realtà che circonda l’individuo. Se troveremo altre idee valide saremo lieti di utilizzare anche il mezzo “Windsorsmith”.

FOTOARTICOLO

C’è un motivo per la scelta del b\n nei video o è semplicemente stilistica?

La fotografia negli interni è davvero tosta, soprattutto se non si dispone di tutti quegli strumenti come quinte e pareti mobili. Il B/N rende tutto più gradevole e sembra subito cinema d’autore anche se la scena é piena di parolacce e scoregge: “una Nouvelle Vague alla vaccinara”

Sempre rimanendo sui vostri video, una curiosità…cosa vi ha fatto Quinzi?

Esiste come essere umano, questo basta.

Ora che siete usciti dal web ed è in lavorazione un film…cambierà modo di fare i video e le tematiche che affronterete?

Ci limiteremo a raccontare la realtà che ci circonda e, soprattutto, quello che ci fa ridere e ci diverte. Se cambierà il modo di farlo sarà solo per tentare di renderlo più efficace in termini di mezzi e linguaggio.

Come sta cambiando la vostra vita in questo periodo? Avreste mai pensato di arrivare fino a qui? Avete mai pensato di lasciare definitivamente il web e spostarvi su tv e cinema?

Allora…la televisione ed il cinema sono dei modi di comunicare decisamente più tradizionali ed essendo tali, a seconda dell’evenienza, vi sono dei parametri ai quali doversi inevitabilmente attenere. A meno che tu non sia un mostro sacro affermato che ha la dovuta attenzione mediatica o un magnate multimilionario capace di permettersi qualsiasi cosa…il web rimane forse il canale con meno vincoli.

Dato che il nostro sito giornalistico ha sede a Milano ed io sono la corrispondente da Roma…che ne pensate dei nostri amici milanesi?

Ogni trasferta milanese ci è andata sempre bene…adoriamo Milano! Adoriamo la Fashion Week e adoriamo pure il Salone del mobile!!